Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 25, 2013
Dopo aver visitato Toledo, mi sono messa in macchina e, lasciandomi alle spalle la folla, i palazzi monumentali, le superstrade e il traffico delle grandi città, mi sono diretta a Consuegra. Più mi avvicinavo a quella piccola cittadina, più mi sentivo come in un romanzo. Don Chisciotte e Sancho Panza mi precedevano, ad ogni angolo di strada e mi accompagnavano alla meta, ai famosi mulini a vento contro cui il nostro eroe era solito lottare. Eh sì, perché forse non lo ricordate, ma la Mancia e Consuegra in particolare, con i suoi undici mulini a vento, hanno offerto la scenografia a Miguel de Cervantes e alle avventure del suo eroe/antieroe Don Chisciotte de la Mancia.
Non pensate di poter andare lì con tacco dodici o vestito da sera, scarpe da ginnastica, shorts e zaino in spalla saranno la vostra attrezzatura da esploratori. Vi troverete di fronte al nulla, ad un ambiente rurale verde e giallo, l’erba arsa dal sole cocente, calpestata dal continuo andirivieni di mucche e cavalli al pascolo; rocce sparse qua e là nell’immensa distesa collinare; un panorama mozzafiato che solo da una altura come quella e solo con quella pace e quella tranquillità si può godere a pieno, a pieni occhi, a pieni polmoni. Solo in lontananza saprete scorgere le abitazioni degli abitanti del posto ma non vi interesserà andare a vederle da vicino, tanta è la magia che quel nulla sa offrire. Mulini a vento che sembrano usciti dal romanzo solo per accogliervi, bianchi e cilindrici, sormontati da un tetto conico grigio da cui spuntano le pale, grigie e grosse quanto il mulino stesso.
Non ci sono bar, non ci sono ristoranti, non ci sono locali notturni. Se volete potete visitare l’interno di uno dei mulini, o semplicemente passeggiare lungo il percorso che li fiancheggia. Se cercate un’oasi di pace, un attimo di relax, una immersione nella letteratura e nella natura, passate per Consuegra e poi fatemi sapere!