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Hiking in Oman: i wadi e la montagna

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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 24, 2016

Se sei un amante delle passeggiate, ti piace stare all’aria aperta, campeggiare sotto un cielo stellato e dormire in tenda allora l’Oman è il paese che devi mettere in cima alla lista dei desideri. Grande come l’Italia, offre paesaggi meravigliosi, che spaziano dal deserto, alla montagna, al mare ai wadi.

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Le montagne dell’Oman ospitano una fauna e flora molto variegata, sicuramente da visitare la ‘montagna del sole’, ossia Jabal Shams in arabo, alta più di 3000 metri, il punto più alto facente parte dei monti Hijar. Offre una splendida vista sul Grand Canyon dell’Oman, Chourfat al Nakhr, che consiglio di vedere con le prime luci del sole oppure al tramonto. Molti sono i percorsi che si possono fare e che sono ben tracciati in loco. Quindi armarsi di acqua e dell’attrezzatura per campeggiare, se si vuole trascorrere la notte all’aperto.

Un’altra montagna da non farsi mancare è Jabal Akhdar, ossia ‘montagna verde’, rinomata per il vastissimo altopiano che spesso ospita festival o concerti. Dista solo 2 ore da Muscat, la capitale dell’Oman. Si scende sull’altopiano solo in 4×4. Portarsi un maglioncino, in quanto spesso le temperature in inverno scendono sotto lo zero.

oman

Per quanto riguarda i wadi, ce ne sono moltissimi in tutto il Paese. Sono dei Canyon, che possono essere più o meno profondi. Alla base vi scorre un fiume, che è presente solo in presenza di precipitazioni e che può causare anche alluvioni e di conseguenza problemi alle strutture stradali portando anche ad incidenti. Ma se vogliamo guardare il lato positivo è proprio quando i wadi sono pieni d’acqua che è bello visitarli. Per esempio Wadi Bani Awf, nella regione omanita della Dakhiliyah, offre all’amante intrepido la possibilità di fare un vero e proprio percorso ad ostacoli, dove a volte la corda può aiutare a scendere da rocce troppo grandi.

Piscine d’acqua si alternano a salti ‘nel vuoto’ dove solo coraggio e spirito d’avventura aiuta a lasciarsi andare e tuffarsi nella speranza che ci sia abbastanza acqua sotto i propri piedi.
Si consiglia di andare la mattina presto per catturare il sole ed evitare l’ombra e il buio. Andare con un gruppo numeroso, con due macchine, così da iniziare l’itinerario dalla cima e avere l’auto a disposizione una volta arrivati giù. Portare con sé borse waterproof ma non riempirle troppo, solo con acqua (una bottiglietta basta), le chiavi della macchina, una corda e carne secca o frutta che non si rovina con l’acqua, come la mela. Se fate una pausa per pranzo, considerate intorno alle 3 ore e mezza o 4 per ultimare il tutto.
Se è la prima volta che si visita l’Oman e non si hanno molti giorni a disposizione, dedicare una giornata alla scoperta di Wadi Shab. Qui, una volta parcheggiata la macchina, con una barchetta di legno si attraversa il fiume che ci si presenta davanti. Si cammina tra le palme costeggiando il canyon e, avanzando, si si incontrano pozze d’acqua cristallina. In fondo al Wadi un lago di origine carsica attira l’attenzione, quindi, addentrarsi e scoprire che c’è una grotta, dove molti locali e non passano le giornate a saltare, sì perché qui tutto si presta per tuffi spericolati e sinceramente al quanto pericolosi, ma per gli amanti del rischio è impossibile rinunciare.

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Non lontano da Wadi Shab fermarsi a Wadi Tiwi e addentrarsi. Consigliato avere un 4×4 per poter salire fino in cima o, se a piedi, armarsi di tanta acqua e pazienza perché non è per tutti. Considerare anche le temperature, che in estate possono raggiungere anche picchi di 50°C. Soffermarsi sulla meraviglia della vegetazione che si presenta davanti agli occhi, arricchita da campi coltivati che regalano la vista di caschi di banano, papaye e manghi. È come essere nel paradiso terrestre. Ci sono dei punti panoramici da cui si intravedono villaggi, le pareti color ocra del wadi e, se si è fortunati, anche uccelli migratori dai colori unici.
Per chi ha più giorni a disposizione considerare anche Wadi Bani Khaled, che si raggiunge facilmente se si è a Sur o se si sta uscendo dal deserto del Wahiba e si vuole raggiungere Sur. Tappa molto gradita, che presenta piscine d’acqua naturale dove ci si può immergere, ma attenzione! Pesciolini arrivano per darvi fastidio alle caviglie, ma niente paura, sono innocui. Se si pranza qui non portare nulla con sé, ma fermarsi all’unico ristorante che si vede e mangiare chicken biryani o un piatto omanita, cucinato però da indiani.

In Oman non è necessario portare con sé tanto peso, anzi cercare di viaggiare leggeri per godersi le passeggiate in tranquillità e leggerezza. Meglio se attrezzati con vestiti ad hoc, come magliette e pantaloni waterproof, che tengono il fisico in caldo e si asciugano facilmente, stessa cosa per le scarpe, che devono essere comode, ma adatte per entrare in acqua. Fare la spesa con cibo che resista in borse waterproof oppure in sacchetti di plastica che non lascia passare l’acqua.

Wadi as Suwayh
Non essere mai da soli se si decide di addentrarsi in Canyon che richiedono sforzi fisici particolari, portare con sé una macchina fotografica resistente all’acqua per immortalare i momenti più divertenti della giornata e sempre un cappello, per proteggersi dal sole, che a volte può essere davvero molto forte. Anche una crema solare ad alta protezione aiuta. E non dimenticarsi di portare la voglia di esplorare, conoscere, buttarsi nel vuoto e divertirsi in un paese che ha molto da offrire.

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Informazioni sull'autore
Valentina ha 30 anni, mantovana solo di residenza. Viaggiatrice per passione, arabista ed egittologa per educazione. Disposta sempre ad assorbire altre culture che spaziano dall'Oriente, al Medio Oriente, all'Europa all'America, che ama vivere direttamente in prima persona. Si è appassionata di giornalismo e sport estremi. Si potrebbe definire una donna con gli occhi aperti sul mondo.
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