Questo articolo è stato aggiornato il Gennaio 27, 2014
Amsterdam, vista come città del divertimento proibito, racchiude anche piccoli gioielli che devono essere assolutamente visitati. Sto parlando della Casa-Museo di Anne Frank, una delle milioni di vittime della persecuzione antisemitica della Seconda Guerra Mondiale, diventata famosa per il diario con cui ha inconsapevolemente raccontato al mondo gli anni della clandestinità della sua famiglia.
Con l’avvicinarsi della “Giornata della Memoria” (27 gennaio) istituita perchè il mondo ricordasse questa terribile sciagura e facesse tesoro degli errori fatti per non commetterne di nuovi, mi sembra doveroso parlare di “un’attrazione” come questa che segna e lascia profondamente scossi.
La casa di Anne Frank si trova nel cuore del quartiere ebraico di Amsterdam, esttamente in Prinsengracht 263, sede dell’impresa di Otto Frank, papà della piccola Anne. E’ sicuramente preferibile prenotare la visita sul sito della annefrank.org per evitare le lunghe code dell’ingresso, considerando che si tratta di una vera e propria casa in cui gli spazi sono particolarmente risicati e dunque non vi possono accedere molte persone contemporaneamente. La visita costa € 9,00 per gli adulti e può essere effettuata dalle 9.00 alle 19.00 (nel periodo estivo fino alle 21.00).
L’edificio è composto da due sezioni: la prima è una casa che si affaccia sullo splendido canale e l’altra è una casa che si affaccia sul retro. Proprio ai piani superiori della casa sul retro si rifugiò Anne con la sua famiglia ed un’altra famiglia di ebrei. Nel giorno del suo tredicesimo compleanno Anne ricevette in regalo dai genitori il famoso diario che portò con se nei giorni (due anni) della clandestinità.
La visita si snoda lungo la casa in puro stile olandese fino alla famigerata libreria da cui si accedeva al nascondiglio. Un’altra sezione della casa conserva una serie di oggetti appartenuti ad Anne ad alla sua famiglia, conservati e catalogati per mostrare al mondo tutte le speranze e le aspettative tristemente illuse di una semplice ragazza che ha avuto la sfortuna di nascere ebrea in un momento sbagliato.
“Andare in bicicletta, ballare, fischiettare, osservare il mondo, sentirmi giovane, sapere di essere libera, ecco cosa vorrei” (Anne Frank – 24 dicembre 1943)
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