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Una giornata low cost a Mosca

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Cosa fare e cosa vedere in un solo giorno a Mosca di low cost, dalla Piazza Rossa al Museo di Lenin, dal Museo Storico Statale a Ulitsa Arbat, ma non solo.

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Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 11, 2020

Organizzare un viaggio a Mosca non è un’impresa a basso costo: per il momento non ci sono voli low cost dall’Italia, e gli alberghi nella capitale hanno prezzi non troppo diversi da quelli di altre grandi città in giro per l’Europa o nel resto del mondo.

A tutto ciò si aggiungono le spese per il visto di ingresso per la Russia… ma non fatevi scoraggiare. Qualche giorno trascorso a Mosca vale ogni singolo centesimo investito per l’organizzazione del viaggio. E, una volta a destinazione, c’è il modo di scoprire la città senza spendere un capitale.

La Piazza Rossa

Con i suoi 700 metri di lunghezza per 130 di larghezza, è una delle più grandi piazze del mondo. Senza dubbio è la più spettacolare. Quando si risale dai tunnel della metropolitana e ci si ritrova sulla spianata di ciottoli, si rimane senza fiato. Ho provato una sensazione simile a quella provata finora solo in cima all’Empire State Building: non sai cosa guardare prima, e non riesci a capacitarti di tanta bellezza. Partendo dal Museo Storico Statale, con la sua imponente facciata di mattoni rossi e le torri, passando per il Mausoleo di Lenin, il monumento funebre in marmo rosso e nero che ospita la salma imbalsamata di Vladimir Ilych.

Proseguendo lungo uno dei mura di cinta del Cremlino, si arriva alla cattedrale di San Basilio, uno degli edifici più belli mai visti. Impossibile non rimanere colpiti dall’opulenza delle cupole elaborate e dai colori sgargianti: verde, giallo, azzurro, arancione, rosso, bianco. Il biglietto di ingresso costa meno di cinque euro e permette di vedere le nove cappelle che compongono la cattedrale.

Il Cremlino

Sin dai tempi delle origini di Mosca, la cittadella del Cremlino rappresenta il centro del potere politico del paese. È una vera e propria fortezza, con tanto di mura di cinta altissime di mattoni rossi e torri di guardia attraverso le quali venivano sorvegliati gli accessi. L’ingresso per i turisti è attraverso la Torre della Trinità, lungo il Giardino Alexandrovsky. È qui che si trovano le biglietterie, dove ci sono due file distinte: una, per acquistare il biglietto base che per 500 rubli (meno di dieci euro) consente l’accesso alla piazza del Cremlino e alle chiese all’interno della fortezza, e una seconda coda per il biglietto che permette di entrare anche all’Armeria e all’Esposizione del Fondo dei Diamanti.

Per esigenze di tempo abbiamo scelto l’ingresso base che, dopo appena qualche minuto di attesa per i controlli di sicurezza, ci ha permesso di accedere alla piazza Sobornaya. Qui, su questi stessi ciottoli hanno camminato zar, dittatori e presidenti. Chi per entrare all’Arsenale, chi al Palazzato del Senato o all’edificio del Soviet Supremo, in stile neoclassico o, ancora, al moderno Palazzo di Stato costruito in vetro e cemento. Sulla stessa piazza si affacciano tre cattedrali: dell’Annunciazione, quella dell’Arcangelo e quella dell’Assunzione. Tre edifici di un bianco quasi abbagliante contro il grigio del cielo, caratterizzati dalle cupole dorate così diffuse in questa città.

GUM

Il GUM occupa un lato intero della Piazza Rossa, proprio di fronte al lungo muro di cinta del Cremlino. Si tratta essenzialmente di un centro commerciale, che è interessante dal punto di vista architettonico per la facciata in stile medievale russo e il tetto, interamente in vetro e acciaio. Quello che lo rende particolare è la sua storia: risale ai tempi di Caterina II, che ne commissionò la costruzione alla fine del Settecento per ospitare un grande mercato.

