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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 12, 2019
“È questa la patria delle divinità della mitologia greca. Vicino a questi luoghi, Plutone rapì Proserpina alla madre; in questo bosco che abbiamo appena attraversato, Cerere sospese la sua rapida corsa e, stanca delle sue vane ricerche, si sedette su una roccia e, benchè dea, pianse, dicono i Greci, perchè era madre. […] Qui Galatea fuggiva Polifemo, […] In lontananza si scorge il lago di Ercole e le rocce dei Ciclopi. Terra degli dei e degli eroi!”
Così lo storico Alexis de Tocqueville parla della Sicilia, terra di miti e di una grandiosità che non ha eguale in alcun luogo del mondo.
Quello che affronteremo oggi sarà un viaggio nel cuore della tradizione siciliana, le cui tappe (suddivise in due parti) ci trasporteranno nel mondo surreale dei miti e delle storie che da sempre vengono tramandate qui da nonno a nipote; perchè la Sicilia non è solo una terra da visitare, apprezzare, assaggiare e annusare, ma anche da ascoltare, raccontare e divulgare affinché tutti possano conoscere questa “madreterra di uomini e dei“!
Luoghi mitici della Sicilia occidentale
1. Quartiere Kalsa, Palermo
Conoscete la leggenda delle Teste di Moro?
In molti sicuramente avrete sentito parlare della leggenda delle teste di moro, ma in quanti sapete dove questa vicenda è ambientata? Questi meravigliosi oggetti colorati e impreziositi scrupolosamente, sono i segni particolari della carta d’identità della nostra Isola, tramite i quali siamo riconosciuti in tutto il mondo. Secondo la tradizione, la leggenda delle teste di moro risalirebbe al periodo durante il quale a dominare l’Isola erano i Mori.
Ci troviamo intorno all’anno 1000, dunque, e passeggiamo per Palermo, nell’odierno quartiere arabo della Kalsa. Un quartiere incantevole che negli anni a venire si vedrà custode di splendidi monumenti architettonici come “lo Spasimo” e la Fontana Pretoria. Numerosi balconi fioriti si trovano sopra le nostre teste, ma uno cattura la nostra attenzione per la rigogliosità e il fresco e ammaliante profumo delle piante che accoglie. Odoriamo profondamente: è basilico! Una giovane donna lo annaffia con cura e amore; le chiediamo il perché di tanto zelo e ciò che stiamo per ascoltare ci lascerà di stucco.
A fare da vaso a quella profumatissima pianta è la testa di un Moro tanto amato dalla donna! Ci racconta che l’uomo era rimasto affascinato dalla sua bellezza, che le aveva promesso amore eterno mentre in realtà presto sarebbe dovuto tornare in Oriente dove aveva moglie e figli. Al ché, ferita e ingannata, per vendetta la giovane ci confessa di aver deciso di tagliare la testa all’uomo che amava affinché avesse potuto vivere con lui per sempre e di averci piantato dentro una meravigliosa pianta di basilico che, grazie alle sua lacrime, cresce vigorosa e bellissima ogni giorno.
Spaventati dall’idea di poter fare la stessa fine, ci dileguiamo!
Il quartiere Kalsa oggi
Cosa potrete vedere voi, viaggiatori del XXI secolo.
Dall’arabo Khalisa, “pura” o “eletta”, la Kalsa è il quartiere più antico e perno del centro storico del capoluogo siciliano.
Ecco 4 punti all’interno del quartiere che meritano di essere raggiunti.
1. Chiesa di Santa Maria dello Spasimo
Una delle più suggestive chiese della Sicilia occidentale caratterizzata dal fatto di essere una chiesa “all’aperto”. Infatti, nel progetto della sua fabbricazione (nel ‘500) erano state previste le costruzioni della chiesa stessa, di un chiostro, del campanile, del dormitorio, di un cimitero e di un orto, ma non di un tetto!
2. Piazza Magione
Cara ai palermitani soprattutto per il valore “affettivo” legato ad un eroe, simbolo della città, appartenente a questo quartiere: Giovanni Falcone. La piazza, infatti, è sede delle celebrazioni in ricordo della strage di Capaci.
3. Fontana Pretoria
Uno dei capolavori di Palermo. Edificata dagli scultori Francesco Camillani e Michelangelo Naccherino a metà del 1500, fu costruita in realtà in Toscana e trasportata solo in seguito (smontata) in Sicilia in nave. Troviamo al centro “il genio di Palermo”, un putto che versa l’acqua, attorno al quale sono posizionati personaggi mitologici, e la rappresentazione allegorica dei 4 fiumi del capoluogo.
4. Passeggiata delle cattive
Un’elegante terrazza a ridosso del mare costruita intorno all’800. Vi si accede da una scalinata principale posta in Piazza Santo Spirito.
Lago Pergusa, Enna. Il Mito di Proserpina
Una storia raccontataci da Claudiano Strabone, ci riporta all’era degli dei.
