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Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 1, 2019
L’estate scorsa ho deciso di fare un bellissimo tour dello Sri Lanka on the road nel mese di agosto. Lo Sri Lanka, ufficialmente Repubblica Democratica Socialista dello Sri Lanka, è uno stato isola che si trova proprio sotto l’India. Da lì la definizione Perla o Lacrima dell’India.
Sri Lanka on the road: quando andare
Teoricamente agosto non dovrebbe essere il periodo migliore per visitare questo splendido Paese. In verità, sono stati giorni bellissimi, con un’unica mezz’ora di pioggia il penultimo giorno. Quindi vi consiglio di andarci, indipendentemente dalla stagione.
Siamo partiti da Venezia con un volo Etihad per Colombo, ex capitale dello Sri Lanka, che conta 600.000 abitanti. Vi sembreranno molti ma molti di più, di fatto, considerando che nell’agglomerato urbano si arriva ai 2 milioni di persone.
Colombo, cosa aspettarsi
La città è il delirio più totale, macchine, tuk-tuk, animali e persone che corrono ovunque e sono dappertutto, dalle prime luci dell’alba. Colombo è stato il nostro punto di partenza e anche quello di arrivo, da lì abbiamo organizzato un tour intensivo dello Sri Lanka durato dieci giorni.
Il tour ha previsto le seguenti tappe: Colombo – Kandy – Dambulla – Polonnaruwa – Trincomalee – Anuradhapura – Colombo.
L’esperienza in treno
Arrivati a Colombo abbiamo preso il bus per il centro e da lì un tuk-tuk che ci ha velocemente portati alla stazione dei treni, bellissima e suggestiva, dove abbiamo subito preso un treno per Kandy, centro importantissimo dello Sri Lanka. Il treno è stato un’esperienza molto bella, nonostante avessimo preso la prima classe, il viaggio è stato incredibilmente dissestato e movimentato. Quasi un giro sulle montagne russe. La vista dal treno poi era davvero bella: abitazioni immerse nella natura più selvaggia.
In circa tre ore di treno siamo arrivati a Kandy, antica città nella parte centrale dello stato. Anch’essa un tempo capitale, sede del tempio dove è custodita la reliquia del sacro dente del Buddha, Sri Dalada Maligawa.
Questo tempio sorge all’interno del complesso del Palazzo Reale di Kandy. Secondo la leggenda, alla morte del Buddha, quando il suo corpo venne cremato su una pira di legno di sandalo in India, venne rubato il suo dente canino e portato in Sri Lanka. Da quel momento tale reliquia divenne proprietà dei regnanti e motivo stesso del diritto del re di governare. Di fatto ci furono varie peripezie e persino guerre per detenere il sacro dente.
Inoltre, se vi capita di essere là ad agosto ricordatevi che in quel periodo c’è l’Esala Perahera. È una grandissima festa buddhista che prevede un’immensa parata di splendidi elefanti riccamente decorati, accompagnati da danzatori. Quando siamo stati lì, stavano solo facendo i preparativi e l’atmosfera era già speciale.
Durante il nostro soggiorno abbiamo anche visitato un gigantesco parco colmo di splendidi elefanti, il Pinnawala Elephant Orphanage. Forse un po’ turistico ma con un panorama da togliere il fiato.
Dopo due giorni passati a Kandy ci siamo spostati, grazie ad un autista consigliatoci dall’hotel (vi assicuro che si tratta di una modalità di trasferimento in ogni caso a buon prezzo per tratte un pochino più lunghe). Siamo giunti a Dambulla e Polonnaruwa dove ci siamo sistemati in una splendida guesthouse a Sigiriya. Qui vivevamo e mangiavamo con questa bella famiglia composta da moglie, marito e due bambini. Vi lascio solo immaginare la bontà del riso al curry cucinatoci da questa signora dalle mani d’oro secondo la ricetta originale.
