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Questo articolo è stato aggiornato il Agosto 6, 2014
Nel 1874 Monet partecipò a una mostra pittorica esponendo una tela dipinta due anni prima: Impressione, levar del sole. Si trattava di un quadro rivoluzionario, per la scelta del soggetto e soprattutto per la tecnica pittorica utilizzata, una serie di macchie di colore accostate l’una all’altra, tanto da dare solo l’impressione di un’immagine e non una rappresentazione nitida. La novità introdotta dall’artista suscitò lo sdegno dei critici, che prendendo spunto dal titolo del suo quadro coniarono per il suo stile pittorico l’etichetta di “Impressionismo”, cioè di pittura abbozzata e sommaria. Da termine spregiativo, è cosa nota, questa parola si trasformò presto nel nome di uno dei più grandi movimenti artistici del Novecento, destinato a segnare per sempre la storia della pittura.
Se siete interessati a conoscere più da vicino l’opera di Monet, se amate la pittura impressionista o se vi trovate a Parigi e siete in cerca di spunti, ecco un itinerario che fa per voi.
La prima opera
Un percorso ideale alla scoperta dell’opera di Claude Monet dovrebbe partire proprio dalla visione del primo quadro impressionista, Impressione, levar del sole. Questa tela è conservata al museo Marmottan-Monet, che ospita al suo interno opere d’arte di epoche diverse, raccolte nel tempo da collezionisti privati. Un’ampia porzione del museo è dedicata alla opere di Monet e di altri pittori impressionisti, tra cui Renoir e Manet.
Musée d’Orsay
La visita dovrebbe poi proseguire al celeberrimo e imperdibile Musée d’Orsay. Questo museo, oltre ad ospitare al suo interno preziose opere d’arte, è esso stesso un piccolo gioiello. Nato come stazione ferroviaria, l’edificio venne restaurato dall’italiana Gae Aulenti, che riadattò gli interni cercando di rispettare il più possibile la costruzione originaria e riuscì a creare uno spazio in cui la struttura e le opere si combinano tra loro con tale gusto da dare vita a un ambiente unico. Qui potrete ammirare celebri tele di Monet come I papaveri, La colazione sull’erba e il ciclo dedicato alla cattedrale di Rouen.
Musée dell’Orangerie
Infine, come ultima tappa parigina, consiglio il Musée dell’Orangerie. Questo museo accoglie al suo interno otto tele del ciclo delle ninfee, donate dal pittore allo stato francese. L’edificio fu progettato proprio per accogliere le opere di Monet, che vennero disposte in due sale ovali affiancate fra loro a formare il simbolo dell’infinito. Le linee curve delle pareti, combinate con la lunghezza delle tele, di dimensione piuttosto ampia, trasmettono a tutti gli effetti un senso di continuità e di infinità. Al piano inferiore il museo ospita anche una collezione d’arte impressionista e post impressionista, tra cui troverete tele di Cezanne, Matisse e Picasso.
Giverny
A questo punto consiglio di spostarsi a Giverny per l’ultima tappa di questo percorso. La cittadina della Normandia che ospitò Monet dal 1883 alla morte, può essere facilmente raggiunta dalla Gare Saint-Lazare di Parigi. Qui, con 28 euro acquisterete un biglietto andata e ritorno per Vernon, la città più vicina. All’uscita della stazione potrete raggiungere il centro di Giverny servendovi delle frequenti navette per i turisti. Scesi dall’autobus vi ritroverete in un paesino tanto grazioso quanto minuscolo formato da casine in pietra circondate da fiori, negozi di souvenir e gallerie d’arte. Seguendo i cartelli raggiungerete senza difficoltà la Fondazione Monet, dove potrete acquistare il biglietto per la visita alla casa del pittore e al parco circostante, accessibili tutti i giorni dal 1 aprile al 1 novembre.
Appena entrati nel parco un arcobaleno di colori vi si aprirà davanti: un cortile pieno di tulipani e altri fiori accostati tra loro per affinità cromatica si estende di fronte alla casa del pittore per la gioia dei vostri occhi. Dentro la casa potrete vedere le stanze conservate al loro stato originario e la bellissima collezione di stampe giapponesi appesa alle pareti. Ma la vera perla del parco è il laghetto delle ninfee, uno dei soggetti pittorici più famosi al mondo. Una passeggiata lungo le sue rive o una sosta sul ponte giapponese vi faranno sentire subito come i soggetti di un dipinto o come artisti in cerca di ispirazione.
Foto di Michal Osmenda, snickclunk, Charlie Cowins
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