Ci troviamo in provincia di Enna, nell’entroterra siciliano. Vediamo un prato e un gruppo di giovani fanciulle raccoglierne i pochi fiori rimasti. Sono aggraziate, sprigionano eleganza e bellezza, ma c’è tristezza nei loro occhi. Scopriamo che una delle loro compagne è stata rapita tempo prima, mentre volteggiavano nella distesa verde – prima rigogliosa- dal re degli Inferi, Plutone, che, stanco delle tenebre del suo regno, aveva deciso di affiorare in superficie. La bella Proserpina, figlia di Cerere, è stata l’oggetto del suo desiderio; le giovani ci dicono di aver provato a trattenerla, ma ogni tentativo è stato vano.
Sentiamo un lamento provenire dalla vegetazione, simile ad un pianto. È Cerere che piange la mancanza della figlia! Il suo dolore folle provoca siccità e aridità tutt’intorno. Tuttavia è riuscita a stringere un patto con il dio: egli le permetterà di vedere Proserpina solo sei mesi l’anno (in primavera e in estate), mentre i restanti sei la terrà con sé giù negli inferi (in autunno e in inverno).
Ma mancano pochi giorni al fatidico ritorno della giovane, lei lo sa, e lentamente smette di piangere mentre noi ci allontaniamo.
Lago Pergusa millenni dopo
Il Lago Pergusa è un piccolo bacino naturale privo di emissari e immissari. Per salvaguardarlo, è stata qui istituita la prima Riserva Naturale Speciale dell’Isola e le sue acque fungono da ristoro per molte specie animali. Caratteristica peculiare del lago è la presenza in profondità di un batterio che, periodicamente, per difendersi dai raggi solari, rilascia un pigmento rossastro che colora lo specchio d’acqua (e no, questa non è opera divina!)
Ecco due luoghi legati al mito:
1. Parco Proserpina
Un parco ubicato all’interno della Riserva Naturale Speciale del Lago di Pergusa inaugurato nel 2011. Uno spazio verde adatto per tranquille passeggiate e scampagnate anche in compagnia di bambini, i quali potranno godere di un’area giochi pensata per loro.
2. Rocca di Cerere
Un luogo privato della sua antica gloria, una possente roccia sulla quale un tempo giaceva il Tempio di Cerere. Un remoto punto di culto descritto dagli scrittori del passato come unico e divino, del quale oggi non restano che poche rovine.
Altre bizzarre storie
Piazza Armerina, Enna: la credenza delle Pietre Incantate
In provincia di Enna, a pochi passi da Piazza Armerina, si trova la Riserva Naturale Rossomanno Grottascura Bellìa. Qui troveremo le cosiddette Pietre Ballerine, un gruppo di rocce che si ergono lasciando spazio all’immaginazione. Infatti, sembrano proprio avere le sembianze di uomini posizionati sulla radura. Si dice che siano uomini pietrificati da divinità o da esseri maligni per non aver ottemperato a determinati impegni.
Raccomandiamo anche:
1. Villa Romana del Casale
Patrimonio dell’umanità dal 1997, questa lussuosa villa romana di notevoli dimensioni è famosa in tutto il mondo per essere casa di preziosissimi mosaici che raffigurano scene di vita quotidiana, di caccia, divinità e mitologia.
2. Cattedrale di Maria Santissima delle Vittorie
Chiesa principale di Piazza Armerina. Domina la cittadina con il suo campanile di 40 m. e la sua grande cupola, tra le più importanti per dimensioni di Sicilia, di circa 76 m. All’esterno è sita la statua in onore del Barone Marco Trigonia, il quale contribuì alla costruzione del campanile.
3. Castello Aragonese
Castello-fortezza risalente al ‘300, dimora degli Aragonesi. Venne utilizzato in seguito anche come carcere. Oggi è luogo nei pressi del quale vengono svolte svariate manifestazioni, ma le sue condizioni non rendono possibile l’accesso al suo interno.
4. Fontana dei canali
Fontana storica di Piazza Armerina. Si dice che i volti rappresentati sui 4 canali raffigurino i personaggi illustri del Risorgimento: Giuseppe Mazzini, Camillo Benso conte di Cavour, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi.
5. Commenda dei Cavalieri di Malta
La più antica e interessante chiesetta della città. Costruita tra il 1100 e il 1200, fu luogo di ospitalità per cavalieri crociati e pellegrini.
Sciacca, Agrigento: la storia del Castello Incantato
A Sciacca, in provincia di Agrigento, un uomo alquanto bizzarro ha dato vita ad uno strano museo a cielo aperto frutto della sua inquietante immaginazione e del suo ego smisurato. Questo tale si chiamava Filippo Bentivegna e no, non è il personaggio di una storia inventata! Nei pressi del Monte Kronio si trova un luogo pieno zeppo di teste scolpite su alberi e pietre. Il perché? Secondo la sua fantasia, questi erano i sudditi del regno immaginario che egli aveva inventato e di cui era signore.
Raccomandiamo anche:
1. Castello Luna
Imponente castello medievale all’interno delle antiche mura della città, alcune delle quali ancora oggi esistenti.
2. Grotte del Caricatore
Utilizzate come deposito per il grano, le Antiche Grotte del Caricatore hanno rappresentato, tra il XIII ed il XV secolo, la più importante fonte economica della città. Un piccolo museo in via di sviluppo che potrebbe essere interessante.
Si conclude così la prima parte del nostro viaggio tra immaginazione e realtà, ma ripartirà presto con altre interessanti storie e importanti posti da scoprire, questa volta, dall’altra parte della Sicilia!
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