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Transiberiana, seconda e terza classe: le differenze

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La Transiberiana, uno dei viaggi più belli e avventurosi da fare nella vita, ma a cosa bisogna stare attenti mentre si sta programmando un viaggio in treno di questo tipo? Ecco le differenze tra la seconda e la terza classe.

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Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 3, 2019

Quanto è radicata dentro di noi la potenza evocativa di una parola? Facciamo un esempio, ecco cosa succede nella mia testa? Transiberiana: sono seduta su un treno, il Treno, i sedili sono in vellutino rosso e grigio, osservo il paesaggio e sorseggio tè caldo. I capelli puliti elegantemente raccolti in una treccia laterale. Realtà: ho viaggiato in terza classe e non mi sono lavata i capelli per 87 ore, nemmeno la coda di cavallo avrebbe fatto la differenza.

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Classe e treno: cosa scegliere in Transiberiana?

La scelta della classe del treno, per fare la Transiberiana, può fare di molto la differenza sul vostro budget, come vi ho raccontato prima di partire. I treni russi si dividono in tre classi.
Firmenniy: la versione “luxury” diciamo, molto conosciuto è il Rossiya, utilizzato per lo più dai turisti a causa dei prezzi elevati, percorre la famosissima tratta Mosca-Vladivostok. Veloce e con poche fermate (è quello del vellutino rosso).
Skory: sono i treni utilizzati anche per le tratte internazionali, tipo Mosca-Ulan Bator, sono veloci ma fanno più fermate rispetto ai primi, il prezzo è minore e solitamente hanno solo la seconda e la terza classe.

Non esiste il vagone di prima classe, quindi se volete una cabina tutta per voi, non è il vostro treno, a meno che non compriate 4 biglietti di seconda classe tutti a nome vostro: privacy garantita.
Passazhirskiy: è il mio! È il mio! Sono treni passeggeri, lenti, molto economici.

Anche su questi treni non esiste la prima classe, solo i vagoni di seconda e terza.

Transiberiana le mie tratte

Mosca-Irkutsk: terza classe, treno passeggeri, 87 ore.
Irkutsk-Ulan Bator: treno skory, tratta internazionale, seconda classe, erano terminati i biglietti di terza classe, 32 ore.
Ulan Bator-Pechino: idem come sopra, seconda classe; in realtà, una volta sul treno, abbiamo avuto la netta sensazione che NON abbiano voluto venderci la terza classe, 28 ore.

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I servizi

Personale a vostra disposizione, sia sui treni russi che mongoli e cinesi, ci sono due persone (uomini e donne) per ogni vagone.
Si alternano giorno e notte. Saranno loro a distribuirvi il necessario, a pulire sia il bagno che il vagone in generale, saranno i vostri angeli per tutta la durata del viaggio. Alcuni sono simpatici, altri meno e il loro inglese può essere nullo o di 5 parole.
Appena saliti a bordo, viene fornito a tutti i passeggeri (come sull’aereo) un kit confezionato contenente un asciugamano, un lenzuolo, una federa, una coperta di lana. Tutto viene segnato e passeranno a riprendere il kit completo circa 45 minuti prima che scendiate. Sono molto precisi e sanno perfettamente dove scenderete e a che ora. Non perdete nulla.

Un samovar, volgarmente definibile “contenitore di acqua calda”, può contenere fino a quattrocento litri di acqua. I treni hanno un samovar per ogni vagone che fornisce gratuitamente acqua bollente h24 (i cibi liofilizzati vanno per la maggiore, l’acqua calda è una vera e propria risorsa: tè e caffè, noodles, purea e simili.)

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Acqua potabile fredda, gratuitamente e a disposizione per tutti.
Consiglio: portatevi comunque acqua extra o compratela durante le varie soste, verso la fine della prima tratta in terza classe, il dispenser di acqua era vuoto e non è stato più sostituito.
Due bagni alle estremità di ogni vagone, carta igienica e sapone. Vengono chiusi circa 30 minuti prima dell’arrivo in ogni stazione e riaperti 30 minuti dopo la partenza. Saranno irremovibili, qualsiasi tentativo di corruzione che preveda il battito di ciglia, sarà vano. Guardate l’orario delle fermate e organizzate le vostre necessità di conseguenza.
Il programma dettagliato del viaggio: all’inizio del vagone trovate appeso il dettaglio delle singole fermate settato sull’orario di Mosca. In questo modo saprete sempre quando potrete scendere e dovrete risalire.

Cosa differenzia la seconda e la terza classe

L’aspetto del vagone, la disposizione dei posti letto e i servizi.

Seconda classe

Avevamo una cabina da 4 posti letto, sia sul treno cinese che mongolo, tutto era pulito, c’era una porta che poteva chiudersi quindi la privacy era garantita. Sia che dormiate nei posti inferiori o superiori, avete degli scomparti in cui poter mettere le vostre cose, seppur lo spazio sia limitato; una piccola luce per leggere anche quando gli altri dormono, l’aria condizionata o il riscaldamento, la moquette e il tappetino sia in vagone che lungo il corridoio.
Sul treno da Ulan Bator a Pechino, l’hostess è passata personalmente a offrirci i bicchieri (di plastica), oltre a una selezione di tè e tisane (gratis).
Sia all’interno del vagone che nel corridoio sono presenti delle prese per ricaricare i vostri dispositivi.

