Questo articolo è stato aggiornato il Febbraio 2, 2015
Il Carnevale di Ivrea è una manifestazione storica che risale al 1858 e che rende questa festa unica nel suo genere, tra le manifestazioni popolari, oltre che fungere da richiamo per tutto il Canavese, in quanto ereditata da un passato ormai leggendario.
Si narra, infatti, che l’evento ricordi un episodio della vita medievale cittadina, quando il Barone venne rifiutato dalla semplice figlia di un mugnaio che non volle assolutamente sottostare allo jus primae noctis. Questo fatto accese una rivolta popolare oggi rappresentata, appunto, durante il Carnevale.
La battaglia delle arance è, dunque, uno dei momenti più importanti del Carnevale di Ivrea, spesso l’unico noto e, come detto, ripercorre simbolicamente il momento della ribellione della città di Ivrea nei confronti della tirannia della città. Ogni anno ciascuna comunità, identificata dall’appartenenza a definiti confini rionali, cerca di affermare la propria superiorità sulle altre in 3 giorni di grande impegno e coinvolgimento.
La figlia del Mugnaio, Violetta, assieme alla figura del Generale, funge da garante al corretto svolgimento della battaglia che, unitamente alla presenza di altri personaggi storici, rende davvero particolari le giornate dei festeggiamenti. Inoltre, una commissione super partes osserva lo svolgimento della battaglia, al termine della quale viene assegnato un premio alla banda a piedi e ai carri di getto che si sono maggiormente distinti per ciò che possiamo riassumere in lealtà, ardore e tecnica. La premiazione avviene ufficialmente il martedì grasso alle 17.30 in Piazza di Città.
In segno di partecipazione dal giovedì grasso fino alla chiusura solenne del Carnevale, alle 23,00 con la lettura del Verbale in piazza di Città, tutti i cittadini di Ivrea e i partecipanti al Carnevale scendono in strada con il berretto frigio: il berretto rosso a forma di calza che simboleggia l’appoggio alla cittadinanza.
Una precisazione va fatta. La battaglia delle arance nasce, nel 1947, al di fuori dell’ufficialità del Carnevale, così come anche le squadre degli arancieri. Storicamente è stata poi inclusa nell’evento attribuendole la simbologia storica della sommossa.