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Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 3, 2019
Pontedera vuol dire Piaggio e Piaggio vuol dire Vespa. Semplificazioni? Può darsi ma la città toscana in provincia di Pisa è talmente legata alla casa motociclistica da avere dedicato un Museo alla sua produzione, famosa in tutto il mondo. Nel post, vi dirò dunque perché visitare il Museo Piaggio di Pontedera.
Museo Piaggio Pontedera, cosa aspettarsi
Vale certamente la pena, in un tour della Toscana, includere una fermata qui. Intendiamoci, Pontedera di per sé non figura fra le destinazioni turisticamente più attraenti, tuttavia riserva sorprese (come spesso accade, in Italia). La sorpresa più grande è proprio questo Museo, creato nel 2000, che rende omaggio al design e alla produzione industriale italiana.
Il Museo Piaggio si trova vicino alla zona di produzione, un enorme quartiere industriale nella cittadina. Da questi capannoni, ormai destinati ad altri usi, sono partiti i mezzi che la Piaggio produceva a partire dagli anni ’20 del Novecento: treni, aeroplani, mezzi a due ruote.
La Vespa: un bisogno di modernità
Non è un caso che la prima cosa che ci accoglie all’ingresso sia proprio un vagone ferroviario. Ma le intuizioni geniali come la produzione della Vespa sono state i punti di forza nella storia di questa azienda, così come viene raccontata nei documenti conservati nell’Archivio storico, che fa parte del percorso museale. Documenti che raccontano di studi, progetti, fiuto nel cogliere quelli che erano i bisogni di un paese che, soprattutto nel dopoguerra, aveva un bisogno urgente di modernizzarsi e velocizzarsi.
Se infatti la Piaggio fu creata da Rinaldo Piaggio a Sestri Levante, l’azienda fu successivamente divisa fra i tre figli e fu proprio Enrico Piaggio a gestire lo stabilimento toscano, affiancato da Corradino d’Ascanio, figura chiave nella progettazione e nella creazione di nuovi modelli. Tutto questo si impara consultando i documenti dell’Archivio, che sono veramente di grande interesse.
La storia di un simbolo
Ma torniamo al Museo: c’è una grande sala per esposizioni temporanee di arte legata ai temi Piaggio: l’inventiva, la velocità, la modernità. Attualmente la mostra è dedicata a Leonardo da Vinci, visto che ricorre il cinquecentenario dalla morte.
Ma il “core business” è costituito dalle due ruote, dai primi modelli rarissimi di motoretta ai prototipi degli anni ’40. In tutto 250 pezzi esposti, dalla prima Vespa (che ancora non si chiamava così) progettata da Corradino d’Ascanio nel 1945, alla celeberrima 125 su cui Audrey Hepburn e Gregory Peck giravano la capitale in Vacanze romane. Sono esposti modelli della Vespa 50 (il cinquantino che ha regalato la libertà a tanti adolescenti) o la 125 Primavera, solo per citare alcuni fra i modelli più popolari.
La pubblicità
Le pareti del museo sono adorne di manifesti che pubblicizzavano i prodotti Piaggio: un viaggio nella grafica e nella comunicazione italiana. Vi ricordate (io sì, è una questione di età) “Chi Vespa mangia le mele?”. Fra i mezzi ospitati figura anche la poliedrica Ape, sfruttata in incredibili varianti come lillipuziano furgone.
La collezione comprende anche pezzi artistici: la Vespa Dalì, preziosissima perché firmata dal maestro surrealista; colorata e insolita anche la Ape decorata come un carretto siciliano.
Per i patiti della moto ci sono esemplari della collezione Gilera, Moto Guzzi ed Aprilia, marchi che oggi fanno parte del gruppo.
Insomma la visita di questo insolito museo è anche un viaggio nel tempo e nella storia di ognuno di noi.
Un giro a Pontedera
Nel centro storico di Pontedera segnalo anche la sede del PALP (Palazzo Pretorio) dove si svolgono mostre d’arte molto raffinate. Attualmente è in corso Arcadia e Apocalisse, una mostra fotografica e di installazione sui diversi paesaggi italiani palp-pontedera.it
Come si raggiunge la città? Sulla linea ferroviaria Firenze Pisa; oppure da Firenze prendendo la SGC Firenze-Pisa-Livorno.
Il Museo Piaggio è aperto dal martedì al sabato dalle 10 alle 18; è aperto anche la seconda e quarta domenica del mese 10-18; ingresso libero.
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