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Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 5, 2015
Poco tempo? Pochi soldi? Tanta voglia di vedere, di scoprire, di fare? Un’alternativa alle solite, inflazionate capitali europee può rivelarsi un breve viaggio on the road in Andalucía. Ecco il nostro itinerario, chiaramente adattabile a seconda delle esigenze e dei gusti di ognuno.
Prenotando con un po’ di anticipo il volo Ryanair per non spendere una fortuna e adattandosi ai loro orari non esattamente “comodi” voliamo da Bergamo verso Sevilla, dove noleggiamo un’auto e ci dirigiamo al Sud, direzione Oceano. Correndo attraverso il cuore di questa Regione riscopriamo un paesaggio arido, scenario ideale per film western, e costeggiamo colline di ulivi, campi di girasoli e paesini che quasi non appaiono sulle carte geografiche. Proprio in uno di questi, a El Cuervo, decidiamo di fare tappa per un po’ di ristoro e il pranzo, dove proviamo alla cieca carne mechada, medaglioni di patate e gamberetti e un panino che da solo potrebbe costituire un pranzo per due persone.
Con la pancia più che piena ripartiamo e dopo un’oretta arriviamo a El Puerto de Santa María, città alle porte di Cádiz dove prendiamo una stanza presso l’Hostal Alhaja Playa, un graziosissimo ostello in una pineta a due passi dal mare. Scegliendo di pernottare lì e non a Cádiz riusciamo a risparmiare qualche bel soldino di albergo e non ci dobbiamo nemmeno preoccupare di trovare un (costoso) parcheggio in città, ma in tutto relax e con pochi euro prendiamo il battello che collega questo paese al suo capoluogo di provincia.
Mezz’ora di navigazione e attracchiamo al Muelle Reina Victoria, da dove inizia il nostro tour di Cádiz: Ayuntamiento, Catedral, Iglesia de Santiago, Torre Tavira, Gran Teatro Falla, Castillo de Santa Catalina, Parque Genoves, Iglesia Del Carmen, Baluarte de la Candelaria e per finire Plaza de España tutto a piedi e in poche ore, concedendoci di tanto in tanto un refresco per meglio sopportare la calura afosa di un normale pomeriggio estivo. Come da tradizione spagnola ci siamo concessi una cena a base di tapas y cerveza in un bar del centro per poi riprendere il traghetto e rientrare in ostello. Si conclude così la nostra prima giornata in Spagna.
Per il secondo giorno è previsto un po’ di mare, sole e relax, ma il tempo sembra non essere molto dalla nostra parte. Così per tirarci su il morale ci gustiamo un’ottima colazione a base di churros y chocolate a Sancti Petri, un turistico paesino lungo poco fuori Cádiz. Con la pancia piena ripartiamo e ci fermiamo a visitare Cabo Roche per poi finalmente raggiungere la spiaggia di El Palmar dove trascorriamo qualche ora di dolce far niente approfittando della comparsa del sole. Verso sera riprendiamo la strada e attraversando colline spoglie da una parte e mare blu dall’altra raggiungiamo Zahara de los Atunes, un paesino immerso nel nulla, molto rinomato per il tonno.
Non avendo prenotato l’alloggio, tentiamo la fortuna andando a chiedere direttamente agli alberghi in città. Decidiamo di alzare un po’ lo standard e proviamo a chiedere una camera all’Hotel Gran Sol: la fortuna ci assiste. L’alloggio è in posizione centrale, fronte mare e con piscina, ovviamente colazione inclusa. Ci godiamo gli ultimi raggi di sole per poi uscire e andare ad assaggiare il famoso tonno
della zona nei vari localini sparsi per il paese. Merita davvero una sosta questo luogo isolato dal mondo ma che offre al turista più di una ragione per dedicargli un po’ di tempo.
Siamo arrivati all’ultimo giorno in terra spagnola. Dopo un’abbondante colazione in hotel ci godiamo un po’ di mare prima di riprendere il viaggio: prima tappa della giornata Tarifa. La strada costiera è piena di curve ma offre scorci suggestivi sull’oceano e sulla costa frastagliata. Facciamo una deviazione a Bolonia, conosciuta per le sue dune di sabbia bianca che a contrasto con il color verde della pineta e il profondo blu del mare regalano una splendida cartolina del posto. Riprendiamo la strada e seguendo il vento arriviamo a Tarifa, patria del kite. È una città molto turistica e si vede subito dai prezzi esposti dei locali. Ci infiliamo nei vicoli meno turistici e bingo: troviamo un ottimo bar che offre tapas a buon mercato ma soprattutto ottime, inoltre ci viene pure offerto del buonissimo tinto de verano.
Entusiasti del trattamento visitiamo un po’ la città e saliamo verso el Mirador del Estrecho dal quale godiamo una vista spettacolare sulle coste africane. Infatti Tarifa rappresenta una base di partenza per raggiungere il Marocco. Purtroppo per noi il tempo è tiranno e dobbiamo abbandonare la città per raggiungere la nostra ultima tappa: Gibilterra. In poche ore la raggiungiamo e il colpo d’occhio è notevole: la rocca si erge su questo lembo di terra strappato al mare, dividendo Atlantico e Mediterraneo. Dopo aver passato la dogana parcheggiamo e andiamo alla scoperta della colonia inglese.
Qui lo spagnolo è seconda lingua e tutto si muove come in Inghilterra: viabilità, orari, offerte, prezzi. Saliamo con la teleferica sulla rocca e la vista è emozionante: Spagna dietro, Africa davanti e scimmie tutt’intorno, che girano libere e sono loro le vere padrone di Gibilterra.
Ci rimettiamo in macchina e torniamo in Spagna diretti a Malaga, per l’ultima notte prima del rientro. Affrontiamo stanchi la strada costiera con il mare a destra e aborti edilizi a sinistra: l’Andalucia è anche questo, urbanizzazione selvaggia che soffoca un meraviglioso paesaggio. La stanchezza e l’inconscia delusione per l’avvicinarsi della fine del viaggio porta stress, e dopo lunghe code e deviazioni finalmente raggiungiamo il nostro ultimo letto. Poteva andare meglio, molto meglio: praticamente una catapecchia in zona industriale, ma ci sono un bagno e un letto e questo ci basta.
Sveglia prima dell’alba e partenza per l’aeroporto. Salutiamo con dispiacere questa terra meravigliosa che non ci delude mai… Hasta pronto querida España!
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