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Dal Ponte del diavolo alla Grotta del Vento: un itinerario alla scoperta della Garfagnana

4 minuti di lettura
Itinerario in Garfagnana, in Toscana, per raggiungere la bellissima Grotta del Vento.

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Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 15, 2014

Gli antichi abitanti della Garfagnana erano soliti chiamare il loro territorio “grande foresta”, e secondo alcuni l’origine del suo nome sarebbe proprio da ricercare in questo appellativo, che ben descrive la natura del luogo. Situata nell’alta valle del fiume Serchio, in provincia di Lucca, questa zona è infatti caratterizzata dalla presenza di rigogliosi boschi che le conferiscono un carattere singolare, distinguendola dal resto della Toscana.

Ponte della Maddalena (detto anche del Diavolo)

La sua posizione particolare, tra le Alpi Apuane e l’Appennino tosco-emiliano, ha fatto sì che questo territorio restasse piuttosto isolato dai grandi centri vicini, come Lucca, Pisa o la mondana Versilia, e conservasse nel tempo una sua identità. Lo spiccato carattere del posto, unito al fascino dei suoi borghi arroccati sulle rocce e alle meraviglie del paesaggio fanno della Garfagnana la meta ideale per una gita o un fine settimana diverso, capace di offrire qualcosa di insolito.

Se avete voglia di conoscere queste zone, vi consiglio un itinerario che, partendo dalla bassa valle del Serchio e salendo fino al paese di Vergemoli (dove si trova la famosa grotta del vento), vi permetta di immergervi gradualmente in questa terra fatta di boschi e di assaporare con calma la sua particolarissima atmosfera.

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Prima tappa: Borgo a Mozzano

Come prima tappa del percorso vi suggerisco una sosta nel paese di Borgo a Mozzano, famoso per la presenza di un insolito ponte a cinque arcate dalla struttura asimmetrica, le cui origini si confondono fra storia e leggenda. Secondo la tradizione locale infatti, questo ponte, ribattezzato Ponte del Diavolo, sarebbe stato realizzato con l’intervento di Lucifero in persona, che avrebbe aiutato gli operai a terminare la sua costruzione, chiedendo in cambio l’anima della prima persona che vi fosse salita.

Gli abitanti però fecero passare una pecora, riuscendo in questo modo ad aggirare il Diavolo. Al di là della leggenda, il ponte merita sicuramente una visita per la sua forma singolare e per la suggestiva cornice in cui si inserisce, dominata dall’azzurro intenso del fiume e dalle mille sfumature di verde della vegetazione.

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Seconda tappa: Barga

Continuando il percorso verso il cuore della Garfagnana, consiglio poi di fermarsi a Barga, un paesino inserito da qualche anno tra i borghi più belli d’Italia. Una volta arrivati qui, vi basterà spingervi oltre le mura per respirare subito l’aria di antico che permea questa terra. Il borgo infatti ha mantenuto nel suo centro storico l’aspetto che aveva in età comunale, con la sua rete irregolare di strade che si inerpicano tra i palazzi.

Tra le cose più interessanti da vedere c’è il duomo di San Cristoforo, il cui aspetto attuale è frutto di interventi ripetuti nel tempo, che hanno dato come risultato un edificio di singolare commistione stilistica. La chiesa, circondata da un prato, è situata nella parte alta della città e offre una splendida vista sull’ambiente circostante. Degno di nota è poi il Teatro dei Differenti, in cui Pascoli recitò, nel 1911, la celebre orazione “La grande proletaria si è mossa”.

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Terza tappa: Castelvecchio Pascoli

Lasciate poi il centro di Barga per procedere verso la frazione di Castelvecchio Pascoli, che ospitò il poeta tra il 1895 e il 1912. Qui è possibile visitare la casa di Pascoli, trasformata oggi in un museo. Oltre alle stanze in cui visse l’autore è possibile vedere i suoi manoscritti, i libri e la cappella in cui è stato sepolto. Molto bello il giardino che circonda la villa, circondato da cipressi, tassi, vitigni e diverse altre specie di alberi.

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Quarta tappa: Castiglione di Garfagnana

Spostatevi a questo punto a Castiglione di Garfagnana, suggestivo borgo circondato da mura e torrioni. Il paese, fondato in età romana, ha avuto un notevole sviluppo in epoca longobarda e franca e conserva ancora oggi le caratteristiche di un tempo. Uno sguardo a Castiglione vi darà l’impressione di trovarvi in presenza di un monumento a cielo aperto, dove ogni torre, ogni via, ogni edificio ha una lunga storia da raccontare. All’interno delle mura visitate il “Parco della rimembranza” e il “Torrione della Brunella”, da cui si gode di una splendida vista sulla valle circostante.

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Quinta tappa: Vergemoli

A questo punto dirigetevi verso Vergemoli per vedere la grotta del vento, il vero gioiello della Garfagnana. In questa grotta, chiamata così per la presenza di una corrente costante, potrete ammirare splendide stalattiti e stalagmiti, depositi di calcare dalle diverse sfumature e corsi d’acqua sotterranei che vi lasceranno a bocca aperta.

Già prima di arrivare inizierete ad avvertire il fascino particolare di questo luogo, solitario e quieto. La strada che porta alla grotta del vento, stretta e impervia, lascia infatti con il fiato sospeso, divisa com’è fra rocce e strapiombi. Curva dopo curva cresce l’impressione di lasciarsi alle spalle rumori e confusione, per scoprire un posto nuovo e incantato, fatto di pace e silenzi. Una volta passato il piccolo centro di Fornovolasco, l’abitato più vicino alla grotta, dovrete continuare a salire, fino a raggiungere un parcheggio semideserto che sembra immerso nel nulla. Lì si trova il centro di accoglienza, dove potrete acquistare i biglietti d’ingresso e ammirare una piccola collezione di pietre e minerali.

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Per la vostra visita, che si svolgerà sotto la supervisione di una guida ad orari prestabiliti, potrete scegliere fra tre diversi itinerari, di una, due o tre ore. Tutti i percorsi sono attrezzati con passerelle in cemento, per cui non è richiesto un abbigliamento particolare. Ricordate solo che la temperatura interna della grotta è di 10,7 gradi e l’umidità è molto alta, quindi è opportuno portare qualcosa per coprirsi.

Una volta entrati nella grotta la vostra guida vi illustrerà tutte le particolarità della grotta, riuscendo a coinvolgervi nell’affascinante storia di questo luogo magico e lasciandovi con il desiderio di scoprire di più sul mondo della speleologia.

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Informazioni sull'autore
Nata sulle rive del lago d’Iseo, in provincia di Bergamo, negli ultimi 6 anni ha vissuto in 5 città diverse, lasciando in ognuna un pezzo del suo cuore. Curiosa del mondo e di tutto ciò che la circonda, nei suoi viaggi le piace andare alla ricerca di destinazioni insolite e scoprire i lati inediti delle mete più conosciute. Ama il mare, i piccoli borghi, i viaggi on the road e le passeggiate nei parchi.
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