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Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 22, 2014
Questa è la storia di Strasburgo: la più europea delle citta alsaziane e la più alsaziana delle città europee.
Sede del Parlamento Europeo e della Commissione Europea per i Diritti Umani, Strasburgo è una città moderna ed avanguardista, cuore vibrante della nostra Comunità Europea. Moderni edifici a specchio, in acciaio e cemento armato, accolgono parlamentari e funzionari provenienti da tutta l’Europa e sfornano giorno dopo giorno provvedimenti, istanze e quant’altro.
Ma, a fronte di tanto europeismo e in contrapposizione ad esso, Strasburgo offre al turista e a chiunque sia di passaggio in città, un paesaggio antico e fluviale, fatto di case a graticcio dai telai in legno in evidenza, di canali di acqua che scorrono nel centro storico e di sistemi di dighe che garantiscono una efficiente navigazione fluviale.
Il cuore antico di Strasburgo si disloca intorno al fiume Ill ed è denominato la Petite France. E’ qui che le case a graticcio si mostrano in tutta la loro maestosità. Spicca, tra tutte, la Maison des Tanneurs ossia la casa dei conciatori di pelle, una delle più antiche o forse la più antica della città. La Petite France e le case a graticcio sono Patrimonio Unesco da molti anni ormai.
Interessante è il sistema di dighe costruito sul fiume Ill. Chiunque, al passaggio di un battello, può fermarsi ad osservare quanto accade. Le dighe chiudono un tratto di fiume in modo da accumularvi una quantità di acqua sufficiente a consentire l’avanzamento del battello che altrimenti non avrebbe potuto navigare l’Ill. Quando il battello avrà attraversato quel tratto di fiume, le dighe si apriranno consentendo al battello di progredire, richiudendosi poi alle sue spalle per accumulare acqua nel nuovo tratto di fiume.
All’interno del quartiere della Petite France, sulle sponde dell’Ill, si trova il Pont San Martin. E’ questa la zona di Strasburgo che io preferisco, quella più chic e frequentata, sia di giorno che di sera. Vi sono numerosi localini in cui poter assagiare i piatti tipici locali accompagnati magari da un buon bicchiere di vino alsaziano. Affacciato sul fiume, a ridosso del ponte omonimo, si trova il Ristorante Au Pont San Martin: una delle eccellenze di Strasburgo in quanto a gastronomia.
Molto caratteristico, il ristorante è dislocato su tre piani con parecchi tavoli che si affacciano direttamente sul fiume. Il piano terra e il primo piano sono molto accoglienti e, se si ha la fortuna di trovare un tavolo con vista fiume, la cena può avere risvolti interessanti sia a livello di vista che di gusto. Il piano interrato, invece, è leggermente claustrofobico. Credo venga utilizzato in caso di necessità, nei periodi di maggiore affollamento turistico.
Non è impossibile starci, ma è molto meno arioso e spazioso degli altri due e i tavolini coi rispettivi posti a sedere sembrano quasi accatastati l’un l’altro. Il menu offre un ampia varietà di pietanze, dagli antipasti alle tipiche quiche, fino a dolci strepitosi, passando per primi e secondi piatti da gourmet. I prezzi sono nella media, se si considera che la Petite France è il quartiere più in di Strasburgo e che, comunque, la Francia è più cara rispetto all’Italia. Si tratta in ogni caso di prezzi accessibili a tutti e vi garantisco che sono soldi spesi benissimo.
A protezione di Strasburgo e dei suoi abitanti, svetta l’imponente Cattedrale gotica di Notre Dame, che, iniziata nell’ XI secolo, è stata ultimata solo molti secoli dopo, arricchendosi negli anni. E’ proprio all’interno della Cattedrale di Notre Dame che si trova l’originalissimo orologio astronomico, capolavo rinascimentale che, logorato dal tempo, smise di funzionare già prima della Rivoluzione Francese.
Rimasto fermo per molti decenni, fu grazie al genio di Jean Baptiste Schwilgué che, nel 1842, l’orologio tornò a segnare il tempo. Scwilgué trascorse tutta la vita immerso in studi di meccanica, con il solo obiettivo di ridare movimento a quell’orologio, simbolo opacato della sua amata città. L’impegno e la costanza con cui si dedicò alle sue ricerche lo ripagarono di ogni sforzo e sacrificio compiuti, conclamandolo agli onori della storia e restituendo a Strasburgo e a tutti noi un simile gioiello di ingegneria e di architettura.
Foto di g.frilli, Francisco Antunes, anne arnould, LenDog64, Alexandre Prévot
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