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Campania, tradizioni di Natale

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Le tradizioni del Natale in Campania passano anche, ma non solo, per la tavola. Dall'insalata di rinforzo alla minestra maritata, fino agli struffoli e alle sue leggende.

Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 26, 2016

“A Parigi si deglutisce ma a Napoli si mangia” affermava Stendhal sottolineando in questa battuta tutta la carica culturale che risiede nelle tradizioni gastronomiche della città partenopea, come di tutta la Campania. E cosa c’è di più indissolubile del legame cibo-tradizioni di Natale in una regione come la Campania? In una terra come questa non è difficile prescindere il cibo dalle usanze portate in tavola soprattutto durante le festività natalizie.

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Tuttavia, a dispetto della nomea, le tradizioni della Campania Felix non sono legate soltanto alla gastronomia e nonostante il dilagare di riti e folklore nordici (che ormai abbiamo fatto nostri in tutto lo stivale), in Campania persistono tradizioni legate alle festività natalizie radicate da anni ed anni di storia popolare. Rituali che saranno perpetrati e ripetuti almeno fino a quando resteranno in vita le nostre nonne, le uniche vere “sacerdotesse del Natale”!

Ad esempio la notte di Natale sempre loro, le “nonne guaritrici” tramandavano alle figlie femmine l’antica e misteriosa arte di guarire dal mal di testa.

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E così fra zampognari, mercatini ormai sempre più simili alla tipologia tirolese e paganissimi alberi di natale, sopravvivono le tradizioni locali tutt’ora ancora molto sentite ma insesorabilmente e purtroppo in via di estinzione.

Solo il presepe napoletano pare non conoscere crisi, in alcuni casi anche durante il resto dell’anno! A Napoli, infatti, la storica e centralissima via San Gregorio Armeno, espone quotidianemente e tutto l’anno l’arte presepiale più classica napoletana.

campania-insalata
Anche se attualizzati con volti di personaggi noti della cultura, della politica e dello spettacolo, le statuette artigianali ed i personaggi del presepe di San Gregorio Armeno rimandano ai pastori classici del ‘700: sono riconoscibilissimi e sono i portatori sani di quella “gens napoletana” tanto caratterizzata nelle commedie teatrali o nelle pellicole di stampo neorealistico.
Altra abitudine molto radicata vuole che la mattina di Natale ci si vesta molto (troppo) eleganti e, rigorosamente dopo la messa, si vada in casa dei parenti più stretti per scambiarsi auguri e doni.

E a tavola? In generale il modo di festeggiare il Natale non differisce molto da provincia a provincia: da Napoli a Benevento, da Salerno ad Avellino passando per Caserta, il Cenone della vigilia è rigorosamente a base di pesce anche nelle zone collinari e montuose dell’entroterra, mentre il pranzo di Natale viene preparato a base di carne e verdure. La scena viene replicata grossomodo per la vigilia ed il pranzo di Capodanno.

Zuppa alla santè tipica venafrana

Gli antipasti spaziano dalla celebre insalata di rinforzo con sottaceti, ai broccoli di Natale (una varietà nera e dal sapore peculiare), passando per le alici marinate. Il cenone prosegue con una goduriosa successione di spaghetti con le vongole, capitone e baccalà fritti, frutta secca e dolci tipici della migliore tradizione campana: mustaccioli, susamielli, roccocò, zeppole “scaldate” (ma in realtà fritte anche loro) e struffoli.

Una curiosità legata alla pietas popolare campana vuole che durante la preparazione degli struffoli non bisogna assolutamente farsi vedere da occhi invidiosi, altrimenti potrebbero addirittura scoppiare! Il pranzo di Natale invece si consuma con la famosa “minestra maritata” oppure con la pasta al forno seguita da secondi a base di carne.

campania-struffoli
Il principe della tavola natalizia campana resta però sempre lui: il ragù, il “sugo della domenica” con la carne preparato dalle nonne già dalle prime luci dell’alba!

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Informazioni sull'autore
Sono Daniela alias UrsaMinor, ho 39 anni ed ho il viaggio direttamente sulla pelle: un grazioso raggruppamento di nei forma sul mio braccio la costellazione dell'Orsa Minore. Lavoro come GhostWriter e Proofreader freelance e sono specializzata in viaggi mordi&fuggi e full intensity. Il mio sogno è quello di ripercorrere le orme dei grandi esploratori del passato sui ghiacci del Grande Nord ma nel frattempo gironzolo l'Europa! Racconto i miei viaggi qui e su orsanelcarro.it il mio blog dai toni leggermente dissacranti e irriverenti!
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