Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 6, 2014
Il quartiere ebraico di Budapest non è molto grande, ma di certo ha una storia molto importante, ecco perché ne consiglio di certo la visita, preferibilmente guidata e in italiano, dato che c’è. La sinagoga di Budapest che si trova in Dohány utca al numero 2, è la più grande sinagoga in Europa, e la più grande al mondo quella dopo New York.
La visita guidata alla Sinagoga mi è piaciuta non poco. Non solo per la bellezza oggettiva della struttura, ma anche per la storia che in questo posto si cela, decisamente forte, non per tutti, venite preparati.
Nel 1920 in Ungheria nasce la legge dei numeri chiusi, solo il 10% degli universitari potevano essere ebrei e legge dopo legge si arrivò al 5 aprile del 1944 con l’imposizione stella famosa stella di David. In due mesi si formarono i ghetti e così anche a Budapest e in ulteriori altri due mesi la avvenne la deportazione. La metà della popolazione ebraica ungherese è stata uccisa in due mesi, anche perché gli ungheresi denunciavano gli ebrei per prendere soldi e negozi che appartenevano loro.
Il ghetto di Budapest era un centro di raccolta, un ghetto grande 0,3 km quadrati dove erano stipate ben 70 mila persone, nessuno poteva entrare e nessuno poteva uscire. La guida italiana non risparmia numeri, non risparmia date e nemmeno fotografie dell’epoca dove si vedono persone molto poco fortunate, fotografie che bene conosciamo ormai. La visita termina con l’albero della vita e la visita, per chi lo desidera alla Sinagoga e al Museo.
L’Albero della vita è un monumento che si trova sempre all’interno della struttura che accoglie anche la Sinagoga. L’albero della vita è stato voluto da Tony Curtis, che ha origini ungheresi e genitori ebrei ungheresi. Qui sono raccolti 4500 nomi, ognuno scritto su una foglia diversa di questo albero. Una cosa davvero toccante.
Vicino a questo monumento anche un monumento ai giusti della Seconda Guerra Mondiale, le persone che si prodigarono per salvare gli ebrei. Intorno a questo monumento i sassi, tipici della cultura ebraica. Secondo la nostra guida si portano sassi sulla tomba perché questi non muoiono come i fiori.