Terza classe

Il vagone non ha alcuna divisone interna o scompartimento che sia, per ogni vagone ci sono circa 45 persone che dormono, mangiano e viaggiano praticamente insieme.
Non ci sono tappetini né velluto. A luglio fa davvero molto caldo.
Non esiste privacy, se non quella che riuscirai a crearti in modo ingegnoso con qualche telo gigante da agganciare a quello che ti verrà in mente.
I posti letto sono anche nel corridoio, ogni 4 posti disposti frontalmente (due posti inferiori e due superiori), ci sono due posti letto paralleli al corridoio.

Di giorno avete un tavolino che di notte diventa il vostro letto. Questo è il posto che vorrei se dovessi rifare la Transiberiana in terza classe. Per due persone è perfetto: tavolino e finestrino personale, posto letto superiore in cui lanciare tutto quello che di giorno non vi serve.
Ideale per fare foto, senza avere la testa del passeggero di turno che vuole fotografare quello che state guardando voi; non dovete fare i turni (per gentilezza) nella condivisione del tavolino e la socialità non viene assolutamente intaccata.

L’hostess non vi porta il tè, se però le chiedete una tazza ve la dà molto volentieri. In ogni caso dovete andare voi da lei. C’è una presa ogni sei persone circa, più una vicina al samovar, piantonatela e lottate per il vostro diritto alla ricarica!

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I bagni della Transiberiana

Il personale pulisce più volte sia di giorno che di notte, la differenza fondamentale è data dal fatto che il treno passeggeri è decisamente più vecchio e usurato, quindi il bagno di terza classe non ha un aspetto rassicurante come quello di seconda.
Ad alcuni, il bagno di terza classe (treno russo) farà letteralmente “schifo”.
Attenzione: sui treni russi, la differenza di bagno fra terza e seconda classe è davvero minima nell’aspetto, l’unica cosa che pagate davvero è la privacy della cabina 4 letti. Non aspettatevi chissà cosa.
Cosa positiva: non ha un cattivo odore, il finestrino è perennemente aperto.

Vagone ristorante

Lo abbiamo visto solo sul treno passeggeri e su quello che dalla Mongolia ci ha portato in Cina. In entrambi i casi ho trovato il ristorante spartano, carina l’idea di sorseggiare un drink o fare colazione mentre il viaggio prosegue. Ci sono pochi posti e, sopratutto sul treno passeggeri (quello russo), il personale era molto maleducato. Ci ignorava letteralmente.

I prezzi sono elevati se paragonati anche all’ottimo cibo locale che vi vendono le signore lungo i binari. Noi abbiamo bevuto una sola birra per fare un aperitivo e ci è costata come tutto il cibo che abbiamo comprato durante le fermate nelle varie stazioni, essendo davvero economicissimo.

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Le persone incontrate durante la Transiberiana

Mi ripeto, le persone fanno la differenza. Sempre.

Seconda classe: quasi esclusivamente viaggiatori occidentali, la tratta Irkustk-Ulan Bator è stata per me una sorta di trauma. Per tutto il corridoio e nei vagoni sentivo parlare solo inglese, intorno a me, solo visi noti. Abbiamo chiacchierato, è stato piacevole palare con alcuni ma una tristezza diffusa ha accompagnato quel piccolo viaggio verso la Mongolia.

La seconda classe aveva bagni bellissimi ed eravamo sole in uno scompartimento da 4 tutto per noi. Potevamo costruirci la cabina armadio ma la seconda classe vissuta così non ha alcun tipo di magia sociale. Ritrovi però la prepotente bellezza dei paesaggi mentre arrivi in Mongolia.

Terza classe: cosa posso aggiungere? Io rifarei questo viaggio solo in terza classe.
Sulla prima tratta, da Mosca alla Siberia, abbiamo visto e parlato con tantissimi russi e non solo. A tutti quelli che mi hanno chiesto: “Come fai a non annoiarti in quelle 87 ore di treno?”
Così.
Abbiamo ascoltato storie di vita vera, abbiamo raccontato la nostra, abbiamo condiviso pranzi e cene, mangiato il pesce affumicato di nonna Valentina, abbiamo assaggiato il pesce essiccato di Olga-grande e i frutti di bosco che ci ha regalato il dolce Marceline, immigrato afghano.

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Ci siamo commosse quando Olga-piccola, prima di scendere dal treno, ci ha regalato una tavoletta di cioccolata augurandoci buona fortuna.
Abbiamo imparato 10 parole di russo, rispolverato il nostro francese, amplificato il nostro gesticolare.
Ci siamo addormentate ogni sera senza sapere chi ci avrebbe dato il buon giorno il mattino successivo, pronte a conoscere una storia diversa ogni volta.

L’ultima sera su quel treno, durante una sosta più lunga, abbiamo fatto una piccola festa lungo i binari: mentre Olga-grande ballava e cantava, accompagnata da Alain che suonava la chitarra, abbiamo vissuto ogni istante di quel momento, avvolte dall’oscurità della tiepida notte siberiana. Ho letto, pensato, fotografato, dormito benissimo e visto il mondo cambiare, dal finestrino, all’interno del nostro scompartimento e dentro di me.

Foto di girandoloni.com, mappamartuz.blogspot.it, indueperilmondo.com e transiberianadinozze.wordpress.com

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Informazioni sull'autore
Emanuela, vive e lavora a Lisbona dove si occupa di social media marketing. Ama: sentire la puzza e i profumi delle strade del sud est asiatico, guardare i disegni che fa il latte mentre si mescola al the, sperimentare lo street food anche a costo di reazioni allergiche, andare per mercatini dell'usato e comprare cose inutili. Odia: l'ignoranza, quelli che sui mezzi pubblici non si tolgono lo zaino, le cose lasciate a metà.
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