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Esplorando Gent a piedi: tutto ciò che c’è da vedere

2 minuti di lettura
Un itinerario a Gent, nelle Fiandre, in un solo giorno. Cosa vedere per non perdersi nulla e andare rigorosamente a piedi.

Questo articolo è stato aggiornato il Novembre 28, 2014

Tempo fa vi avevo parlato della graziosa cittadina di Bruges nelle Fiandre e con rammarico non avevo potuto esplorare anche un altro paesino, molto simile a Bruges, e di cui tutti mi avevano parlato bene… Insomma sto parlando di Gand (in francese) o Gent (in olandese), si! Perchè in Belgio c’è la doppia lingua, se non addirittura la tripla. Bene, di recente sono tornata in Belgio e tra i vari impegni sono riuscita a prendere un treno da Bruxelles Central, ma va bene anche da Bruxelles Midi, e arrivare a questa graziosa cittadina attraversata, un po’ come Bruges, da canali, distante appena mezzora di treno.

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Prima di tutto vi informo che scenderete nella stazione di Gent St Pieters e da li vi converrà prendere un tram, il numero 1 va benissimo, per arrivare in pochissimo nel pieno centro cittadino, il Koren Markt. La città si presenta come un borgo medievale con un’ampissima zona pedonale, precisamente la più grande d’Europa, ragion per cui adorerete passeggiare per le sue stradine.

Sicuramente da vedere è imperdibile la  Cattedrale di San Bavo (Sint-Baafskathedraal) di stile gotico, nel cui interno si trova la celebre opera di Jan Van Eyck “Il Polittico dell’Agnello Mistico”, una pala d’altare davvero impressionante: è a pagamento solo il Polittico.

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Proseguendo non potrete restare affascinati dal Belfort, il campanile di Gand, di ben 91 metri d’altezza che in passato avevo funzioni di avvistamento e di orologio. Vi è un carillon di 52 campane utilizzato per importanti concerti.

Quanto al bel Municipio (lo Stadhuis) è visitabile solo tramite visite guidate mentre la Chiesa di San Nicola (Sint-Niklaaskerk) è un importante esempio di gotico del Belgio, assolutamente da non perdere: l’ingresso è anche gratuito!

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Ma veniamo alla parte più caratteristica e che ho apprezzato maggiormente di Gand: si tratta del Graslei e Korenlei, ovvero i due punti da cui partono le visite sui battelli, circondati dalle caratteristiche casette a gradoni delle corporazioni dei mercanti. Dal ponticello che le sovrasta si gode uno splendido panorama sul fiume sul centro cittadino.

Molto carino anche il Gravensteen, il castello dei conti, un castello nel pieno centro cittadino, molto caratteristico e visitabile quasi per intero. Il biglietto costa 10 euro ma la visita e piacevole e contiene all’interno anche un piccolo museo della tortura oltre che una vera ghigliottina, cose che non lasciano di certo indifferenti. Molto piacevole il panorama che si gode dal muro di cinta del castello: davvero da non perdere!

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La cittadina è nel complesso molto vivace, essendo anche un’importante città universitaria; molto carina anche la strada dello shopping, molto moderna e con prezzi niente male, almeno rispetto a Bruxelles.

Infine non potrete perdervi l’assaggio di un dolcetto tradizionale di Gand, ma in realtà diffuso in tutto il Belgio: sto parlando dei cuberdons, dei coni di gomma arabica con un cuore di gelatina… li troverete nei negozi specializzati, ma sarà sicuramente tutta un’altra cosa comprarne un sacchetto dai tipici carrettini dislocati per tutto il centro.

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Infine per una birra in compagnia posso consigliarvi il Dulle Griet, un pub tradizionale, sito in una piazza molto carina, che serve 250 tipi diversi di birra. La particolarità del posto è che dovrete depositare una scarpa nel cestino, quale pegno per la restituzione dei tipici bicchieri in cui viene servita una birra tipica, la kwak.

Foto di zoetnetAaron KreisSmabs SputzerOliBacL’amandeMichela Simoncini

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Informazioni sull'autore
Giovane avvocatessa proveniente dalla favolosa Puglia (Molfetta – BA) al confine tra il Nord Barese e la Terra di Bari, con il pallino dei viaggi. Adora organizzare i suoi percorsi nel dettaglio, ma alla fine si lascia trasportare dagli itinerari, perdendosi per le stradine dei centri storici o tra i paesaggi incontaminati. Le piace scoprire angoli e sensazioni da ricordare una volta lontana, immortalandoli con le sue troppe fotografie da riordinare non appena tornata a casa. Non si lascia scappare l'occasione di assaporare i piatti del posto ed ai ristoranti troppo pubblicizzati, preferisce quelli frequentati dalla gente del luogo.
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