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Tour di quattro giorni in Islanda, cosa vedere

2 minuti di lettura
Cascate, ghiacciai, laghi, paesaggi unici e selvaggi. Preparatevi ad un tour intenso alla scoperta dell'Islanda: terra che sembra appartenere ad un altro pianeta.

Questo articolo è stato aggiornato il Dicembre 11, 2017

Quattro giorni in Islanda, cosa vedere in questa terra dai paesaggi unici, a volte così selvaggi che sembrano appartenere a un altro pianeta.

Non avevo mai pensato ad un viaggio in Islanda fino a quando non ho iniziato a notare le bacheche dei social network piene di foto di questo paese a me sconosciuto.
La curiosità di vedere dal vivo queste mastodontiche cascate, la terra nera e i prati verdissimi, i ghiacciai dalle sfumature azzurre, la laguna blu e le casette colorate di Reykjavík è diventata irresistibile.

Avevo però pochi giorni a disposizione e così mi sono dovuta accontentare di fare un breve tour di quattro giorni in Islanda. Ammetto che sono pochi perché c’è tanto da vedere, però secondo me aiutano comunque a respirare l’atmosfera del paese e ad avere un assaggio di alcune delle meraviglie naturali islandesi.

Itinerario di quattro giorni in Islanda

Prima di tutto, se avete poco tempo a disposizione vi consiglio di noleggiare un’auto, in modo da essere più autonomi. E di scegliere il periodo estivo quando le giornate sono più lunghe.
Atterrati a Reykjavík potrete ritirare l’auto direttamente in aeroporto.

Io mi sono concentrata sulla zona sud dell’isola, da ovest fino a raggiungere l’estremità sud-est del paese. Certo, ho guidato molto, ma essendoci stata in giugno, quando il sole non tramonta praticamente mai, ho approfittato delle lunghissime giornate per avere più tempo a disposizione.

Giorno 1. Il Circolo d’oro e le cascate

La prima tappa del mio tour in Islanda è stato il Circolo d’oro. Ho visitato prima il Parco di Pingvellir, dove si può osservare la frattura della crosta che separa America da Europa. La seconda tappa, a circa 1 ora di auto, sono stati i famosi geyser tra cui il più famoso Geysir.

Mi sono poi fermata a vedere la cascata di Gulfoss e da lì ho proseguito verso il sud dell’Islanda in direzione della cittadina di Vik.
Sulla strada, si trova, praticamente nel mezzo del nulla, il relitto dell’aereo Dc-3, costretto nel 1973 ad un atterraggio di emergenza e rimasto poi là fino ad oggi. La camminata è piuttosto lunga (2 ore andata e ritorno) ma la vista è emozionante.

Altra cascata molto suggestiva da vedere è quella di Gluggafoss.

Giorno 2. Vik e il promontorio di Dyrholaey

Il secondo giorno sono andata a vedere la cascata Skogafoss. Salendo i quasi 500 gradini, si arriva alla sua cima e la si può ammirare dall’alto.
Proseguendo verso ovest si raggiunge Vik, con la sua grande spiaggia nera, ma prima di arrivare lì vi consiglio di fare una sosta anche al promontorio di Dyrholaey.

Se avete ancora la forza di guidare, spingendovi verso est raggiungerete lo spettacolare lago glaciale di Jokulsarlòn con i suoi iceberg blu e azzurri.

Giorno 3. I colori di Reykjavík

Il terzo giorno, tornando verso la capitale Reykjavík, mi sono fermata a vedere la cascata di Seljalandsfoss, molto particolare perché ci si può praticamente camminare dietro.

Io a Reykjavík mi ci sono fermata una notte, anche se alcuni trovano che non sia una tappa particolarmente interessante. Dal canto mio l’ho trovata una città molto colorata, vivace e in cui ho passato volentieri mezza giornata, anche per riposarmi un po’ dopo le tante ore di guida.

Giorno 4. Gardur e la Laguna blu

Prima di tornare in aeroporto fate una sosta al faro di Gardur, che si trova a poca distanza da quest’ultimo.
E infine, tappa immancabile, sarà la celebre Laguna blu, le cui acque hanno un colore azzurro fluorescente incredibile. Se avete tempo fermatevi per qualche ora a fare il bagno, prima di prendere il vostro volo di ritorno. Meglio però prenotare in anticipo dal sito, anche per poter approfittare di un prezzo di ingresso più vantaggioso.

La Laguna Blu dista circa 20 minuti dall’aeroporto di Reykjavík.

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Informazioni sull'autore
Viaggio-dipendente accanita, sperpera tutti i suoi soldi alla scoperta di nuove destinazioni. Mentre è in viaggio pensa già alla sua prossima meta. Napoletana importata a Parma, dove si è laureata in giornalismo, ha una passione per il Nord America e per i paradisi tropicali, vissuti però tutti in stile “low cost”. Viaggia spesso sola o in compagnia del suo fedele cane bassotto Nikita.
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