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San Pietroburgo, tour atipico

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Questo articolo è stato aggiornato il Gennaio 21, 2014

quartiere Mariinskij

Quella che oggi vi propongo non è il solito giro turistico tra palazzi reali di San Pietroburgo, grandi musei e imponenti edifici neoclassici, ma una passeggiata nelle viscere della più europea delle città russe.

Un viaggio in una delle metropolitane più profonde al mondo, un tour nei luoghi di Dostoevskij, di Raskolnikov, dei fratelli Karamazov, di Nabokov e di Lolita, accompagnati dal suono delle melodie dei discepoli di Rimskij-Korsakov e di Glinka, benedetti da Sant’Isacco e da San Nicola, rallegrati dal vociare stridulo di ambulanti e avventori, abbagliati dallo scintillio delle vetrine sulla Nevsky Prospect per finire cullati dalle onde della Neva.

Seguitemi dunque e vi condurrò tra i più spinti contrasti, contraddizioni e contrapposizioni della società comunista in cerca di riscatto.

Dovunque voi pernottiate, svegliatevi di buon’ora e prendete il treno metropolitano nella stazione a voi più vicina. Le linee metropolitane sono 5 e si sviluppano a più di cento metri al di sotto del livello della strada, vantando, oltre a scale mobili lunghe decine e decine di metri, stazioni che sono delle vere e proprie opere architettoniche, come del resto la metropolitana di Mosca. Il vostro punto di arrivo è  la stazione della Nevsky Prospect. Da qui comincia  la nostra avventura.

Percorriamo dunque la Nevsky Prospect, la più importante e lussuosa strada pietroburghese, immettiamoci sulla Sadovaya e passeggiamo fino a Piazza Sennaja, la piazza del fieno, la piazza della pace. Guardandoci intorno, ci sembrerà di essere altrove, in un universo parallelo. Non più lusso ma caos, disordine, subbuglio, chiasso, povertà anche.

Se nel ‘700 ospitava il mercato di foraggio e bestiame che le aveva fatto guadagnare il nome di Piazza del Fieno, e nell’800 era meta di ubriaconi, sfaccendati e male intenzionati, in epoca Sovietica ha cambiato volto e nome, diventando la Piazza della Pace. Vi è stata costruita una grande stazione metropolitana di interscambio, sono stati banditi i mercatini e i bordelli ma, in fondo e per fortuna, non si è snaturata: la vera anima di Sennaja non si è mai estinta, ha conservato i suoi tratti di caravanserraglio sebbene meglio strutturato. Bancarelle, magazzini, artigiani e commercianti di ogni genere sono qui pronti alle contrattazioni per vendere le loro merci ad un prezzo che non scontenti nessuna delle parti.

A sorvegliare ed accarezzare il loro vociare si eleva l’anima di Dostoevskij che, dalle numerose abitazioni in cui dimorò, una delle quali oggi è museo a lui dedicato, si sparge su ogni centimetro quadrato di cielo e di terra. E se in una casa di Kaznacheyskaya Ulitsa egli scrisse I Fratelli Karamazov e in un’altra partorì Delitto e Castigo, in un appartamento all’ultimo piano di Stolyarny Pereulok fece abitare Raskolnikov e la sua infelice vittima. Scendendo ancora lungo il canale Griboyedova, ci ritroviamo senza accorgercene su Piazza Del Teatro e, una volta di più, pare che qualcuno stia giocando con la nostra mente.

Le bancarelle, gli ambulanti, gli ubriaconi, ormai sbiadito ricordo, lasciano spazio alla tranquillità e all’ordine del quartiere Mariinskij su cui imponente, troneggia l’omonimo teatro che, intitolato alla zarina Maria Alexandrovna, ha lanciato alcuni dei più importanti attori teatrali e ballerini russi.

Dalla Piazza del teatro, attraversando il Ponte dei Leoni, esclusivamente pedonale, ci immettiamo sulla ulica Glinka per ritrovarci nel Quartiere della Nuova Olanda, una isoletta artificiale, attualmente in stato di abbandono, costruita su un antico cantiere navale. Proseguiamo verso la Chiesa di Sant’Isacco, la cui cupola dorata è l’elemento dominante di tutta San Pietroburgo e dirigiamoci poi verso la Cattedrale di San Nicola del Mare, lungo il canale Krjukov. Dallo stile barocco, nei colori del bianco e del blu che testimoniano l’influsso dell’architetto Rastrelli, la chiesa di San Nicola è stata l’unica a non essere chiusa durante il regime sovietico, quando il culto religioso era proibito.

Imboccando nuovamente la Sadovaya, costeggiamo prima l’elegante Palazzo Yusupov circondato da splendidi giardini, poi la ormai nota Piazza Sennaja per ritrovarci, come in cerchio, sulla Prospettiva Nevsky.

Un altro mondo, ancora e di nuovo, ci invade. Immergiamoci nuovamente nel lusso e nel caos della San Pietroburgo turista e modaiola, percorriamo questa importante strada in direzione Nord e dirigiamoci verso la casa d’infanzia di Nabokov, autore di Lolita, il suo più famoso e controverso romanzo. Sulla sinistra, lungo la Nevsky Prospect, notiamo il decadente Palazzo del Granduca Alexei Alexandrovich e fermiamoci infine sulla Neva dove ci aspetta un catamarano che ci prenderà a bordo e ci porterà in navigazione, da ponte a ponte, attraverso la città, i suoi splendidi tramonti e le lunghe notti bianche che Dostoevskij, coi suoi scritti, ha contribuito a rendere famose.

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Informazioni sull'autore
28 anni, studentessa di Medicina e Chirurgia, vive in provincia di Caserta. Approfitta di ogni momento libero per correre alla scoperta di profumi, colori e abitudini di ogni luogo in cui, per piacere o per dovere, le capita di passare. Ha deciso quasi subito che i viaggi organizzati non fanno per lei; così, pc alla mano, da qualche anno a questa parte, progetta da sé i propri spostamenti con gran soddisfazione personale, ottimizzazione dei tempi e notevole risparmio economico. Turista frenetica, della serie “non voglio perdermi niente”, intende la vacanza come un momento di conoscenza piuttosto che di relax.
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