L’intento commerciale continuò anche durante gli anni della Rivoluzione del ’17: in quel periodo assunse il nome di Государственный универсальный магазин o Gosudarstvennyi Universalnyi Magazin (centro commerciale statale) perché per Lenin doveva diventare un modello di grande distribuzione. Nei suoi progetti, i grandi magazzini GUM dovevano garantire a tutti i cittadini l’accesso ai beni di consumo. Ma l’ambizioso progetto era destinato al fallimento e, negli anni successivi, il centro commerciale subì un graduale processo di privatizzazione. Oggi il GUM è un susseguirsi di grandi marchi internazionali di lusso, ma è interessante una visita per immaginare come dovesse essere non più di cinquant’anni fa, quando la gente faceva la fila per comprare la carta igienica e la maggior parte dei negozi non aveva merce da vendere.

Arbat

A Mosca esistono due vie con lo stesso nome, che corrono quasi parallele una all’altra: la Novy Arbat e la Stary Arbat, la nuova e la vecchia. L’ultima è una delle strade più antiche di Mosca. La si scopre a piedi, con una passeggiata di un chilometro che parte dalla fermata della metropolita Smolenskaya, in modo da poter fare una piccola deviazione per vedere il palazzo del Ministero degli Esteri, una delle Sette Sorelle, ossia uno dei sette grattacieli voluti da Stalin. È imponente e anche un po’ lugubre, sicuramente anche per lo stile gotico che ricorda edifici come il Chrysler e l’Empire State Building.

Lasciato il grattacielo alle spalle, ci si addentra lungo la Ulitsa Arbat: è un altro mondo, con le casette a due piani dai colori vivaci, i cortili con gli alberi di ciliegio e i negozi che vendono matrioska e gioielli di ambra. Si tratta di una via molto commerciale, dove stanno sbucando qua e là negozi di grandi catene internazionali, che purtroppo, sono riusciti a superare la cortina di ferro. Rimane comunque una passeggiata rilassante, tra gallerie d’arte e musei.

VDNKh

Bisogna allontanarsi un po’ dal centro storico di Mosca per arrivare al VDNKh, acronimo di Vystavka Dostizheniy Narodnogo Khozyaystva, spesso tradotto in italiano con Centro Espositivo Panrusso. La metropolitana permette di arrivare a pochi passi dall’ingresso del centro espositivo permanente voluto da Stalin con lo scopo di dimostrare i successi raggiunti dal paese in vari settori, dall’agricoltura alla scienza. Si narra che la sua ideazione coinvolse migliaia di artisti, scultori e architetti che parteciparono alla realizzazione di un’impresa che comprende oggi 250 edifici e 32 padiglioni espositivi.

Il tutto in uno spazio verde immenso, dove non passano inosservati i 20 palazzi sparsi intorno alla fontana dell’Amicizia dei Popoli, ognuno di quali rappresenta una delle repubbliche sovietiche. Dalla sua inaugurazione nel 1939, lo spazio espositivo ha subito un lento declino legato alle vicissitudini politiche ed economiche del paese. Negli ultimi decenni è stato privatizzato e solo recentemente è tornato a essere una delle destinazioni preferite dei moscoviti che durante il weekend vogliono dimenticare per un po’ il caos del centro. Attualmente ospita eventi, fiere ed esposizioni e, dal 2015, una fattoria didattica dove bambini e adulti possono partecipare a lezioni e dimostrazioni sull’allevamento di mucche, capre, pecore e galline. L’ingresso al centro e a tutti i padiglioni è completamente gratuito.

Ci sarebbero ancora tante altre cose da vedere spendendo poco o nulla: da Gorky Park al viaggio tra le fermate più sfarzose della metropolitana. Ma per un giorno, è più che sufficiente!

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Informazioni sull'autore
Originaria di un piccolo paese della provincia piemontese, dove vive da sempre. Lavora in un ufficio in una stradina secondaria, ma immagina di abitare a Notting Hill, di lavorare a Williamsburg, di prendere un aperitivo a Montmartre e di cenare a North Beach. E di fare shopping sulla Fifth Avenue. Non sa cucinare, ma adora mangiare. Conosce posti nuovi attraverso il cibo e le tradizioni culinarie. Non riesce a fare a meno di raccontare quello che ha scoperto agli altri.
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