Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 19, 2013
Da Vicoforte al centro cittadino, in pratica dalla produzione nelle langhe alla distribuzione in Via Po a Torino, il salto è breve. Ed è breve soprattutto per Silvio Bessone se si pensa che i due punti sono relativamente vicini e che il salto doppio e carpiato il mastro cioccolatiere l’ha fatto aprendo punti vendita in mezzo mondo, dal Giappone all’Australia, dal Canada alla più vicina Spagna, fino a sfidare gli chef chocolatier francesi in terra loro!
Tornando a passeggiare sotto i portici di Via Po, fermiamoci al civico 3 ed entriamo al vecchio Caffè Regio, modernamente rinnovato secondo lo stile del nuovo gestore Silvio Bessone, ma ancora riconoscibile dalle storiche vetrine incorniciate in legno.
Fin dall’ingresso è tutto un pullulare di profumi di cioccolato e nocciole dalle tavolette fatte a mano alle praline dai gusti più svariati, dai gianduiotti in tre gusti differenti ai dolci al cucchiaio esposti nella vetrina interna. E ancora, sopra al bancone da pasticceria grandi vasi in vetro trasparente pieni di un dolce fortemente identificativo della provenienza dell’artista: i cuneesi, i cioccolatini ripieni di meringa e crema al cioccolato e rhum, venduti sfusi oppure in sacchetti preconfezionati. Produzione propria e bio garantita, forte concorrenza ai torinesi gestita a testa alta, consapevole della qualità del prodotto offerto, basti pensare ai numerosi premi ricevuti dallo stesso Silvio Bessone nei concorsi internazionali.
Impossibile attraversare questa zona del bar indenni: un acquisto da portare via o da gustare subito seduti ai tavolini del luminoso bar sul retro, collegato dall’interno e posto proprio di fronte al Teatro Regio, saranno tentazioni troppo forti. E poi… una famosa pubblicità sul cioccolato diceva “un peccato di gola? è un peccato che si può perdonare“, soprattutto a Natale!
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