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Organizzazione inglese all’aeroporto: East Midlands, UK

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Questo articolo è stato aggiornato il Giugno 19, 2014

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East Midlands airport è posizionato del cuore dell’Inghilterra centrale e, persino sui cartelloni presenti direttamente sulla pista di atterraggio, si autodefinisce l’aeroporto ideale per raggiungere le cittadine di Nottingham, Derby and Long Eaton, Leicester, Leighborough e Coalville; tutte raggiungibili entro i 30-60 minuti di viaggio con il trasporto bus Skylink.
In genere, poi, ci si domanda cosa ci sia mai da vedere in agglomerati di vita inglese tanto piccoli e concentrati, ma questa è un’altra storia.

Lo scalo internazionale (ebbene sì) di East Midlands è servito principalmente da Ryanair per i voli da e per l’Italia, ma anche da Monarch, Jet2.com, Thomas Cook e Flybe tra le altre. Una volta entrati, si nota subito quanto attrezzato e ben organizzato sia: code differenziate e perfettamente allineate per il controllo passaporti di residenti e non, guardia doganale che gestisce l’accesso ai banchi rallentando o accelerando sbrigativamente l’avanzamento delle persone e corsia dedicata che convoglia nell’area delle macchinette automatiche chi è residente ed in possesso di passaporto elettronico dove il check viene agevolato e la rapidità di accesso al Paese garantita.

Per noi italiani, la lettura del documento di identità è lenta e dettagliatissima, specialmente se utilizziamo la Carta di Identità e, ancor più, se questa dovesse essere timbrata con lo scopo di estenderne la validità ai 10 anni oppure usurata. L’esame viene superato solo se la scansione del rettangolo posto sul retro del documento riesce senza problemi, altrimenti inizia un mini interrogatorio direttamente al desk, per questo vi consiglierei di portare il passaporto qualora ne foste in possesso. Logicamente queste minuziose procedure sono garanzia di sicurezza quindi estraiamo il documento dalla custodia, rinunciamo al telefonino e niente facce scocciate, pena… ulteriori domande!

Una volta passata la dogana, una serie di corridoi e porte elettroniche vi portano all’atrio degli arrivi, un negozietto di tipo pharmacy con mix di prodotti per la cura della persona, riviste e qualche snack, cibo a volontà tra un fast food e l’altro e già ci si sente in Inghilterra.

In quest’area è anche disponibile il wifi, lo trovate pubblicizzato sulla cartellonistica, ma lo raggiungete anche grazie all’app FreeZone. La connessione è gratuita per un periodo di tempo limitato a 60 minuti, che per l’area arrivi di un piccolo aeroporto non è poco.

Da quest’area due uscite portano distintamente al parcheggio auto privati, noleggi e taxi, piuttosto che a quello bus e navette.

Ryanair non ha un partner ufficiale per i trasporti da e per l’aeroporto, quindi, a seconda delle destinazioni, potete affidarvi ai bus di linea che arrivano con una frequenza di 30-60 minuti a seconda delle destinazioni. Pagando per un return ticket (biglietto A/R) si risparmia sul prezzo della tratta: ad esempio, con la compagnia Skylink per Derby in A/R il costo è di 8 £ anziché 8,40 £ – che sembra poco ma, quando si è in viaggio, tutto aiuta. E, comunque, questa è una regola generale da tenere ben presente per ogni tipo di trasporto in UK: i viaggi acquistati separatamente costano sempre qualcosa in più; nel caso dei treni potrebbero costare anche molto di più.

Al ritorno, all’accesso in aeroporto, sembrerà anche a voi di essere in partenza per le ferie estive con destinazione mare, come l’80% delle persone attorno a voi. Passati i primi secondi di stordimento, due mini shop, il controllo passaporti, velocissimo in questa occasione, e il metal detector, siete praticamente sbucati senza accorgervi all’interno di Boots, convenientissimo per i farmaci da banco, a fianco del quale c’è il duty free e poi un piccolo e stretto passaggio ai gate affiancati da ristorantini, ultima occasione per accaparrarvi del cibo inglese prima dell’imbarco.

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Informazioni sull'autore
31 anni, radici lombarde e una goccia di sangue austriaco nelle vene. Coordina la corporate communication delle filiali estere dell'azienda per cui lavora ed è in viaggio una decine di giorni al mese. Sa che la sua vita non potrebbe essere altrimenti. Ha una passione spiccata per i viaggi vissuti come apertura verso luoghi e culture che vanno a comporre inevitabilmente anche la sua. Ha un sogno nel cassetto: scrivere e raccontare di viaggi come opportunità per i più, a testimonianza che il viaggio e le sue emozioni possano davvero essere per tutti.
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