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Queyras, in Francia un segreto da condividere

5 minuti di lettura
A poche ore dall'Italia il Parco del Queyras è una meta per chi ama gli sport, la natura, il buon cibo francese, i formaggi e la vita all'aria aperta, questo è un segreto da condividere.

Questo articolo è stato aggiornato il Febbraio 12, 2015

Il Parco del Queyras si trova nella Francia Occidentale a poche ore dall’Italia, da Torino e da Milano. Il Queyras è un segreto che chi visita non vede l’ora di condividere con i suoi affetti più cari, perché scoprire un posto così bello e autentico, non è cosa da tutti i giorni.

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Il Parco del Queyras è formato da quattro vallate e otto villaggi. In tutto qui abitano 2500 persone e ci sono 2500 camosci, potete solo immaginare quindi la bellezza paesaggistica di queste valli.

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Come arrivare

Per arrivare al Parco del Queyras si possono percorrere due strade in estate e in primavera, ma solo una inverno. D’inverno la sola strada percorribile è quella che proviene da Guillestre. Arrivati fino a qua, potete visitare tutte le vallate ma andando avanti incontrerete un vicolo cieco, perché tutto è circondato da monti innevati. D’estate invece si può passare per il Colle dell’Agnello, una via più breve per chi decide di arrivare al Parco dall’Italia.

Tutto il parco è un parco naturale, una parte è anche riserva e una parte ancora di questa riserva è una biosfera dell’Unesco.

Una volta arrivati al Parco del Queyras, vale la pena visitare tutte e quattro le vallate e fare un’escursione in ciascuno degli 8 paesini che si trovano qui: Arvieux, Abriès, Aiguilles, Ceillac, Château-Ville-Vieille, Molines-en-Queyras, Ristolas e Saint-Véran. Ogni vallata ha uno stile architettonico diverso, a Ceillac ad esempio si trovano le grandi case di legno.

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Dove dormire

Il Parco del Queyras offre un solo albero 4 stelle, tutti gli altri sono 3 stelle, ma devo dire che i due hotel che ho visitato io si possono considerare tranquillamente di una categoria in più. Io ho alloggiato a Ceillac a La Ferme de l’Izoard, proprio sotto il Colle dell’Izoard, un vero e proprio paradiso per gli amanti degli sport invernali.

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La Ferme de l’Izoard ha camere a mezza pensione con prezzi che si aggirano intorno alle 80€ a notte. Le camere sono molto grandi, l’hotel dispone di una bella sala per la colazione, dove non mi sono fatta mancare l’uovo alla coque, una sala molto ampia con camino e divanetti e piscina, sauna, e bagno turco a disposizione per tutti i clienti. La cena si svolge nella sala ristorante, dove lavora uno staff molto gentile e ben preparato. Noi abbiamo assaggiato ovviamente i formaggi locali e un’ottima zuppa per riscaldarci, dato che fuori c’erano circa -10°C.

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Cosa mangiare

Una delle cose più belle della Francia e di questa zona in particolare, è la grande varietà di formaggi che si possono assaggiare. Io non ho mangiato solo formaggi, anche se ne ho portati a casa diversi, ma ho mangiato altre specialità del posto.

Crocquettes
Le crocquettes in Queyras sono i dolci sbriciolati che vengono prodotti in un solo posto in Queyras e nella Francia. Un signore e le sue macchine producono tutte le crocqueyttes che trovate in circolazione. Dicono che questi dolci, sbriciolati, siano un’ottima base per la cheescake. Io ovviamente le ho comprate e sono ancora in attesa di provarle, quindi vi farò sapere. Le Crocqueyttes possono essere al miele, alla cioccolata o prodotto in diversi altri gusti.

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Ravioles tourtons
I ravioles tourtons sono in realtà tipici non solo del Queyras, ma proprio delle Alpi Francesi.

Tartiflettes
La Tartiflettes viene servita all’interno di una piccola terrina caldissima, dove all’interno troverete formaggio e patate.

Feselles
Feselles è il formaggio di mucca che viene mangiato con confettura o miele.

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Foundues
Infine l’immancabile fonduta, fatta con formaggio bleu, gruviera ed emmental. Per mangiarlo vi consiglio un posticino che si trova a Château-Ville-Vieille il Bar du Village – il Bar del Villaggio. Considerato uno dei posti migliori in Queyras per mangiare la fonduta, questo piccolo bar è gestito da Marie Claude, una signora un po’ anziana, ma sicuramente deliziosa, che colleziona galline in ceramica e di qualsiasi altro tipo.

