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Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 10, 2012
Silvia Menini laureata in Economia e Commercio da Verona parte alla volta del Belgio, due anni di vita intensa e poi la decisione di mettersi di nuovo in gioco con l’MBA alla Boston University School of Management.
Silvia da quanto tempo ti trovi a Boston?
Sono arrivata a Boston ad Agosto 2007 per iniziare il mio MBA, un breve passaggio a giugno pero’ mi aveva permesso di trovare casa, informarmi gia’ su banca, cellulare, displocazione di supermercati e altre informazioni utili riguardo a come arredare in modo economico la casa, quali zone evitare e via dicendo.
Come sei arrivata all’MBA a Boston?
Sono originaria di Verona e dopo due anni in Belgio l’MBA mi sembrava la soluzione ottimale per me perche’ mi permetteva di vivere una esperienza nuova, in un Paese e in un continente molto diversi, migliorandomi sia professionalmente che personalmente. E cosi sono partita.
Come hai trovato casa negli USA?
L’MBA iniziava a fine agosto 2007. Io sono venuta di persona in citta’ a giugno 2007 per guardarmi attorno e per cercare un alloggio che mi avrebbe accolto per i 2 anni successivi. La ricerca dell’appartamento in se’ e’ stata a dir poco tragicomica. In una citta’ nuova si deve sempre capire quali sono le zone da evitare, in caso di spese non incluse, capire quanto queste poi incideranno sul costo totale a fine mese.
Dove si trova la tua casa a Boston?
E’ vicino a Kenmore, sulla lunga Commonwealth Ave e giusto di fronte alla mia Universita’ (Boston University School of Management) e devo ammettere che e’ stata la soluzione migliore soprattutto nei rigidi inverni bostoniani in cui aspettare 15 minuti la metropolitana (la T come la chiamano qui) potrebbe essere rischioso per la sopravvivenza. Infatti gli inverni sono rigidissimi e quando il vento si alza, il freddo diventa quasi insopportabile.
Gli affitti sono cari?
Boston e’ una citta’ universitaria e come tale gli affitti sono alle stelle e la qualita’ degli appartamenti, specialmente quelli localizzati attorno ai campus o nelle tipiche zone studentesche, sono veramente precari. Di norma si preferisce condividere l’appartamento e le spese con altri studenti, in modo da arrivare ad un affitto ragionevole, ovviamente rinunciando a privacy ma magari trovando compagnia e svago.
Raccontaci una giornata tipo
La giornata tipo di uno studente MBA varia da semestre a semestre e da giorno a giorno. Ogni giorno si hanno diverse classi da seguire e spesso è necessario seguire alcune regole. Alcune, per i piu’ sfortunati, iniziano alle 8 di mattina, per altri alle 11 oppure solamente nel pomeriggio. Il concetto essenziale dell’MBA e’ che non si hanno orari. Si studia anche fino alle 4 di mattina, specialmente quando la consegna dei progetti e gli esami si avvicinano e la maggior parte non rinuncia nemmeno alle uscite serali e notturne, privandosi cosi’ anche delle poche ore di sonno che altrimenti avrebbe.
Una tua impressione sulla città di Boston
La citta’ e’ straordinaria, e’ a portata di uomo, si possono tranquillamente raggiungere tutti i punti salienti della citta’ semplicemente camminando (tempo permettendo); la parte dove vivo io e’ molto studentesca e a qualunque ora del giorno e della notte si incontrano ragazzi e ragazze che vanno o tornano dai party o che hanno lo zaino in spalla e caffe’ in mano pronti ad un’altra giornata di studio.
Ti sei ambientata subito?
E’ molto facile ambientarsi. Le persone sono molto cordiali e hanno sempre un sorriso sulle labbra, basta chiedere informazioni se si cerca qualcosa in particolare o se ci si e’ persi e sicuramente qualcuno disponibile lo si trova per dare le giuste indicazioni. Il periodo dell’anno che preferisco e’ l’autunno: la citta’ offre dei paesaggi da togliere il fiato, tutto si colora di un rosso acceso e tutto sembra magico.
La cosa più difficile all’estero in particolare a Boston?
Il cibo. Sembrero’ la classica italiana ma vi assicuro che io non ero un’amante della pasta. Ma qui mi manca tantissimo la cucina italiana. Il cibo qui, soprattutto frutta e verdura, non hanno sapore. Ma fortunatamente la citta’ offre un’ampia scelta di ristoranti: vietnamita, giapponese, cinese, italiano, francese, etiope, afgano..
Gli italiani come sono visti?
Io ho una visione limitata ovviamente ma posso dire che quando dici italiano ti rispondono: buon cibo, belle donne e mafia. Sanno che non ceniamo alle 17.30 come loro, sanno che tipicamente arriviamo in ritardo, sanno che se devono fissare un meeting, e’ meglio che non sia di mattina.
La cosa più facile all’estero?
Ricominciare … e intraprendere un cammino interiore e riscoprire se stessi.
Una festa della città in cui sei stata da consigliare?
Tutte le feste per studenti sono da provare..e poi evitare.
Un piatto tipico da consigliare?
Hamburger e patatine sicuramente ma qui il pesce e’ straordinario e le vongole d’oceano sono cosi grandi e gustose che gli spaghetti alle vongole fatti in un ristorante italiano come si deve sono memorabili.
Un locale o una discoteca a Boston?
Basta andare downtown il giovedi, venerdi e sabato sera e ce ne sono a dozzine e tutti pieni di ballerini piu’ o meno provetti e ragazze agghindate per la serata.
La cosa più costosa?
L’affitto, la frutta e verdura.
La cosa più low cost all’estero?
Sara’ che siamo in recessione e le svendite sono all’ordine del giorno ma si possono trovare veramente delle occasioni specialmente in grandi magazzini come da Macy’s dove in tempo di saldi si possono scovare scarpe, borse e abbigliamento a prezzi super scontati.
Qualcosa di positivo rispetto alla tua esperienza?
Rimarra’ in me per sempre e mi ha aiutato a crescere, a maturare e a conoscermi oltre che a imparare che … nulla e’ impossibile.
Una cosa negativa dell’esperienza
Sono uscita poco. Una prerogative della cultura Americana e’ cenare il prima possibile per uscire il prima possibile e ubriacarsi il prima possibile. Se non ci si allinea e’ un po’ difficile fare amicizia o divertirsi veramente.
La consiglieresti ad un amico la tua esperienza o la rifaresti?
Certamente perche’ non e’ solo un’occasione per crescere professionalmente ma anche personalmente e profondamente. E’ un’occasione per aprirsi al mondo, a culture distanti dalla nostra, assaporare la vita e abituarsi a fare l’impossibile. E’ una vera e propria lezione di vita.
Tornerai in Italia?
Ho il fidanzato in Italia per cui, ‘upon’ graduation, che sara’ per la precisione il 15 Maggio 2009, ritornero’ in Italia. Del resto… L’amour est l’amour.
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