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Giro delle Tre Cime di Lavaredo: sentieri e rifugi

3 minuti di lettura
Il giro delle Tre Cime di Lavaredo, sulle Dolomiti: come organizzarlo, i rifugi dove fermarsi a mangiare e dormire, i sentieri da scegliere e le raccomandazioni per muoversi bene sulle Dolomiti in Italia.

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Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 2, 2019

Le Tre Cime di Lavaredo sono la cartolina forse più nota di tutte le Dolomiti: la bellezza e la forma così peculiare del loro profilo è stata celebrata negli spot pubblicitari e nelle fiction e di fatto sono considerate tra le meraviglie naturali più famose nel mondo dell’alpinismo. Tecnicamente si trovano all’interno del territorio della regione Veneto e per raggiungerle occorre ascendere la strada panoramica che passa accanto all’incantevole Lago di Misurina.

I sentieri delle Cime di Lavaredo

La strada prevede un pedaggio per auto, moto e camper ma scegliendo l’autobus come mezzo di trasporto ne verrete comodamente “esentati”. In cima verrete accolti da un immenso parcheggio e dal primo (dei tre) rifugi: il Rifugio Auronzo. Questo punto di arrivo è sovrastato dal profilo meno noto (ma non meno bello) delle Tre Cime. Il sentiero che permette di circumnavigare questa meraviglia della natura parte proprio qui ed è possibile percorrerlo sia in senso orario che antiorario.

Un consiglio

Avendo scelto la seconda opzione e avendo assaggiato la bontà del percorso, con il senno di poi il mio consiglio è quello di preferire assolutamente il percorso orario, ossia dal piazzale del parcheggio imboccare il sentiero a sinistra. Non sono una pantofolaia ma smentisco categoricamente tutte le recensioni che sul web decantano la facilità del Giro delle Tre Cime. Le difficoltà ci sono eccome: le salite molto erte, i terreni accidentati e molti sentieri costeggiano pericolosissime scarpate. Gran parte del percorso non consente una passeggiata agevole a persone con problemi motori o a famiglie con bambini molto piccoli. L’uso del passeggino è escluso. Tuttavia la fatica verrà ripagata dai panorami più belli che le Dolomiti possono regalare. Consiglio abbigliamento tecnico, scarponcini e bastoni da trekking che in molti punti sono quasi una salvezza!

Verso il Rifugio Locatelli

Affrontando il percorso in modo tradizionale, ossia imboccando il sentiero che parte dal rifugio Auronzo, si  percorre in pratica il versante settentrionale del gruppo delle Tre Cime. Alla vostra destra avrete una vista pazzesca sulle cime aguzze e così particolari del Monte Paterno. Il primo tratto è molto agevole:  si incontrano vecchie cappelle, trincee e croci a testimonianza del fatto che fra il 1915 e il 1917 queste vette fecero da scenario al “fronte di guerra”. 

La prima impervia salita vi metterà a dura prova ma in cima vi permetterà di vedere in lontananza il minuscolo profilo del Rifugio Locatelli, il più famoso forse perché la sua posizione frontale alle Tre Cime regala l’immagine più classica e fotografata. Raggiungere il rifugio non è cosa facile, il cammino è molto lungo soprattutto nell’ultimo tratto che è tutto in salita.

Arrivati al Rifugio Locatelli è assolutamente d’obbligo una cura ricostituente a base di torte locali. Io consiglio lo strudel di mele ma, se siete in prossimità dell’ora di pranzo, il ristorante del rifugio prepara i piatti tipici della tradizione culinaria montana. Gulasch di cervo, polenta con funghi e salsiccia, canederli in brodo ecc. Il rifugio è provvisto di bagni e camerate con posti letto per chi voglia risvegliarsi sul posto e godere dell’alba più bella e spettacolare che la montagna possa regalare.

Il Passaporto delle Dolomiti

Inoltre presso il bar è possibile acquistare il Passaporto delle Dolomiti da completare con i timbri personalizzati di ogni rifugio sparso sul territorio. Non dimenticatevi di firmare anche il libro di vetta posto sul porticato all’ingresso del rifugio!

Le Tre Cime di Lavaredo: un percorso difficile

A questo punto le opzioni sono due: ritornare sui propri passi oppure proseguire il giro per circumnavigare le Tre Cime attraversando paesaggi spettacolari fatti di laghetti alpini, meravigliosi skyline passando per l’ultimo rifugio (il rifugio Lavaredo). Dovete però essere consci del fatto che il percorso sarà sì bellissimo ma molto duro! La durata del giro completo è di circa 5 ore; il punto più alto è il Rifugio Locatelli che tocca quasi i 2500 metri di altitudine e il periodo migliore per effettuare l’escursione è il mese di luglio.

Io ci sono stata i primi giorni di settembre e il termometro del Rifugio Locatelli segnava “solo” 8 gradi alle 10:30 del mattino! Dal cielo scendeva una pioggerellina quasi impalpabile ma freddissima. Con le Tre Cime ho un conto in sospeso: purtroppo a causa di quel fitto banco di nubi non ho potuto ammirarne il profilo per intero e anche per questo mi sono ripromessa di tornare!

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Informazioni sull'autore
Sono Daniela alias UrsaMinor, ho 39 anni ed ho il viaggio direttamente sulla pelle: un grazioso raggruppamento di nei forma sul mio braccio la costellazione dell'Orsa Minore. Lavoro come GhostWriter e Proofreader freelance e sono specializzata in viaggi mordi&fuggi e full intensity. Il mio sogno è quello di ripercorrere le orme dei grandi esploratori del passato sui ghiacci del Grande Nord ma nel frattempo gironzolo l'Europa! Racconto i miei viaggi qui e su orsanelcarro.it il mio blog dai toni leggermente dissacranti e irriverenti!
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