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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 25, 2014
Un’estate in Salento è il sogno di non pochi viaggiatori e la penisola salentina e la sua capitale sono tra le destinazioni più ambite dai turisti di tutto il mondo, che popolano strade e litorali lungo tutta la bella stagione che, nel Salento, dura da maggio a ottobre.
Lecce, culla barocca, resta una tappa da non perdere nel grand tour salentino, da scoprire perdendosi nel centro storico e lasciandosi ristorare dalle eccellenze della cucina locale. Ma, come difendersi dal rincaro estivo e mangiare bene spedendo poco? Qui cinque indirizzi da segnare in agenda prima di partire, per tutti i palati e per tutti i gusti, dalla cucina tradizionale all’aperitivo, all’ombra del barocco e nei quartieri di più recente costruzione, per godersi la vacanza senza rovinare il portafoglio.
A pochi passi da Porta Napoli, al civico 24 di via Principi di Savoia, una porta discreta, un’insegna in rilievo in pietra, un nome sinonimo di garanzia, autenticità e soprattutto ospitalità: siamo Da Angiulino (chiuso la domenica), tra le storiche trattorie di Lecce, e sicuramente la più verace, a cominciare dall’aroma di crocchette di patate che accoglie gli ospiti ancor prima di varcare la soglia. Qui l’arredo è spartano, perché sono i piatti i veri protagonisti: pitta di patate con la cipolla, pezzetti di cavallo al sugo, pasta fresca fatta in casa, fave e cicorie, quanto di meglio può offrire la più genuina tradizione culinaria. E anche i prezzi sono quelli di una volta: per un primo piatto la spesa è di soli 5 euro.
Bisogna abbandonare corso Vittorio Emanuele, la principale arteria del centro storico, prima di arrivare in piazza Sant’Oronzo e svoltare a destra, seguendo via Paladini, per trovare Doppiozero (chiuso il lunedì), non un bar, non un ristorante, ma, come ama definirlo Orso, il padrone di casa, un emporio degustazioni, con salumi e formaggi altamente selezionati e provenienti da tutta Italia. Riccioli barocchi fuori, atmosfera vintage dentro, con mobili in legno, sedie tutte diverse l’una dall’altra e lampadari assemblati da bottiglie recuperate e rimodellate da un artigiano locale. Bastano meno di 15 euro per un buon primo piatto, dall’abbondante couscous al tortino di cacio e pere al farro con feta e pomodorini. Per finire, un assaggio ai dolci è d’obbligo, da scegliere tra le crostate di frutta fatte in casa e la torta al cioccolato Pistocchi, orgoglio della casa.
Appena fuori dalle porte del centro storico, al civico 47 di viale dell’Università, nel cuore della vita studentesca, ha aperto i battenti da poco Zenzero (chiuso domenica a pranzo), la sosta ideale per uno spuntino veloce, da portare via e gustare accanto agli oleandri di Porta Napoli o sul posto. La filosofia gastronomica è semplice e genuina: solo ingredienti a km 0, freschi e di stagione e, di preferenza, biologici. Oltre alla produzione di pizze al taglio e panini, Zenzero offre anche un ventaglio di idee che vanno dal seitan con verdure al miglio al forno con tofu e fiori di zucchina, e ottime torte vegane e cheesecake per chiudere in dolcezza, ma leggeri. Tutto per meno di 10 euro.
Per vivere da locali e assaporare l’atmosfera da happy hour, l’indirizzo ideale è il bar Bamboo in via Schipa, nei dintorni di piazza Mazzini, dove l’aperitivo non è solo mandorle salate e olive, ma si arricchisce di verdure grigliate, gustosi assaggi di pizza al taglio e panini, crocchette di patate, mini-porzioni di pasta, salse e tartine. Tutto al prezzo irrisorio di 6 euro.
Ultimo, ma non per importanza, e sicuramente non cronologicamente, il Bar Alvino, storico punto di ritrovo di piazza Sant’Oronzo, dove sedersi nell’abbraccio barocco di Lecce per addentare un calzone fritto o al forno o un rustico, una sorta di vol-au-vent di pasta sfoglia farcita di besciamella, pomodoro e un pizzico di pepe, delizia nostrana da non perdere. Oppure per inaugurare in dolcezza una giornata, con un morso al “pasticciotto”, squisito bauletto di pastafrolla ripieno di crema pasticcera. Tutto, panorama compreso, per una manciata di euro.
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