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Miniguida di Siviglia, una Spagna unica e inconfondibile

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Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 5, 2013

Siviglia, terra d’incanto dalla luce intensa e ospitale, continua instancabile a sorridere e invita ogni giorno i suoi ospiti a scoprire i giardini, le piazze, le strette stradine del centro, facendoli sentire sin da subito a casa. Eh sì, viaggiatori, Siviglia è un’andalusa purosangue dal carattere spagnolo che pur di far stare bene i suoi visitatori si spoglia di ogni bene e riempie la tavola di leccornie, preparando feste e invitando amici e conoscenti.

E’ una città poco più grande di un paese, dove il panettiere e la fruttivendola finiranno per essere tuoi amici, regalandoti i loro prodotti migliori. Luogo ideale dove vivere, meta obbligatoria di lunghi ed estenuanti tour in pullman per l’Andalusia, diventa perfetta per chi ha a disposizione un solo weekend di ferie. I low cost partono da tutta Italia, e in circa due orette si è già in città. L’aeroporto San Pablo dista soli 20 minuti e con 2 euro e 40 il pullman ti porterà direttamente in centro, al Prado San Sebastián. Se poi cercate un hotel o uno hostal economico ma dotato di ogni comfort, in posizione centrale ma tranquillo, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Unica nota: evitate i mesi estivi, la temperatura oltre i 40 gradi vi impedirà di godere delle bellezze della città, preferite invece l’autunno e la primavera.

Una guida in 4 tempi, come un’allegra sevillana. Quattro luoghi magici dove i crocifissi si mescolano agli azulejos, dove le statue delle Vergini sono vestite di stoffe preziose e gioielli d’oro, e dove esistono dame che il giorno di festa indossano il loro vestito “buono”, pronte a ballare con un gentil cavaliere…
Avenida de la Costitución e Plaza del Triunfo: La Cattedrale e l’Alcázar

Plaza del Triunfo raccoglie due meraviglie. Da un lato la Cattedrale, costruita sulla base dell’antica moschea, e la sua imponente Giralda, che domina e protegge la città, e dall’altro lato il simbolo della ricchezza e del potere arabo, l’Alcázar, dove i giardini, le stanze e le sue corti altro non sono che il palcoscenico per meravigliosi spettacoli, protagonisti: fiori, fontane e colorati azulejos.

Siamo nel cuore del Barrio Santa Cruz, l’antico quartiere, romantico e fatato. Qui le stradine si fanno strette, le piazze si aprono all’improvviso piccole e curate, e se vi capiterà di notare un portone di un palazzo semi aperto, non esitate a sbirciare. Un patio andaluso, con piante e giochi d’acqua è lì ad attendere le vostre fotografie curiose.

La Torre dell’Oro e il Río Guadalquivir. Costruita nel 1220 come fortificazione alla città, la Torre dell’Oro, ora museo navale, apre elegantemente la passeggiata pedonale lungo le rive del Guadalquivir, tra il ponte di San Telmo e quello di Isabel II (il puente de Triana).

Una tranquilla passeggiata, un picnic, una corsa per tenersi in forma, una gita in battello sul fiume oppure, perché no, sbirciare le prove del circolo dei canottieri, e quando vedrete una grossa statua bronzea, un toro stilizzato alzate gli occhi. Ecco una delle più famose arene di tutta Spagna: la Plaza de Toros de la Maestranza. Bella e imponente risale alla seconda metà del XVIII secolo, alimenta fantasie letterarie e poetiche. E’ un orgoglio per i sivigliani che durante la settimana della Feria de Abril ospitano qui i migliori toreri di tutta Spagna, El Cid e El Cayetano solo alcuni nomi.

L’Alameda de Hercules e la Basilica della Macarena. Un tempo era il quartiere dei poveri e dei mendicanti, poi Murillo lo ha reso famoso con i suoi quadri. Ora il Barrio della Macarena è un dedalo di stradine che nasconde chiese e conventi (Santa Paula, San Marcos e la chiesa di San Luis de los Franceses). Ma è la Basilica della Macarena quella che assolutamente non deve mancare nell’itinerario. E’ una delle più famose e delle più venerate di tutta la città, la Virgen de la Esperanza de la Macarena con i vestiti in ori e pizzi è la guapa per eccellenza, portata in processione durante la Semana Santa la notte tra il giovedì e il venerdì santo. Il paso e la statua della vergine risalgono al XVII secolo.

L’Alameda de Hercules è la piazza dei giovani. Bar e ristorantini fanno musica fino al mattino. Meno chic di Calle Betis, è bella perché è sempre in fermento: artisti di strada, mercatini artigianali e di prodotti tipici è il luogo ideale per un lungo aperitivo o per una serata di musica alternativa.

Plaza de España e il Parque di María Luisa. Dannatamente bella tanto al tramonto quanto di giorno quando i suoi azulejos brillano illuminati al sole. Plaza de España toglie il fiato. Costruita nel ’29 come parte centrale della Fiera delle Americhe, oggi è uno dei monumenti al mondo più conosciuti di Siviglia. Qui si viene a farsi le foto dai ponti, si ammira il panorama dai balconi più alti, si fa un giretto in barca nel suo canale.
E la passeggiata continua nel Parque di María Luisa. Giochi d’acqua, fontanelle, panchine solitarie e balconi fioriti, fino alla prossima piazza, dove i padiglioni in stile coloniale ricordano antichi fasti di un tempo che non c’è più. Nel parco, in Plaza de América, trovano collocazione il Museo d’Arte e Tradizioni Popolari e il Museo Archeologico di Siviglia.

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Informazioni sull'autore
Francesca compie il primo viaggio a 4 mesi. Da allora si è fermata poche volte. Romagnola purosangue ama sopra ogni cosa il mare e tutto ciò che è acqua. Il viaggio è la sua passione e non riesce a stare ferma per più di un mese nello stesso luogo. Treno, auto e aereo sono i suoi compagni di vita e raramente la vedrete senza un trolley o una borsa da viaggio in mano. Dopo l'erasmus a Parigi, ora vive a Siviglia, dove insegna italiano. Sogna di fare la professoressa di latino, ma nel frattempo si diletta a scrivere e a pianificare i suoi weekend in giro per il mondo.
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