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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 26, 2019
Una delle mete più inaspettate negli Stati Uniti è proprio il South Dakota. Assieme ad altri cinque stati centrali, il South Dakota costituisce con la cosiddetta “Frontier Strip”. Questa linea immaginaria separa gli stati americani dell’ovest da quelli dell’est e parte dal Nord Dakota per terminare in Texas passando per il Nebraska, Kansas e Oklahoma.
Il fiume Missouri attraversa il South Dakota da nord a sud, separando nettamente due regioni dai diversi paesaggi e ambienti, una delle grandi pianure e una delle montagne.
Fino al momento della sua entrata nell’Unione americana, come 40° stato, avvenuta nel 1889, il Dakota era un territorio unico, solo in seguito venne diviso fra nord e sud Dakota.
Il South Dakota in particolare vanta memorabili parchi e luoghi più o meno noti.
De Smet: un luogo da telefilm
Nella zona delle grandi praterie, a est del fiume Missouri, una curiosità soddisferà gli amanti della serie “La casa nella prateria”. A De Smet è infatti possibile vedere una delle abitazioni nelle quali ha vissuto realmente il personaggio principale, Laura Ingalls, che è poi la scrittrice del libro dal quale è tratto il telefilm.
Le storie dei libri e quindi del telefilm, sono praticamente autobiografiche. La scrittrice Laura Ingalls le ha narrate per ricordare la difficile vita dei primi pionieri americani, completamente diversa da quelle delle generazioni successive. A De Smet si ha la possibilità di visitare, oltre alla scuola frequentata dalla scrittrice e da sua sorella, un piccolo cimitero dove sono sepolti alcuni suoi familiari, ma soprattutto la Ingalls Homestead, la casa in cima a una collina, come è raccontato nel telefilm.
In questo luogo Laura Ingalls ha vissuto per alcuni anni e oggi è diventato un museo che illustra la vita di questi pionieri. Fra le varie attività proposte c’è una corsa con una carrozza coperta trainata dai cavalli. Sebbene le attività proposte siano adatte specialmente per i bambini, l’ambientazione e i paesaggi ondulati delle grandi praterie spazzate dal vento fanno tornare indietro nel tempo con negli occhi le scene del telefilm visto da bambini.
Falls Park: Sioux City
Lasciata De Smet dirigendosi a circa 100 miglia a sud, a Sioux City, si possono ammirare, dal Falls Park, le bellissime cascate scavate nella roccia dagli antichi ghiacciai. La città prende il nome dalla nazione dei Sioux, che qui erano stanziati prima dell’arrivo dei coloni bianchi. I Sioux comprendono diverse tribù di indiani, fra cui i Lakota e i Dakota, da cui prende il nome lo stato.
Rapid City e cultura indiana
Per entrare ancor più in contatto con la cultura indiana l’ideale è spostarsi a Rapid City, nella parte più orientale del South Dakota. Nel Journey Museum and Lerning Center si ha la possibilità di vedere manufatti e oggetti d’arte tribale e conoscere meglio la storia degli indiani Sioux in queste terre.
Rapid City si trova in prossimità delle Black Hills, le colline nere, così chiamate per le fitte foreste che le ricoprono e che da lontano sembrano nere.
Con la scoperta di ricchi giacimenti metalliferi, dal 1870 in poi arrivarono migliaia di cercatori d’oro e gli indiani vennero spostati con la forza e rinchiusi in riserve lontane.
Fra le principali attrazioni delle Black Hills, il Mount Rushmore è il più famoso. Questa enorme opera scolpita sulla montagna ritrae i quattro presidenti americani più rappresentativi, Thomas Jefferson, George Washington, Theodore Roosevelt, Abraham Lincoln. Dei sentieri panoramici si diramano dal visitor center, in mezzo alla foresta, e conducono ai vari punti di osservazione.
Sempre nelle Black Hills un’altra scultura mastodontica scavata nella montagna, ancora in fase di lavorazione, è il Crazy Horse Memorial, in memoria degli indiani, che ritrare Cavallo Pazzo, il capo tribù Sioux, difensore dei diritti e delle tradizioni indiane, uno degli artefici della sconfitta del generale Custer nella mitica battaglia di Little Big Horn.
Il Custer State Park, sempre nelle Black Hills, prende proprio il nome da questo colonnello dell’Unione. Il parco è famoso per le centinaia di bisonti che scorrazzano in libertà. Percorrendo la strada panoramica è possibile adocchiare, standosene comodamente seduti in macchina, questi bestioni, in quanto vagano tranquillamente anche sulle strade, visto che i limiti di circolazione sono molto bassi. Spesso in compagnia dei bisonti si possono osservare anche degli asinelli che qui sono chiamati Begging Burros. Oltre alle innumerevoli specie di animali e volatili si possono scorgere formazioni rocciose dalle forme fantasiose e bellissimi laghetti.
Deadwood: il vecchio west
Continuando il percorso sulle Black Hills si incontra la cittadina di Deadwood, con la sua architettura da vecchio west. Questo insediamento fu fondato dai primi coloni che arrivarono con la corsa all’oro. A quel tempo era un covo per banditi, fra cui la famosa Calamity Jane, e dilagava prostituzione e gioco d’azzardo. Oggi è invece un piacevole luogo dove trascorrere un po’ di tempo spensieratamente.
Lo Spearfish Canyon, nella parte finale delle Black Hills, offre una valida alternativa se si vuole attraversare queste montagne, con paesaggi emozionanti in mezzo a foreste, canyon e cascate di ogni tipo.
La Bear Butte è invece una montagna isolata, considerata luogo sacro dagli indiani, dove si recano in meditazione e per avvicinarsi ai loro spiriti. Spesso, lungo il tragitto per raggiungere la vetta, vengono lasciati oggetti cerimoniali e abiti come segno del loro pellegrinaggio. Ai piedi di questo rilievo è facile vedere bisonti che pascolano in tutta tranquillità, regalando una vista incredibile.
Sturgis: il grande raduno
Per gli amanti della motocicletta, Sturgis è la destinazione ideale, specialmente durante il grande raduno annuale che si tiene ad agosto. In quest’occasione harleysti arrivano da tutto il mondo e hanno modo di conoscere altri appassionati con i quali confrontarsi. In questa località si trova lo Sturgis Motorcicle Museum&Hall of Fame dove sono esposti modelli di moto di tutti i tempi e altre curiosità su queste mitiche due ruote.
Per concludere il viaggio nel South Dakota, non può mancare la visita alle Badlands, un parco spettacolare con formazioni rocciose erose dal tempo che hanno creato enormi calanchi dalle diverse sfumature. Un tempo questo era il fondo di un oceano, che con l’evaporazione dell’acqua, ha lasciato un deposito che lentamente è stato modellato dagli agenti atmosferici, creando paesaggi fantastici e a tratti lunari… quale miglior modo per salutare il South Dakota una terra che molto ha da offrire ai visitatori on the road.
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