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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 12, 2014
La pianura dell’Arno che da Firenze passa da Empoli e poi prosegue verso Pisa è circondata da colline, che nascondono borghi non solo belli ma ricchi di storia. Bella scoperta, si potrebbe dire, l’Italia è tutta così. E infatti se percorrete la SGC (vuol dire Strada di Grande Comunicazione) Firenze-Pisa-Livorno, localmente detta FI PI LI vedrete molti paesini arroccati. Uno di questi svetta più di altri per una rocca affusolata e altissima ed è San Miniato, detto anche San Miniato al Tedesco.
Si trova in una posizione invidiabile, su una collina che da una parte guarda la pianura dell’Arno, dall’altra gira la faccia verso la Valdelsa, che è uno degli ambienti toscani più belli, dopo la Val d’Orcia e forse qualche punto del Chianti senese, almeno a mio parere. Le colline sono disegnate a cipressi, oliveti, vigneti, senza soluzione di continuità.
Comunque questa cittadina, ora di provincia, ha avuto un passato glorioso in quanto si trovava a controllare la vallata dell’Arno, come detto e in posizione centrale sulla via Francigena, che essendo una vera e propria “autostrada” medievale ti faceva stare al centro del mondo. L’importanza di questa città la vedi nei monumenti, nei palazzi, la leggi nella sua storia, città di imperatori dove soggiornarono Federico Barbarossa, Enrico IV e Ottone IV.
In tempi più recenti questo borgo è stato set cinematografico a due dei suoi “figli” più famosi, i fratelli Taviani, che nel film La Notte di san Lorenzo restituirono il dramma vissuto da San Miniato durante la seconda guerra mondiale.
Beh insomma, se andate a San Miniato intanto salirete molto, fino in cima al colle sul quale il paese si sviluppa; poi entrerete nel centro tramite una porta e rimarrete affascinati, come me, da una singolare piazza che ricorda quella dei Cavalieri di Pisa. E’ la piazza del Seminario Vescovile, un grande edificio a forma concava, che segue il perimetro delle case su cui è stato edificato: è tutto affrescato con motti edificanti per i giovani seminaristi (in latino) e dalla sua grandezza si capisce quanto potente fosse la chiesa qui, dove fu istituita la sede vescovile.
Poi salirete alla Rocca con la torre di Federico II, che sorge sull’estrema cima della collina, e si alza parecchio in alto – a proposito, è ricostruita, fu bombardata durante la guerra che qui è stata dura, e pesante, ma vale comunque la pena salire per godersi il fresco del prato, la straordinaria vista a 360 gradi sul paesaggio circostante; se è sereno si può vedere Firenze e anche Pisa. Scendendo di nuovo in città si può visitare un bel Duomo e il circuito museale.
San Miniato diventa meta ideale a novembre, quando si svolge la Mostra mercato nazionale del tartufo. Il tartufo bianco è una specialità locale tutelata sia nella raccolta che nella commercializzazione, è molto pregiato e delizioso e si usa solo crudo su piatti caldi. Purtroppo io ci sono andata in estate, e quindi mi sono dovuta accontentare di… gelato. Vi consiglio comunque la Gelateria Camilla, all’ingresso del paese. Ci sono dei gusti “personalizzati” come per esempio Camilla o il meraviglioso cioccolato fondente totale.
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