Come per la polenta, anche per la fonduta, quando si mangia non si deve bere acqua, ma solo vino bianco o tisana.

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Cosa visitare in Queyras

Tra le cose che ho potuto visitare io durante i miei giorni in Queyras, sicuramente consiglio il bellissimo paesino di Saint Veran, il Comune più alto d’Europa con i suoi 2042 metri e le sue case simili ai nostri “masi”, ma qui chiamate maison a fustes, letteralmente case a fuso per il materiale e la forma con cui sono fatte.

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In questo bellissimo paesino non si può non visitare il Museo Soum, la casa più antica del villaggio che risale al 1641. In questo piccolo paesino notate anche le tante meridiane che si trovano sulle case, queste meridiane avevano tre significati: davano l’ora, rappresentavano lo stato sociale della famiglia che ci viveva e infine, grazie ai messaggi che venivano posti sotto le meridiane, lasciavano un messaggio per le generazioni future.

Molte di queste meridiane vennero dipinte da un italiano, che aveva girato il mondo. Si riconosco perché in queste meridiane sono disegnati degli uccelli dai colori sgargianti, tipici di paesi caraibici.

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Cosa fare in Queyras

In Queyras, si fa sport, mettetevelo in testa. Non solo quello da tavola, perché con tutto il ben di dio che c’è si potrebbe pensare che io mi riferisca solo a quello, ma si fa sport sul serio, in estate e in inverno. In estate i camping si riempiono di famiglie o amici che preferiscono dedicarsi alle lunghe camminate, andare in bici o fare rafting, mentre in inverno gli sport solo legati principalmente alla neve.

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Nel Parco del Queyras ci sono in totale 90 km di piste da discesa ripartire su 4 impianti sciistici. I Quattro impianti sono quello di Ceillac e Arvieaux, utilizzati soprattutto da bambini e principianti, Molin Saint Verant è invece l’impianto più grande di tutti e infine Abriès dove si può fare il fuori pista. Non mancano ancora le piste di sci di fondo, ben 120 km di piste che collegano tra loro i villaggi, anche per questo è considerato il terzo impianto più grande di Francia.

Infine, per chi come me di sci si intende poco, ci sono sempre le ciaspolate. Durante il mio soggiorno in Queyras ne ho fatta una notturna incredibile, senza luci, guidati solo dal nostro istinto e dalle racchette che avevamo ai piedi. La ciaspolata è durata un paio d’ore ed era possibile a tutti, grandi e bambini che hanno preso parte all’evento.

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Per chi ha dei bambini non può mancare la slitta trainata dai cani o se dovesse succedere a voi quello che è successo a me, cioè che ci sia troppa poca neve per farla, auguratevi almeno di trovare dei cani da slitta da poter vedere e accarezzare. Fatevi spiegare dai padroni come vengono accuditi, come giocano e come si svolge la loro vita.

Vi verrà spiegato che in ogni pulka c’è un capo, il cane che ha più carattere e carisma, che però non è necessariamente quello che sta in cima perché deve essere il cane più bravo ad ascoltare per interpretare la direzione, e non è nemmeno il cane che sta più vicino alla slitta perché li stanno i due cani che hanno più forza. Anche questa è un’esperienza del Queyras.

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Acquisti al Parco del Queyras

Oltre a portarvi a casa qualche formaggio e le immancabili crocqueyttes, vi consiglio anche di fare un salto a La Fabbrica dei Giochi di Legno. La fabbrica ha una parte di vendita, una di produzione e un piccolo museo. Esiste dal 1920, nata principalmente per dare occupazione agli abitanti della vallata.

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Dal 1940 è stata costruita la struttura per migliorare la produzione, ma oggi a causa della produzione di giochi di plastica e della concorrenza cinese, da 40 dipendenti ne rimangono solo 5. Un motivo in più per passare a fare una visita o per dare un’occhiata alla vendita online sul sito.

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Informazioni sull'autore
Federica è direttrice del giornale e fondatrice di Viaggi low Cost. Viaggiatrice incallita ha iniziato il suo diario di viaggio nel 2008. E` stata definita nel 2020 da Lonely Planet "la pioniera dei blog di viaggi in Italia". Nel suo profilo Instagram (@federchicca) e nel suo blog personale www.federicapiersimoni.it tante avventure, non solo di viaggi!
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