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Questo articolo è stato aggiornato il Febbraio 12, 2016
Cento erano le torri che si innalzavano nella città di Bologna tra il XII e il XIII secolo, oggi ne rimangono solamente ventiquattro, e tra queste le due famose torri simbolo della città, la Garisenda e la Torre degli Asinelli.
Se avrete occasione di passare per il suggestivo e vivace centro bolognese le vedrete spuntare, quasi d’improvviso, dove una delle arterie centrali, Via Rizzoli, incrocia Via Castiglione, Via Zamboni e Strada Maggiore, in quella piccola area chiamata Piazza di Porta Ravegnana, originariamente Porta Ravennate, la porta che un tempo conduceva a Ravenna tramite l’antica Via Emilia.
La Torre degli Asinelli è la maggiore delle due e la più alta torre pendente in Italia, di fatto pende verso ovest per 2,32 metri. Pare sia stata costruita tra il 1109 e il 1119 e si stima che un tempo fosse ben più alta dei suoi attuali 97,2 metri. La base è circondata da una sorta di rocchetta che aveva la funzione di ospitare i soldati di guardia.
Al suo interno una serie di strette e articolate rampe di scale in legno, per un totale di 498 gradini, vi porteranno in cima dove dal terrazzo esterno potrete godere di una splendida vista a 360° su Bologna e sugli incantevoli colli che la circondano.
La Torre è visitabile in inverno dalle 9.00 alle 17.00, mentre in primavera e in estate dalle 9.00 alle 18.00 (a volte 19.00). La salita ha un costo di 3€ e non è necessario prenotare. La vista è talmente bella da lassù che ci vorrete risalire ogni volta che splenderà il sole.
Le Torri di Bologna sono di origine medioevale, non sono totalmente chiari i motivi per i quali furono erette ma pare che le famiglie più facoltose le utilizzassero al tempo come simbolo per dichiarare il loro potere, i nomi delle stesse derivano infatti dalle famiglie alle quali si attribuisce la costruzione.
La seconda torre, l’incompiuta Garisenda, si differenzia visibilmente per la minore altezza, conta infatti solamente 47 metri e non è visitabile, ma vi consiglio di spingervi fino all’inizio di Via Zamboni per osservare dal basso i 3,22 metri di strapiombo che la fanno pendere in modo incredibile. Vi sembreranno molti di più da quel punto di vista e vi chiederete come fa a rimanere in piedi da così tanto tempo, io non posso farne a meno ogni volta che passo di lì.
Sotto le Due Torri troverete anche la statua di San Petronio, il protettore del capoluogo emiliano, un tempo rimossa e ricollocata di recente.
Una curiosità. Nel lontano 1791, proprio presso la Torre degli Asinelli, il fisico Giovanni Battista Guglielmini mise in atto un noto esperimento scientifico. Dalla cima della torre fece cadere un grave e, osservando che anziché cadere verticalmente questo si spostava di 17 mm, diede prova della rotazione terrestre, 70 anni prima dell’esperimento del Pendolo di Foucault.
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