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Cosa fare a Cordova low cost, consigli

3 minuti di lettura
Cordova low cost è possibile, ecco i consigli per vedere il meglio della città della Spagna senza spendere un capitale, leggi il post.

Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 5, 2015

Cordova è una città che mi è entrata particolarmente nel cuore, perché una città gioiosa, felice, colorata, una melodia per gli occhi e per le orecchie. Cordova nasce come città romana sulle sponde del fiume Guadalquivir, per poi diventare la grande capitale del califfato arabo, che ne fece il proprio gioiello e il proprio orgoglio, fino alla Reconquista cristiana avvenuta nel 1236: per questo, la città si configurò da subito grazie alle influenze culturali dei diversi regnanti, i cui segni sono visibili e tangibili tuttora.

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Non solo, poiché Cordova fu per secoli anche la patria di diverse etnie e religioni differenti, le quali qui potevano convivere in armonia: musulmani, cristiani ed ebrei fecero di questa città andalusa la propria dimora, diffondendo chiaramente le vestigia della propria componente culturale. Ed è proprio questo il motivo per cui camminare per Cordova equivale a fare un salto nel passato, attraverso il tempo e le culture che la popolarono.

Non solo angoli magnifici nel quartiere ebraico, non vie intrecciate e scorci mozzafiato sul fiume, ma anche una città ricca da visitare tutta low cost. Ecco i miei consigli per visitare Cordova al meglio.

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La Mezquita Catedral e l’Alcazar

La Mezquita si erge in tutta la sua magnificenza nel mezzo del quartiere ebraico (la judería), insieme al suo alto campanile che sovrasta la città e ne scandisce i ritmi. Antica moschea durante il califfato di Omeya, fu trasformata in cattedrale cristiana dopo la Reconquista, mantenendo la struttura originale. All’interno, infatti, è possibile vedere i segni di entrambe le culture fondersi insieme: la parte centrale è costituita da una costruzione tipicamente barocca con iconografie cristiane, mentre tutt’intorno si possono ammirare gli archi dell’antica moschea, rossi e bianchi, insieme alle originarie cappelle dove era custodito il Corano.

Il prezzo d’ingresso sono 8 euro, con alcune offerte per i più giovani, ma è possibile anche visitare il monumento gratuitamente, dalle 8.30 alle 9.30 di mattina. Insieme alla Mezquita, l’altro grande monumento è l’antico palazzo dei re cristiani, o Alcázar: se il castello, tuttavia, non è minimamente paragonabile a quello di Siviglia, i giardini sono curatissimi e sempre fioriti, ricchi di fontane e giochi d’acqua.

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La Capilla de San Bartolomè, El zoco artesanal, la Sinagoga

Tre piccole chicche della città sono queste; da un lato la Capilla de San Bartolomé, insieme alla Mezquita il monumento rappresentativo dello stile mudéjar o ebraico-cristiano, con le sue coloratissime ceramiche e la gigantesca palma nel patio antistante (visitabile con solo 1,50 euro, con tanto di visita guidata gratuita offerta dai tirocinanti dell’adiacente Facoltà di Filologia); subito dopo l’antico mercato artigianale, con i vari negozietti e i laboratori per la lavorazione dell’argento; per arrivare, infine, alla Sinagoga, l’unica in Spagna dopo quella di Toledo, completamente gratuita.

Il tutto immerso nelle viuzze del quartiere storico, dove passeggiare e perdersi sempre accompagnati dalla musica di una chitarra andalusa e flamenca. Una via particolarmente caratteristica è la Calleja de las Flores, da cui si intravede il campanile della Mezquita e che in primavera viene riempita da vasi di gerani in fiore.

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Il puente romano e la ribera

Altro must insieme alla Mezquita è il Ponte Romano, da attraversare se si vuole godere di una vista spettacolare della città e alla fine del quale è possibile visitare un piccolo museo, allestito dentro la torre della Calahorra: un museo non troppo eccezionale, ma che dà la possibilità di salire fino in cima alla torre per un bellissimo panorama. Passeggiando lungo la Ribera del fiume, si raggiunge anche la Plaza del Potro, dove poter fare un aperitivo nei vari localini che qui sorgono: tutto sempre a prezzi limitatissimi, contando che siamo nel sud della Spagna.

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Dove mangiare, Plaza de la Corredera

Per poter mangiare bene e spendere pochissimo, un posto d’eccezione è Plaza de la Corredera: simile a quella dei Vosgi a Parigi, si tratta di una piazza tutta circondata da porticati e palazzi rossi, le cui finestre si affacciano direttamente sui tavolini e sulle distese di bar e ristoranti: qui, è possibile degustare i piatti tipici della zona, dal classico salmorejo, alla tortilla, ai calamari fritti, i pinchitos, spiedini di pollo aromatizzato alle spezie e l’immancabile jamón.

Tutto a prezzi molto modesti, se si pensa che di solito il prezzo a testa non supera mai i 10 euro. Consiglierei, tuttavia, di evitare questa zona di notte, forse un po’ isolata e buia: alla sera, sono più indicati i vari localini di Plaza de las Tendillas, molto più frequentata!

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Los Patios

Se si capita a Cordova a maggio, imperdibile è la festa dei patios, ossia i giardini privati delle case del centro storico, che per questa occasione aprono le porte a mostrarsi in tutta la loro bellezza: giardini così profumati, così curati e decorati, da entrare a far parte del Patrimonio dell’Unesco. Si va così, a bussare di porta in porta, intrattenendosi con i proprietari di casa sempre disponibili a raccontare la storia della propria casa e del proprio angolo fiorito. Alcuni di questi sono gratuiti, altri possono essere ammirati con un biglietto di 5 euro, destinati alle varie famiglie come aiuto per il mantenimento di questi preziosi gioielli naturali.

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Informazioni sull'autore
Studentessa di lingue, amante di viaggi e letteratura, passa il proprio tempo a sognare nuove mete e vivere mille esperienze diverse. Reggiana dall’anima spagnola, si divide tra Reggio nell’Emilia, Bologna e la Spagna, suo paese d’adozione e sua grande passione. Ama il mare, adora la montagna, si innamora dei paesini sperduti, sempre alla ricerca di luoghi incontaminati, forti emozioni e nuove prospettive. Perché, come dice Proust, "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi".
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