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Dormire in un trullo in Puglia

3 minuti di lettura
Se dormire in un trullo è uno dei vostri sogni, non perdete questo articolo con tanti consigli su come prenotare questa fantastica esperienza.

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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 11, 2019

Siamo da poco tornati da un viaggio on the road in Puglia e tra le nostre tappe c’era inevitabilmente Alberobello con i suoi trulli. E in quest’occasione abbiamo realizzato un nostro sogno, dormire in un trullo!

I trulli ci affascinano da sempre, così piccoli, bianchi con il tetto grigio e segno di un’antica tradizione ancora viva.
Così progettando il nostro viaggio avevamo scelto di passare da Alberobello, ma solo un paio di giorni prima, dando un’occhiata su Airbnb abbiamo scoperto che il sogno di dormire in un trullo era realizzabile!

Alloggiare in un trullo spendendo poco

Questo viaggio lo abbiamo organizzato strada facendo e così quando abbiamo visto che alloggiare in un trullo era un’esperienza fattibile a livello di prezzo non ce la siamo lasciati scappare. Alloggiare in un trullo infatti è un’esperienza per tutte le tasche.

Guardando su Airbnb si trova una grande varietà di trulli… di dimensioni diverse (da una sola stanza, fino ad avere un vero e proprio appartamento a trullo), ma anche di tipologie molto differenti. Le sistemazioni nei trulli possono infatti essere lussuose, spartane, country chic e ancora possono rientrare nella categoria di alberghi, b&b o appartamenti. Insomma si trovano trulli per tutti i gusti!

Noi abbiamo preferito un trullo appartamento composto da più trulli (un trullo per ciascuna stanza) che internamente creavano un unico ambiente. La nostra sistemazione dunque aveva due camere da letto, una cucina (divisa tra due trulli piccolini), un ampio spazio d’ingresso, un bagno e trullo da pranzo.
Si entra nel trullo da una porta bassa e anche le porte interne, così come i passaggi da un ambiente all’altro, sono bassi e ci siamo sentiti un po’ dei giganti in una casa per gnomi, ma è stato molto divertente. Sicuramente è una sistemazione accogliente che ci ha fatti sentire subito a casa.
Inoltre quello che ci è piaciuto moltissimo era lo spazio esterno davvero ampio e tutto per noi.

Il nostro trullo era molto curato nei minimi dettagli, semplice e spartano, con molto legno, delizioso e dotato di tutto il necessario.
È stata un’esperienza bellissima e abbiamo pensato di aver trovato la nostra casa ideale!

Il trullo inoltre è la sistemazione ideale per la calda estate pugliese: ha muri davvero spessi per cui nel trullo si trova un riparo naturale dalla calura esterna senza bisogno dell’aria condizionata (che proprio non ci piace). Per lo stesso motivo i trulli hanno finestre piccoline, e così all’interno gli occhi possono riposare anche dalla luce abbagliante esterna. Nel periodo in cui siamo stati noi, a fine aprile, era addirittura un po’ troppo fresco, ma infatti era dotato di una stufa e un meraviglioso camino.

Come sono nati i trulli

Ma voi sapete come sono nati i trulli? Noi l’abbiamo scoperto girando tra i trulli di Alberobello, dove un anziano signore ci ha fatto vedere i piccoli modelli di trullo che costruiva a mano con la pietra calcarea della zona e ci ha raccontato tutta la storia, ed è una storia che fa sorridere.

I primissimi trulli presenti in Valle d’Itria, la regione dove sorge Alberobello, risalgono all’epoca preistorica ed erano costruzioni utilizzare per la sepoltura dei defunti. Successivamente i trulli diventarono costruzioni contadine dove tenere gli attrezzi e come tali erano, e sono, presenti anche in Francia e in Turchia. Invece i trulli come abitazioni nascono in Puglia ed esistono solo in questa regione.

I trulli di Alberobello

I trulli di Alberobello nascono infatti nel XVI secolo. In questo periodo Alberobello e la zona circostante vennero affidati al Conte di Conversano da Roberto d’Angiò, principe di Taranto che favorì la costruzioni di nuovi insediamenti. Ma perché li costruì proprio sotto forma di trulli? Perché in questo periodo i principi di ogni villaggio dovevano pagare le tasse per ogni costruzione eretta nel proprio territorio. Così il conte di Alberobello vide nel trullo un’ottima soluzione a questo costoso problema! Sì, perché i trulli erano, e sono, costruzioni erette senza malta, dunque si costruivano e demolivano in breve tempo. In questo modo ogni volta che passavano i funzionari del Regno di Napoli a controllare le nuove costruzioni il conte dava ordine di disfare il tetto e ammassare le pietre sopra la base del trullo. Così i funzionari passando potevano notare solo cataste di pietre e nessuno doveva pagare alcuna tassa! Da allora i trulli sono rimasti come tipiche abitazioni del luogo.

Un’ultima curiosità

Un’ultima curiosità sui trulli riguarda il loro colore. Apparentemente i trulli sono bianchi alla base con il tetto grigio… ma in realtà sono costruiti tutti con la stessa pietra grigia. Il trullo è infatti costruito interamente con la pietra calcarea tipica della Valle d’Itria. Ma allora perché la base è bianca? perché viene poi ricoperta con la calce, prendendo così quel colore bianco tanto caratteristico dei trulli.

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Informazioni sull'autore
Sara, 28 anni, milanese di nascita ma si sente a casa in tanti posti. Psicologa, danzaterapeuta e viaggiatrice. Legge, balla, sorride, ma pensa tanto, è curiosa, le piace conoscere persone nuove e poi ritornare da quelle con cui basta uno sguardo per stare bene. La natura la fa respirare, la città la affascina, vorrebbe tempi lenti, ma l’ammalia l’urgenza. Thomas, toscano di nascita, mamma romana, papà dell’Alto Adige, ha studiato a Roma e vive a Milano. Insomma il viaggio fa parte di lui. Ha 35 anni, è ingegnere informatico con la passione per la fotografia. Insieme coppia nella vita e nei viaggi. Otto anni fa il loro primo viaggio insieme e da lì non si sono più fermati. A entrambi piace l’idea di far viaggiare gli altri condividendo le loro storie, attraverso parole e fotografie, e credono nel loro progetto-sogno di vivere viaggiando. Così hanno dato via al loro blog travelcoffeebreak.org, perché viaggiare è ciò che fanno in ogni pausa caffè!
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