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Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 18, 2012
Non sono una grandissima appassionata di dolci, ma quando trovo una pasticceria come questa non posso non fermarmi e dare libero sfogo alle mie papille gustative.
Verona, si sa, è famosa per i suoi dolci, che in ogni periodo dell’anno trovano la giusta occasione per essere apprezzati e gustati: durante il periodo di carnevale, ad esempio, le pasticcerie diffondono lungo i viali l’intenso profumo delle “fritole”, che rispetto a quelle veneziane si preparano utilizzando mele e grappa e che oggi vengono fritte nell’olio bollente, mentre in origine venivano buttate nel grasso di maiale poiché l’olio era poco conosciuto e utilizzato.
Nel periodo natalizio, sulle tavole veronesi, primeggia certamente il pandoro, nato nel 1894 ad opera di Domenico Melegatti, ma il suo antenato, assai apprezzato non solo dalle vecchie generazioni dei nonni ma anche da ragazzi e bambini, è il famoso nadalin, originario della fine del Duecento, sempre a forma di stella a otto punte ma meno alto e di forma meno precisa rispetto al suo erede. Il mandorlato, poi, non è certo meno degno di nota: si tratta, sostanzialmente, di un dolce friabile, bianco, realizzato con albumi, zucchero, mandorle e miele, originario della pianura veronese e, in particolare, di Cologna Veneta.
La settimana scorsa, curiosa di vedere Verona nel periodo natalizio e attratta dall’assaggiare i suoi dolci tipici, ho scoperto una pasticceria che mi ha fatta impazzire e che vi consiglio di cuore: è la pasticceria Scapini, in zona Veronetta.
Ho assaggiato i risini, cestini di pasta frolla ripieni di crema pasticcera e riso cotto nel latte aromatizzato alla vaniglia: spettacolari! Ma anche i zaleti, biscotti di colore giallo per la presenza della farina di mais, tipici della cultura contadina veneta, sono un tripudio di gusti.
Pure Artusi, nel lontano 1891, ne aveva declamato la bontà con queste parole: “Signore mamme, trastullate i vostri bambini con questi gialletti; ma avvertite di non assaggiarli se non volete sentirli piangere pel caso molto probabile che a loro ne tocchi la minor parte.” E nella pasticceria Scapini ne scoprirete il sapore originario, quello che solo le preziose mani delle nostre nonne e bisnonne sapevano regalarci e coccolarci.
Avevo letto della pasticceria Scapini in un numero di Bell’Italia, non posso che confermarne il giudizio positivo anche a fronte dell’ottimo rapporto qualità/prezzo. Pssss, un ultimo consiglio… fatevi preparare un caffè e accompagnatelo con qualche cioccolatino prodotto qui artigianalmente, non ve ne pentirete!
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