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Questo articolo è stato aggiornato il Febbraio 15, 2018
Lo scorso novembre ho passato un bellissimo fine settimana in Garfagnana, tra colline e storia.
Ecco cosa vedere se avete due giornate da spendere in questa zona: tra la Garfagnana e Lucca.
Il suggestivo borgo di Barga
Vi consiglio di partire dal piccolo e suggestivo borgo di Barga.
Barga è un piccolo borgo (sta iniziando a sembrare un gioco di parole, ma non lo è), di poco meno di 10.000 abitanti, che si trova nella provincia di Lucca, immerso nelle colline e nei boschi della Garfagnana. Si trova nella Media Valle del Serchio, a 410 metri sul livello del mare, ed è stata riconosciuta tra i borghi più belli d’Italia.
Questa città ha una lunga e antica storia e il suo edificio religioso più importante, la Chiesa di San Cristoforo, vanta persino una sua primitiva costruzione antecedente all’anno 1000. La chiesa ha poi subito diverse ricostruzioni e modifiche, che la portano oggi ad avere uno stile che spazia tra il romanico e il gotico.
Dal cortile e terrazzo antistante la chiesa, avrete davanti ai vostri occhi un bellissimo panorama.
Di fronte a voi troverete poi un’insegna che riporta una sorta di leggenda per la quale una volta l’anno, in un giorno preciso dell’anno, da quel terrazzo è possibile vedere due soli.
Fu proprio il campanile di questa chiesa ad ispirare a Giovanni Pascoli la poesia “L’ora di Barga“.
Ma di Barga saranno i piccoli vicoli e le casette arroccate a suggestionarvi, insieme ai bellissimi resti dell’acquedotto romano, proprio sopra al fiume.
Dove mangiare a Barga
Qualora voleste fermarvi qui per mangiare qualcosa, vi consiglio il Ristorante Scacciaguai e in alternativa il Ristorante L’Altana, entrambi nel pieno centro del minuscolo borgo.
Il Ponte del Diavolo: perla della Garfagnana
Dopo questo prima immersione nella Garfagnana, potete ora prendere la strada verso Lucca, ma una bellissima e suggestiva deviazione vi attende.
Se passate per la Garfagnana dovete assolutamente fermarvi al Ponte della Maddalena, meglio noto come Ponte del Diavolo, che attraversa il fiume Serchio nei pressi di Borgo a Mozzano. I motivi che rendono questo ponte bellissimo, sono la sua incredibile forma e le leggende che lo circondano.
Si tratta di una perla di ingegneria, in particolare per la forma del suo arco più alto, tanto che sembra impossibile credere che l’uomo sia riuscito a concepire e costruire un ponte di tale forma, che ancora oggi si regge perfettamente in piedi. Proprio per questa ragione è stato da molto tempo rinominato “Ponte del Diavolo”.
La leggenda più nota della Garfagnana
La leggenda locale attribuisce infatti la sua costruzione al Diavolo stesso, tuttavia la stessa storia narra che proprio lui venne poi truffato e beffato dai costruttori che avevano chiesto il suo aiuto.
Di fatto la leggenda dice che l’antico costruttore, preoccupato per il ritardo nella costruzione del ponte, invocò il Diavolo dalla disperazione.
Costui propose allora al costruttore di finire lui il ponte in cambio della prima anima che avesse attraversato la sua opera. Una volta terminata questa incredibile opera di ingegneria, il costruttore, con l’aiuto del prete locale, escogitò uno stratagemma per beffare il vero costruttore e fece sì che il primo ad attraversare il ponte fosse un cane bianco.
A seguito di tale gesto, secondo la leggenda, il Diavolo sparì infuriato buttandosi nel fiume.
Ancora oggi si dice che, durante alcune serate autunnali, si veda il famoso cane bianco passeggiare sul ponte, e che sia possibile, guardando giù dal ponte, scorgere nelle acque del fiume la figura pietrificata dello stesso cane.
Il ponte è bellissimo e non potrete resistere dal percorrerlo cercando nel fiume la sagoma di un cane.
Mangiare vicino al Ponte della Maddalena
A questo punto vi sarà venuta fame ma il posto perfetto sarà proprio di fianco a voi perché, ai piedi del ponte, si trova una piccola e pittoresca Osteria del Diavolo. Si tratta di una di quelle osterie rimaste ancora come un tempo, l’ambiente è spartano, l’oste gentile e i piatti sono pochi ma deliziosi e super local.
