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Cosa fare a Castelsardo in due giorni

2 minuti di lettura
Castelsardo in Sardegna si trova nella zona a nord dell'isola, quella vicino a Santa Teresa di Gallura. Cosa fare in due giorni e soprattutto cosa visitare per godere a pieno di questa zona.

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Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 24, 2015

Arrivare di notte è ancora più spettacolare di quanto lo sia di giorno. Uno dei borghi più belli del mondo, sicuramente lo è qui in Sardegna, è rivolto verso il mare con grosse mura che di notte si accendono. Da qualunque parte si arrivi, a Castelsardo, non si può non rimanere affascinati per quel che si ha di fronte. Ma per fare qualche foto siamo dovuti arrivare al lungomare della città di più recente costruzione. Il nucleo della città storica si trova sulla collina e domina la vista sul mare da ogni lato della città. All’ingresso della parte vecchia è presente un parcheggio che non dispone di numerosi parcheggi. La salita non è poi così dura e verrete ripagati dalla vista che avrete mentre salite!

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Castelsardo ha una storia che ha origini che hanno radici Romane, con un loro primo approdo nelle acque che ora ospitano il porto turistico, ma la storia del castello inizia nel XII secolo con la famiglia Doria e da li a breve, del borgo come ancora lo vediamo.

L’occasione che ci ha portato a Castelsardo era quella di poter dedicare un fine settimana ad attraversare una parte della costa nord Sarda (Da Castelsardo a Santa Teresa di Gallura per intenderci) e anche se era gennaio non abbiamo avuto problemi a trovare ristoranti e B&B aperti.

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Visitare la città antica è come tornare indietro di secoli. La conformazione delle vie che percorrono il borgo è rimasta immutata. Verande, sottopassaggi ricoperti di ginepri secolari e alberi che nel corso del tempo sono riusciti a crescere tra le pietre della borgata. Di notte lo scenario è quasi surreale. Le atmosfere che si creano sono molto suggestive.

Dopo che abbiamo lasciato le valigie in camera siamo scesi nella parte nuova del paese e potevamo scegliere tra qualche locale aperto anche durante i mesi invernali. Una volta finita la cena siamo andati nei posti che lo staff del ristorante ci ha consigliato; Chiese medioevali, percorsi mozzafiato tra le mura con vista mare e borgata hanno occupato tutto il resto della serata.

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La città è famosa in tutto il mondo per le manifestazione musicali (a partire da uno dei migliori capodanno d’Italia) ai festival che durante la stagione rendono Castelsardo meta di personaggi e intellettuali di calibro internazionali. All’interno del Castello è presente il Museo dell’Intreccio Mediterraneo; uno dei musei più visitati della Regione. Al suo interno collezioni che raccontano lo stile di vita che è strettamente collegato alle attività della terra e del mare. Un altro museo è quello del “Maestro di Castelsardo” che è ospitato nelle cripte nella Concattedrale consacrata a Sant’Antonio Abate. La posizione della chiesa è caratteristica, a picco sul mare domina la visuale sul mare con la sua facciata austera e semplice allo stesso tempo.

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Fatti gli ultimi scatti e prese le valigie siamo ripartiti. Sulla strada per le successive tappe era obbligatoria la tappa alla Roccia dell’Elefante. Una roccia scolpita dal vento e dalle intemperie che ha preso la forma di un elefante. Scavate in questa roccia troviamo le Domus De Janas, un insediamento prenuragico risalente a 5000 anni fa circa e un’incisione su una delle pareti di un busto animale. La strada è stata costruita attaccata (Ahimé) ma è comunque possibile arrivarci a piedi. Alle spalle della singolare roccia si apre una vallata completamente ricoperta di verde e con poche costruzioni che sono sovrastate da un grande nuraghe (uno dei tanti della zona). Se si decidesse di entrare all’interno della zona, fermatevi a Sedini; Una citta in cui tante costruzioni sono costruite tra e nella roccia. Tra cui il museo, che si trova all’interno di una grande roccia.

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Informazioni sull'autore
19 anni di Olbia, studente di AFM alle superiori. Le sue passioni sono le lingue, l'arte e la sua amata Sardegna di cui si occupa studiandola e raccontandola. Il suo obiettivo è quello di voler far conoscere la Sardegna per le sue caratteristiche e la sua natura per far avvicinare più persone possibili a quest'isola!
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