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4 Bivacchi per un weekend in Valle D’Aosta

4 minuti di lettura
Quando la città, con i suoi rumori e le sue luci, comincia a stancarvi, è il momento di organizzare un weekend low cost in un bivacco della splendida Valle D'Aosta.

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Questo articolo è stato aggiornato il Gennaio 22, 2020

Vi piacerebbe trascorrere un weekend low cost lontano dai rumori e dalle luci della città? Perché non provare uno dei bivacchi “di lusso” della bellissima Valle d’Aosta. Un’esperienza per vivere la natura a 360°!

Con la parola “bivacco” di solito si identifica un accampamento notturno all’aperto. Con lo stesso temine ci si può riferire anche ad una struttura incustodita, ad uso degli alpinisti che cercano riparo per la notte.
I bivacchi sono quindi luoghi di sosta non gestiti, ad uso gratuito, più o meno attrezzati a seconda dell’altitudine e della posizione.

Bivacchi in Valle D’Aosta: quali provare

Quelli che vado a proporvi sono 4 bivacchi ben attrezzati, facilmente raggiungibili tramite percorsi di difficoltà E (dislivello dai 500 ai 1000m, percorsi ben segnalati, attrezzatura specifica per la montagna e una resistenza alla camminata di qualche ora).
Ricordatevi di portare con voi un sacco a pelo (necessario per i pernottamenti notturni in montagna), acqua a sufficienza ed un eventuale fornelletto a gas (ove mancante). Ricordatevi inoltre che è buona norma, quando si fa uso di queste strutture, lasciare tutto pulito e in ordine, e di riportare i propri rifiuti a valle.

I bivacchi sono aperti tutto l’anno: conviene comunque contattare sempre i proprietari (associazioni o famiglie) per accertarsi dell’effettiva apertura e funzionamento, o per qualunque altra informazione necessaria. Sempre gradite sono le offerte a questi ultimi per le manutenzioni e l’approvvigionamento delle strutture.

1. Bivacco Reboulaz (2575m)

Dedicato dalla famiglia all’alpinista Luca Reboulaz, questo bivacco nasce nel 1993 in una conca ai piedi della Becca del Luseney, in prossimità del lago omonimo.

Lasciate la macchina all’area pic-nic di Porliod (1879m), piccola frazione dopo Saint-Barthelemy, raggiungibile tramite SR36. Da qui, calcolate circa 3h30 di cammino e un dislivello di 700m: appena scorgerete il lago di Luseney sarete quasi arrivati!

La struttura, con muratura esterna in pietra e innesti in legno, ospita 24 posti letto. L’interno è accogliente e presenta 2 locali distinti: cucina-soggiorno e camerata.
La cucina, in parte in legno in parte in pietra, è attrezzata con tutto il necessario: pentole e posate, 2 fuochi a gas, tavoli e panche, una piccola stufetta e legna per scaldarsi. La camerata è costituita da letti in legno disposti su 2 livelli, attrezzati con coperte e cuscini.

2. Bivacco Borroz (2156m)

Costruito nel 2006 dal Rotary Club, insieme al comune di Fenis e alla famiglia Borroz in memoria di Egidio Borroz (alpinista e consigliere comunale), questo bivacco si trova in fondo al vallone Clavalité, nell’alpe Cuneux.

Per raggiungerlo, da Fenis seguite le indicazioni per la Val Clavalité e parcheggiate l’auto poco prima della conca del Pian Clavalité (1500m). Risalite lungo il torrente e, dopo circa 2h e mezzo di cammino e 700m di dislivello, scorgerete la struttura in pietra del bivacco in mezzo alla valle.

Dei caldi interni in legno vi accoglieranno in questa splendida struttura. Dotata di ogni comfort (fornelli a gas, stufa a legna, acqua, servizi igienici e perfino corrente elettrica), questo bivacco somiglia molto ad uno chalet! La struttura comprende una spaziosa sala da pranzo-soggiorno e una piccola cucina con dispensa mentre al piano superiore-sottotetto, raggiungibile con una scala in legno, troverete le strutture metalliche dei letti a castello, per un totale di 24 posti (coperte e cuscini inclusi).

3. Bivacco Chentre-Bionaz (2530m)

Questo stravagante bivacco posto in uno degli angoli più solitari della Valpelline nasce nel 2010 da un’idea dello scultore e ceramista olandese Arjen Bakermans, in collaborazione con il Club Alpino Olandese, la Fondazione Bivacco Valpelline, il comune di Bionaz e le guide della Valpelline. L’edificio ricorda Carlo Chentre e lo scultore Ettore Bionaz, entrambi ex sindaci di Bionaz.

Il percorso a piedi parte dalla diga di Place Moulin (circa 1700m) e segue l’itinerario che conduce alla Becca di Luseney. Il sentiero, che in parte attraversa un bosco, è abbastanza semplice tranne per l’ultimo tratto in salita, particolarmente ripido. Vi ci vorranno circa 2h30 e 1000m di disivello per scorgere solo all’ultimo la figura in legno del bivacco.

Questa struttura è più spartana dei precedenti, perciò non fatevi cogliere impreparati! Non avrete a disposizione né acqua né gas (presenti invece alcune padelle, piatti, bicchieri e posate). Nei periodi estivi, è possibile trovare qualche fonte di acqua potabile nei pressi di Pra de Dieu, ma è comunque consigliabile portare le dovute scorte da casa.

All’interno l’ambiente è unico, piccolo ma accogliente, decorato con delle maschere prodotte da Bakermans stesso. Gli spazi sono pochi, ma avrete comunque a disposizioni 2 tavoli con panche e 16 posti letto disposti su 2 piani (più alcuni materassi di riserva).
Molto belli e suggestivi, soprattutto all’alba, sono i letti posti sopra l’ingresso, raggiungibili tramite scala. Le due sottili finestre e il rosone centrale offrono una luce e una vista impagabile sulla valle.

4. Bivacco Pascal (2920m)

Qualche difficoltà in più per raggiungere questo bivacco dedicato ad una delle guide Alpine di Morgex, Luigi Pascal, vittima di una valanga nel 1999. La struttura, inaugurata nel 2006, si trova a ben 2920m di altitudine, ed offre una meravigliosa vista sulla catena del Monte Bianco e sulla Valdigne.

Il percorso, seppur molto lungo (circa 4h da Morge, 1625m) non presenta particolari difficoltà, ma resta comunque da affrontare un dislivello di circa 1300m e le basse temperatura in salita (consigliabile valutare un abbigliamento adatto).

Il bivacco si trova a pochi metri da Testa Liconi ed è dotato di tutti i confort in un ambiente unico: 12 posti letto, cucina a gas, materiale da cucina, coperte e cuscini, corrente elettrica alimentata da pannelli solari e un wc interno, che funziona grazie ad un sistema di recupero dell’acqua piovana.

Se avrete il piacere e l’occasione di arrivare fino a destinazione, il panorama vi ripagherà senz’altro degli sforzi fatti.

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Informazioni sull'autore
Perito chimico di formazione, sognatrice per passione. Ama il Giappone alla follia, tanto che non riesce a starne lontana per troppo tempo. Le piace viaggiare per conoscere nuove culture e approfondire le diversità che ci rendono unici. Ha uno spirito curioso e una pancia sempre vuota! Adora la buona cucina, italiana e del mondo. Spesso la si trova con lo sguardo perso nel vuoto. Non preoccupatevi: sta sicuramente pensando a cosa mangiare per cena!
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