Vi consiglio di ordinare un bel bicchiere di vino rosso, di prendere un tagliere di salumi e formaggi locali, di aggiungervi una zuppa di cipolla (spettacolare) oppure una ribollita e di chiudere il tutto con un loro dolce fatto in casa. Prezzi onestissimi e cibo che ha quel sapore antico che solo in Garfagnana può avere.
Lucca: città d’arte famosa e affascinante
Ora è tempo di andare verso Lucca, dove passerete la vostra intera seconda giornata.
Lucca è una delle città d’arte più famose e affascinanti della regione Toscana. Il suo centro antico è più piccolo di quanto possiate immaginarvi e le mura cinquecentesche che la circondano sono ancora alte e imponenti. Lucca è nota per i suoi monumenti e per il suo centro storico particolare e capace di racchiudere edifici di varie epoche.
Una volta arrivati vi servirà la serata e tutto il giorno a seguire per visitare questa antica città. Ma prima fate subito una sosta e un piacevole aperitivo in centro.
Andate in Piazza San Michele a La Tana del Boia, un piccolo localino con pochi posti a sedere, il bancone è la posizione migliore, dove potrete bere un buon bicchiere di vino accostato a panini gourmet fatti sul momento con prodotti tipici locali.
A Lucca vale la pena perdersi nei vicoli e girare in lungo, in largo e in tondo. Non vi potete perdere però alcune cose, che di Lucca sono praticamente simbolo.
La Torre Guinigi, simbolo di Lucca
A partire dalla Torre Guinigi, la più importante della città, nonché una delle poche rimaste pressoché intatte. Questa torre ha una particolarità unica ovvero la presenza di alcuni alberi sulla sommità della stessa, una sorta di mini giardino con vista su tutta Lucca.
La famiglia Guinigi, padrona della città, proprio in quell’epoca, volle creare questa torre alberata oggi simbolo di Lucca.
Salite in cima alla torre e potrete ammirare ancor meglio le bellezze della città e delle valli e montagne circostanti.
La Torre delle Ore a Lucca
Altra torre famosa di Lucca è poi la Torre delle Ore, installata nel 1754 dagli orologiai locali, funziona ancora oggi a carica manuale ed ha un bellissimo meccanismo a vista. Tenete conto che, in epoca medievale, Lucca aveva oltre 250 torri e moltissimi campanili.
Se siete amanti del vino, ma anche se siete solo curiosi, visitate l’Enoteca Vanni in Piazza San Salvatore. Da fuori una porticina di vetro vi farà percepire uno spazio piccolo e angusto, una volta entrati e scesa una piccola scaletta, davanti a voi si aprirà un’enorme cantina con vini molto preziosi.
Piazza dell’Anfiteatro è un altro luogo storico di Lucca e venne costruita sui resti di un antico anfiteatro romano, motivo per cui ha ora questa particolare forma ellittica. Alla piazza si accede attraverso quattro porte a volta.
Visitate poi il Duomo di Lucca, dedicato a San Martino, la cui peculiarità è l’asimmetria del suo lato destro, dovuta alla necessità di adattare la facciata alla torre campanaria che al tempo era già esistente, e le Chiese di San Michele e San Frediano.
Tali chiese, seconde in importanza solo al Duomo, colpiscono la prima per la sua altissima facciata dalla quale spicca San Michele Arcangelo nell’atto di uccidere il Drago, la seconda per lo splendente mosaico sulla facciata. Non è casuale che Lucca sia anche definita la città delle 100 chiese.
Consigli gastronomici a Lucca
Nel frattempo vi sarà venuta fame e io vi consiglio il Ristorante all’Olivo in Piazza San Quirico, ottimo per degustare i piatti tipici lucchesi.
Le imponenti Mura di Lucca
Infine, fate una bella passeggiata sulle imponenti mura o nei parchi circostanti, troverete altri scorci curiosi e molto interessanti.
Le mura di Lucca sono alte 12 metri per una lunghezza di 4 Km e una larghezza di oltre 30mt.
Tra le altre cose, ai margini delle Mura di Lucca (si accede da via degli Asili 33), vedrete un incantevole e fiabesco palazzo che si chiama Palazzo Pfanner, una residenza privata in stile quasi barocco, risalente al XVII secolo, famosa per il bellissimo giardino e gli affreschi nei saloni al suo interno. Si tratta di un palazzo costruito dall’antica e ricca famiglia Moriconi nel 1660 e dal 1856 residenza della famiglia Pfanner.
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