Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 7, 2012
Lecce è una città meravigliosa e i suoi abitanti sembrano davvero usciti da un libro d’altri tempi, in cui il valore della famiglia, la devozione religiosa, il senso dell’appartenenza alla comunità sono ancora estremamente sentiti, a fronte invece della società circostante fatta, per lo più, di corse, esteriorità ed egocentrismo.
Ricordo ancora la prima volta in cui misi piede nel Salento: era agosto e molti cittadini erano impegnati, nel loro tempo libero, a preparare la chiesa in vista di una processione. Questo stesso spirito di condivisione è ciò che caratterizza anche e, forse soprattutto, i giorni precedenti il Natale, dove il famoso estro e la tradizionale maestria e bravura leccese, quella che nel passato ha realizzato palazzi, chiese barocche e che ancora oggi si fiuta anche solo dalle vetrine delle pasticcerie dove sembra di stare di fronte a opere d’arte in pasta di mandorle, prende il sopravvento.
Ecco dunque che l’artigianato, la tradizione, la fede religiosa, sentiti anche dai giovani e non solo dagli anziani, diventano fonte di ispirazione e filo conduttore nella realizzazione dei presepi in cartapesta e in pietra conosciuti in tutto il mondo. Nel tempo libero, infatti, pensionati, operai, impiegati, studenti o falegnami lavorano per modellare, creare, dipingere tutto ciò che circonda il Bambin Gesù e che il 12 dicembre, quando inizia la Fiera di S. Lucia, verrà esposto e ammirato da grandi e piccini.
Le vie dei presepi sono tredici e, grazie all’Associazione Intercomunale “Città dei Presepi”, cittadini e turisti potranno usufruire di autobus e guide gratuiti per raggiungere le mete prescelte.