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Questo articolo è stato aggiornato il Gennaio 7, 2016
Tante le preoccupazioni e i quesiti in preparazione a un viaggio in India.
L’India però è un paese per il quale non si è mai preparati abbastanza. Per quanto ci si possa documentare, leggere libri, guardare film, provare cibi speziati, prima della partenza, l’impatto con il paese è travolgente e lascia tutt’altro che indifferenti. L’India è soprattutto un viaggio altamente emotivo e personale poiché ognuno ha diverse tempistiche e modalità per metabolizzare la realtà circostante.
L’India è un paese dai forti contrasti e lontano dai canoni e rigori occidentali. Alcuni riescono ad assimilarla, accettarla e integrarsi appieno nel suo stile di vita, molti altri però non riescono a uscire dalla propria zona comfort o semplicemente la rifiutano per via dei suoi radicati problemi sociali ed economici.
Vivo in India da un anno e mezzo, tuttavia non mi sento in grado di poter stilare la classica “to do” list della partenza. L’India non è un paese turistico e commerciale nel senso proprio del termine. L’India non è per chiunque, è un paese che tempra i deboli e rafforza maggiormente i più avventurosi. È un paese che invita alla sua scoperta coloro che amano immergersi in una nuova cultura, una mentalità e stile di vita ben diverso da quello occidentale, coloro che sanno adattarsi alle bizzarre abitudini e sono flessibili ed aperti a nuove culture e religioni.
Detto ciò ecco le cinque raccomandazioni che mi sento di darvi in vista di un viaggio nel continente indiano.
Preparatevi a modificare il vostro concetto d’igiene
Nei templi si entra a piedi scalzi, così come nelle abitazioni. La carta igienica non è parte della cultura indiana; non stupitevi se non la troverete in alcun bagno perciò portatela sempre con voi. In secondo luogo, gli indiani mangiano con le mani: sarebbe buona norma provare a non usare le posate come segno di adattamento, e statene certi, il vostro sforzo è benevolmente apprezzato, tuttavia sono comprensivi se chiederete le posate. Per un viaggio low cost, treni e bus vi consentiranno di viaggiare lunghe tratte a prezzi stracciati, e vivere l’India nel modo più autentico. I treni sono ovviamente sovraffollati, e nessuno si preoccuperà di cedervi un po’ di spazio.
L’ospitalità è senza dubbio un tratto distintivo
Chiunque vi inviterà per un chai (il tè indiano), un pranzo o una cena. Declinare non è molto cortese. Vi troverete a cambiare la vostra percezione sull’ospitalità in quanto ogni invito non è fatto per ricevere qualcosa in cambio ma semplicemente perché l’ospite è considerato sacro e come tale va onorato: non stupitevi quando verrete serviti prima di tutti gli altri, mentre gli ospitanti mangeranno solo dopo di voi. Per gli indiani un piatto in più in tavola o proporre di accompagnarvi all’altro capo della città non è assolutamente di disturbo. Se venite invitati in casa di una famiglia indiana, il tipico dono come ringraziamento dell’invito sono i dolci.
Pazienza
Il tempo è percepito in una maniera totalmente opposta alla nostra. Noi italiani, non siamo certo famosi per essere orologi svizzeri, ma i tempi indiani sono tutto dire. Mezz’ora di ritardo ad un appuntamento corrisponde ai nostri 10 minuti, Il massimo tollerabile può arrivare sino a due ore. Vi verrà detto di aspettare solo 5 minuti ma tale previsione è solo un segno di benevolenza. Come diceva un mio amico, gli indiani ti diranno ciò che vuoi ascoltare. Armarsi di buona pazienza è un esercizio che solo col tempo si sviluppa e armonizza.
Maschilismo
La società indiana è prevalentemente maschilista e tradizionale rispetto ai canoni occidentali con i quali siamo cresciuti. Prima di tutto, abbiate un occhio di riguardo nell’abbigliamento. È preferibile coprire braccia e spalle per essere più discreti e rispettare i costumi del luogo. In ogni caso, all’inizio sarete spesso irritati dalle numerose occhiate suscitate dal colore chiaro di pelle e i tratti “occidentali”, ma dopo un po’ ne sarete indifferenti. Il rispetto della cultura è una priorità del viaggiatore che si rispetta.
Sorrisi e benevolenza
Con l’ultima raccomandazione, vorrei quasi mettervi in guardia. Ma non dagli stupri, scippi, cibi in strada come sarete soliti sentire. Non si tratta di un consiglio o un monito per il quale è necessario prepararsi in anticipo.
Rimarrete disarmati dinanzi ai sorrisi della gente, agli sguardi della gente comune al mercato, ai bambini ai lati della strada.
Partite per l’India con le dovute precauzioni e accorgimenti, tuttavia il mio consiglio più sentito è quello di non fasciarvi la testa con paure inculcate dall’esterno. Siate spontanei ogni giorno con chi incontrate, lasciatevi andare ai bizzarri modi di fare e solo così riuscirete a scoprire l’India non come turisti, ma come viaggiatori.
Foto di Dennis Jarvis, Vinoth Chandar, Marina & Enrique, Lyle Vincent,
Natesh Ramasamy, Marco Bellucci
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