Questo articolo è stato aggiornato il Settembre 9, 2015
La città di Lampedusa concentra tutte le attrazioni turistiche in un’unica, lunga strada: via Roma. Su questa arteria chiusa al traffico i turisti passeggiano la sera tardi, in cerca di fresco, per il consueto “struscio” prima e dopo l’aperitivo, per la cena e per sedere a un tavolo mentre un gruppo o un cantante si esibiscono.
Si tratta anche del massimo della vita notturna che Lampedusa offre, sull’isola infatti ci sono molti ristoranti ma ben poche attrazioni: insomma, se cercate la movida forse è meglio che cambiate destinazione. Via Roma è letteralmente tappezzata dai tavolini dei caffè, dove fare colazione la mattina con una grande pasta o una granita con brioche, secondo lo stile siciliano. Superato il momento di deserto delle ore più calde della giornata, via Roma si rianima, i caffè si apprestano a preparare l’aperitivo che a Lampedusa è a base di pesce e costa dai 7 ai 10 euro.
Anche le numerose boutique e i negozi di souvenir aprono i battenti: ce ne sono di tutti i tipi, i souvenir però sono tutti uguali e tutti legati al tema del mare. Vi faccio qui una piccola lista di oggetti che bene o male sono un must dell’acquisto a Lampedusa:
a – l’ombrellone, appena arrivati, per sopravvivere al forte sole africano. Questo ombrello verrà poi abbandonato a fine vacanza
b – le scarpe da ginnastica, che non avete portato (come me) e che sono indispensabili per raggiungere le spiagge più selvagge, a meno che non vogliate spaccarvi i piedi camminando in infradito in canyon pieni di sassi
c – le scarpette da scoglio, che invece avevo portato, obbligatorie per entrare in mare in certe spiagge sassose
d – le spugne. Questo è un consiglio vero, le spugne erano un tempo una fonte di reddito dei pescatori, oggi l’attività è in disuso, ma come resistere al fascino di queste morbide nuvolette?
e – le magliette con il simbolo della tartaruga Caretta Caretta, che praticamente è diventata il logo dell’isola. Ogni negozio dell’isola le vende, ma solo uno è l’originale
f – il pesce lavorato. La pesca è dopo il turismo la principale attività a Lampedusa, e la lavorazione del pesce sott’olio, sotto sale è un’eccellenza. In via Roma si trovano diversi negozi che vendono questi lavorati, acciughe, tonno, bottarga, sgombro e altri pesci meno conosciuti: tutte le delizie da portare a casa.
Qualche consiglio su dove mangiare, possibilmente low cost.
La soluzione più semplice ed economica è lo street food siciliano, dagli arancini alle panelle allo sfincione alla pizza. Però sull’isola il richiamo del pesce è fortissimo. Al porto nuovo ci sono le pescherie che vendono pescato del giorno o piccole preparazioni pronte per essere cucinate come spiedini di pesce o totani ripieni o polpettine di pesce. Avendo la possibilità di cucinare un’esperienza assolutamente da non perdere.
Fra i numerosi ristoranti molti offrono dei menu a prezzo fisso: fra questi posso consigliare la formula di Trattoria del Porto, al porto nuovo, che con 15 euro a testa offre un ricco buffet di antipasti di pesce e un primo a scelta fra i piatti del giorno, tutti a base di pesce. Formula giusta e senza eccessi.
Troppo orientata a “quantità più che qualità” è invece la formula di Regina del Mare, in via Pollini, traversa di via Roma. Qui il menu proposto è a 20 euro e prevede antipasto, primo e secondo ma come detto la qualità non è eccellente.
Su via Roma e strade limitrofe ci sono molte altre proposte, che non vi resta che testare personalmente… Resta da ricordare uno dei piatti più caratteristici di Lampedusa, il cous cous con la cernia.