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Reggio Emilia, itinerario tra i castelli

3 minuti di lettura
L'Emilia Romagna e le dolci colline di Reggio Emilia, ecco un itinerario per una giornata di sole per passeggiare tra i castelli e le rovine e gustare un buon pranzo casereccio.

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Questo articolo è stato aggiornato il Settembre 29, 2015

Cosa facciamo oggi? Divano o gironzoliamo qua e là dove il vento ci porta?. Per chi scegliesse la seconda opzione, le domeniche oziose rappresentano sempre l’occasione perfetta per scoprire la propria terra; già, proprio quella zone dove si vive da sempre e da sempre si tende a sottovalutare, ma che molto spesso è più ricca di quanto ci possiamo immaginare.

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Ed è proprio così, salendo in macchina e perdendomi tra le colline di Reggio nell’Emilia, che anche io mi sono resa conto di quanto le colline che vedevo dalla mia finestra potessero offrirmi. Ecco un piccolo itinerario da poter intraprendere, in una tranquilla domenica di sole.

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Castello del Bianello

Partendo dal piccolo paese di Quattro Castella, famoso per le manifestazioni storiche che ospita ogni primavera, si può far visita al Castello del Bianello, che fa da guardia alla sua pianura già dal XI secolo. Si tratta di una costruzione ancora intatta, che conserva interamente la struttura medievale, visitabile grazie al lavoro di guide locali che organizzano vari tour: il biglietto costa 5 euro, con varie agevolazioni per bambini, studenti e over 65. Dal castello, inoltre, partono diversi sentieri che danno la possibilità di esplorare l’Oasi LIPU di Bianello, che da anni salvaguarda il territorio reggiano: un’occasione questa per poter vedere e conoscere le caratteristiche geologiche del nostro territorio, e dei curiosi calanchi, che circondano interamene la collina sulla quale sovrasta il castello.

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Il Castello di Rossena e la Torre di Rossenella

Proseguendo sulle colline, presto ci si imbatte in un’altra vestigia medievale: il Castello di Rossena, così chiamato per la terra rossa usata per la sua costruzione. Una fortezza del secolo XI, punto nevralgico per il controllo e la supervisione degli antichi territori della contessa Matilde di Canossa. Anche qui, è possibile intraprendere la visita guidata del castello (il biglietto costa 5 euro, con varie agevolazioni per grandi e piccini) per conoscerne a fondo la storia e le leggende che lo circondano; è possibile, inoltre, poter dormire nella torre principale, dove nel 2002 è stato creato un ostello con una cinquantina di posti letto. Poco distante da Rossena, si erge poi la piccola Torre di Rossenella, punto di guardia visitabile anche all’interno grazie al recente restauro: una costruzione interessante, che dalla cima della sua altezza regala panorami mozzafiato.

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Il Castello di Canossa

Il Castello di Canossa è famoso in tutto il mondo per essere stato la scenario della diatriba tra l’imperatore Enrico IV e papa Gregorio VII, riappacificati grazie all’intervento della contessa Matilde. Al giorno d’oggi, tuttavia, si conservano solo i ruderi di questa magnifica costruzione medievale, una volta grande castello e importantissima corte. Nonostante ciò, è possibile visitare queste rovine grazie a visite libere e guidate (costo, 3,50 euro), che danno accesso anche al Museo “Naborre Campanini”, dedicato all’archeologo che tanto studiò la storia della zona reggiana.

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Il Borgo di Votigno

Se non siete ancora troppo stanchi, non potete perdervi anche un’altra favolosa sorpresa: immerso nel verde dell’Appennino, a poca distanza da Canossa, Votigno è un borgo medievale particolarmente suggestivo e speciale. Infatti, ospita la Casa del Tibet, centro culturale senza scopi di lucro, dedicato alla cultura tibetana: basti pensare che nel 1999 fu anche visitato dal Dalai Lama, che gli dedicò una sua benedizione. Votigno è così un luogo di meditazione, di preghiera o semplicemente di relax, immerso nel silenzio e nella tranquillità di un paesaggio incontaminato. Non solo, è possibile anche visitare il piccolo Museo del Tibet, che conserva vari oggetti della quotidianità, della religione e della cultura tibetana. Il Museo è aperto la domenica pomeriggio, ed è completamente gratuito.

Agrodolce

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Trattorie che passione

Dopo tanto girovagare e tanta cultura, è ovvio che l’appetito inizi a farsi sentire! Per questo, molte sono le opportunità che si possono trovare per assaporare la cucina emiliana e le sue prelibatezze. Un posticino low cost per gli amanti della selvaggina e dei funghi è sicuramente Da Mandarein, a Salvarano di Montecavolo: una trattoria semplice e rustica, senza troppi fronzoli, dove però i funghi porcini e la selvaggina più ricercata si accompagnano sempre alla pasta fresca fatta in casa, insieme a tortelli, cappelletti, polenta e lambrusco. Un ottimo modo per concludere la giornata, dopo aver soddisfatto occhi e palato.

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Informazioni sull'autore
Studentessa di lingue, amante di viaggi e letteratura, passa il proprio tempo a sognare nuove mete e vivere mille esperienze diverse. Reggiana dall’anima spagnola, si divide tra Reggio nell’Emilia, Bologna e la Spagna, suo paese d’adozione e sua grande passione. Ama il mare, adora la montagna, si innamora dei paesini sperduti, sempre alla ricerca di luoghi incontaminati, forti emozioni e nuove prospettive. Perché, come dice Proust, "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi".
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