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Artigianato e Palazzo a Firenze, #blogsandcrafts

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Questo articolo è stato aggiornato il Maggio 22, 2014

Artigianato e Palazzo Firenze

Qualità. Con una sola parola si potrebbe riassumere l’esperienza di Artigianato e Palazzo a Firenze: qualità. La scelta della location, la selezione di artigiani, i prodotti presentati, gli aperitivi in musica: tutto aveva quel valore aggiunto, che nasce dall’unione di cura, passione e buon gusto.

Il Giardino Corsini, che ci ha ospitato per tre giorni, è di per sé una grande opera di pregio e apre i cancelli solo per l’occasione. Rimane infatti nascosto da alte mura, che lo proteggono da occhi indiscreti. Il fatto di poterlo visitare, anche attraverso un tour guidato, a cura dell’Associazione Città Nascosta, è stata una grande opportunità per ammirare una residenza nobile tutt’ora in uso. Il grande viale con statue prospettiche di gusto antico ci porta alla loggia del Buontalenti, nella quale i Corsini facevano mostra della loro collezione di pezzi antichi: vasi, teste e iscrizioni etrusche e romane. Il giardino all’italiana, curatissimo, era un’ottima ambientazione per gli stand, ma i curiosi, come me, non hanno potuto fare a meno di addentrarsi nel parco romantico all’inglese per perdersi in una giungla verde, dalla quale spuntavano putti e statue di amanti.

Anche le limonaie grande e media accoglievano artigiani storici, provenienti da Firenze e dal mondo. Non erano suddivisi per aree tematiche e ci si lasciava incantare dai mondi colorati e diversi di ognuno di loro. Si passava dai profumi intensi dell’Officina Farmaceutica di Santa Maria Novella ai colori degli orecchini realizzati con pizzi antichi da Dandelion, dai quadri con i panorami della città intagliati in carta colorata a quelli in cui la natura era “fotografata col fuoco”, fino ad arrivare alle uova polifunzionali del Piccolo Mondo Rotondo, che raccontavano storie di vita o contenevano la vita, diventando vasi per piante. Arti più tradizionali, come quella della ceramica e dell’intreccio, care alla tradizione toscana si avvicendavano con forme di artigiano più contemporanea e innovative, che si fondavano però sempre sulle ricchezze del territorio di provenienza.

Vedere gli artigiani all’opera è stata sicuramente la cosa più interessante: le mani che creano hanno un fascino incredibile. Tutti i giorni Romano Pampaloni lavorava sul tornio vasetti e portacandele che poi regalava ai suoi spettatori, mentre Giotto Scaramelli dava lezioni di intreccio per fare semplici cestini. Mi sono cimentata nella decorazione di cartapesta di lana grazie al workshop condotto dall’Atelier degli Artigianelli, scoprendo il mondo della carta, che permette infinite suggestioni. A onor del vero, la mia spilletta hand made non è venuta proprio come i campioni che ci avevano dato da seguire, ma me la son cavata e l’originalità non manca! ;)

La limonaia più piccola invece era la sede di #blogsandcrafts, il concorso nazionale che ha coinvolto 10 blogger e 10 artigiani under 35, selezionati per avvicinare le nuove generazioni al mondo degli antichi mestieri. Noi blogger, in realtà, eravamo sempre in giro, a caccia di eventi da seguire e di storie da ascoltare; gli altri invece davano dimostrazioni del loro processo creativo di gioielli, violini, tessuti. Camilla Pietropaoli, ad esempio, è un’esperta di eco design, che dal suo amore per la bici, ha avuto l’idea di riutilizzare vecchi copertoni  per realizzare bracciali e collane con legnetti d’ebano e foglie personalizzate: il risultato è sorprendente e gli pneumatici sono lavorati così bene che ad una prima occhiata, sembrano piume, da quanto sono sottili e leggeri.

Takafumi Mochizuki arriva dal Giappone e ha aperto da pochi mesi una bella bottega nel quartiere di San Frediano, nella quale intarsia il legno in maniera innovativa. Inizia infatti da oggetti d’antiquariato, ai quali restituisce un nuovo design ricoprendoli con le sue decorazioni dalle diverse sfumature. Elena Bianchini, invece, è artigiana della cartapesta e collabora sia con l’Atelier degli Artigianelli sia con Mazzanti Piume, per realizzare manichini e maschere dal fascino antico e ricercato.

E proprio lo stand delle piume, candido con una “goccia” scarlatta nel centro, ha vinto il premio come miglior espositore. Mi sono fatta consigliare qualche cerchietto voluminoso e particolare da indossare dal proprietario di questa bottega storica fiorentina, che ormai è rimasta quasi la sola nel mondo ad occuparsi di questo settore.

In quanto a fiorentinità, abbiamo dato il massimo alla bottega orafa Penko, che ci ha permesso di battere un fiorino di metallo, che ora custodirò con orgoglio come portafortuna. Anche la performance “All’improvviso Dante”, che ha visto coinvolti gli studenti del liceo Michelangelo nella recita di un canto del Purgatorio, ha contribuito a ricreare quell’atmosfera rinascimentale che si respira in tutta la città.

Ed infine, grande attenzione anche per il buon cibo, perché l’artigianato non è solo volto alla produzione di oggetti, ma anche di cose buone da mangiare. Al ristorante nel grande prato, abbiamo potuto gustare piatti fiorentini, come lampredotto e ribollita; mentre la sera i grandi tendoni a strisce bianche e rosse, si animavano con concerti dal vivo in orario di aperitivo: l’ultimo giorno concedersi uno Spritz sulle note balcaniche del duo Adragna & Odori è stato davvero rilassante.

L’appuntamento fisso di mezzogiorno poi con Ricette di Famiglia ha visto alternarsi scrittori e chef nella realizzazione di show cooking sul tema delle ricette di una volta. Abbiamo assaggiato piatti semplici, rivisitati dalla fantasia dei cuochi, che ci hanno svelato segreti e ricette, da rifare.

Anche la Ditta Artigianale aveva come punto di forza quello della tradizione e mentre il ragazzo preparava il caffè, spiegava la decadenza della celebre bevanda italiana e l’importanza della tipologia del prodotto. Ogni giorno, spiegava le tecniche per un procedimento adeguato e per una corretta igiene della macchina, mentre offriva degustazioni di miscele sempre nuove: ho azzardato anche un caffè e tonica, rimanendo piacevolmente soddisfatta.

#blogsandcrafts è stata una bella raccolta di storie, di vita e di passioni, con in comune un unico punto, che ancora è la qualità. Jenny, economista di New York, ha scelto di vivere nel nostro Paese e di diventare ceramista perché la sua vita è migliorata con il buon clima, il buon cibo, il buon carattere degli italiani. “Per voi tutto è più facile” mi ha detto, riferendosi al fatto che anche nella crisi abbiamo di fronte ai nostri occhi quello che è stato il nostro passato, le nostre radici, il punto da cui ricominciare. Manifestazioni come Artigianto e Palazzo ci riavvicinano con questo lato del nostro Paese, che spesso dimentichiamo nella frenesia quotidiana .

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Informazioni sull'autore
Valentina 28 anni, abita a Prato ma solo per dormire. Il resto del tempo lo passa in giro tra Toscana ed Emilia Romagna. Educatrice di asilo nido durante la settimana, viaggiatrice nel week end. In inverno treni e libri sono i gli inseparabili compagni di viaggio; d’estate i piedi rimangono il suo mezzo di trasporto preferito.
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