Le meraviglie dello Sri Lanka on the road
Da qui abbiamo visitato i bellissimi dintorni e soprattutto la roccia di Sigiriya. Un sito archeologico Patrimonio dell’Umanità, che contiene le rovine di un antico palazzo. Se lo guarderete e, soprattutto, se ci salirete, vi chiederete davvero come possano aver fatto a costruirlo degli esseri umani nel 477 – 495 d.C. La vista da lassù è mozzafiato e salire, magari sotto un sole cocente, è un percorso stranissimo, articolato, a volte a strapiombo, ma davvero incredibile. Il biglietto non è proprio a buon prezzo ma vale tutti i soldi che chiedono.
Meno turistica, anzi direi quasi per nulla, è la salita ad un’altra roccia che si trova proprio vicino a Sigiriya, Pidurangala Rock.
La salita non è guidata, come per Sigiriya, anzi dovrete proprio arrangiarvi. Dovrete avere delle scarpette da ginnastica e un minimo di agilità, ma lassù sarà bellissimo ve lo garantisco. Vi sembrerà di essere su un terreno lunare, con delle rocce che si sono posizionate una sopra l’altra senza un apparente perché. Avrete una vista bellissima sulla pianura dello Sri Lanka centrale e lì, di fronte a voi, ci sarà Sigiriya.
Visita a Trincomalee
Dopo un altro paio di giorni qui ci siamo spostati verso il mare a Trincomalee, una città della costa nord-orientale costruita su una penisola. Qui le spiagge sono gigantesche e molto belle ma non bianchissime. E il sole brucia davvero, non dimenticate la protezione. Qui ci siamo rilassati per tre giorni, mangiando cibi tipici e godendoci la spiaggia.
Molto piacevole da fare è anche l’escursione al Pigeon Island National Park, un isolotto molto piccolo che si trova in linea d’aria ad 1 km di fronte alla baia di Trincomalee, precisamente dalla spiaggia di Nilaveli. Il nome dell’isola deriva dalla specie di uccelli che la hanno colonizzata. Qui potrete trovare una splendida barriera corallina adatta sia ai bambini, tipo me, che agli adulti. Ho fatto snorkeling pure io che ho paura dell’acqua e tre piccoli squaletti, lunghi un metro circa, mi hanno nuotato intorno nell’acqua bassa come se nulla fosse. Qui, se lo vorrete, una guida vi porterà in alcuni punti speciali a fare snorkeling per vedere i pesci grandi, quelli veri.
Anuradhapura: ultima tappa
Dopo questi giorni di relax ci siamo infine spostati, con tutta calma grazie ad un tuk-tuk e al suo autista/guida, verso la nostra ultima tappa, Anuradhapura, una delle più antiche capitali dello Sri Lanka. Questa città è famosa in quanto conserva alcune particolarissime rovine delle antiche civiltà. Anche questo sito archeologico appartiene al Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Qui è dove abbiamo sofferto maggiormente il sole: portatevi un cappello o, ancora meglio, un foulard di lino da usare come turbante.
Ma ancora più belle delle rovine di Anuradhapura, è stato per me il sito di Mihintale che si trova poco lontano dalle rovine della città. Si tratta di una località storica e religiosa posizionata sul picco di una montagna. Si ritiene che sia stato il luogo di incontro tra il monaco buddista Mahinda e il re Devanampiyatissa che portò alla nascita e sviluppo del buddismo in Sri Lanka.
Attualmente si configura come un luogo di pellegrinaggio, infatti troverete moltissimi pellegrini, comportatevi sempre con rispetto, loro risponderanno con continui sorrisi. Circa 1840 scalini in pietra vi porteranno sulla cima e sui tre livelli del complesso. È possibile anche arrivare in cima direttamente con un tuk-tuk o un altro mezzo di trasporto, ma volete mettere la soddisfazione degli scalini? La vista sulla regione dalla cima del complesso è splendida.
Qui il nostro tour dello Sri Lanka finisce, con un ritorno all’aeroporto di Colombo per ripartire verso nuove mete.
Un viaggio indimenticabile, tra paesaggi mozzafiato, volti sorridenti e tanto, ma tanto riso al curry.
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