Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 5, 2012
Da oltre mille anni il punto in cui confluiscono i tre fiumi Minjiang, Dadu e Qinqyi è vigilato costantemente dagli occhi pacifici del grande Buddha scavato nella roccia. Siamo a Leshan, in Cina, nella provincia del Sichuan, in una zona dichiarata patrimonio dell’umanità UNESCO per la ricchezza paesaggistica, artistica e culturale.
Come spesso accade in Cina, ogni grande monumento porta con sé una leggenda. La tradizione vuole che l’imponente scavo sia stato iniziato da un monaco nel tentativo di ingraziarsi la divinità e calmare le acque turbolente dei tre fiumi. Ci volle un secolo, ma alla fine il grandioso progetto fu portato a termine, con il risultato che la massa di roccia asportata dalla parete deviò il corso dei fiumi, calmandone così le acque.
Per vedere da vicino il Buddha c’è da armarsi di quella misteriosa pazienza degli orientali, e sorbirsi la lunga coda (magari sotto il sole) per calarsi in una strettoia che scende nella roccia a lato del Buddha; oppure optare per un più agevole giro in barca con vista dal fiume.
La Leshan Giant Buddha Scenic Area non è solo il Buddha gigante. Include antichissimi templi buddisti, passeggiate in mezzo ai boschi e numerosissime sculture scavate nella roccia do ogni dimensione: tra grotte, caverne, scalinate, il percorso è ricchissimo di sorprese e permette di scoprire il fantasioso immaginario degli antichi monaci che abitavano la regione e che pazientemente nel corso dei secoli hanno trasformato la montagna in una foresta di figure scolpite.