Questo articolo è stato aggiornato il Marzo 25, 2013
Mi piacciono le periferie e credo che abbiano da offrire quanto e forse di più dei grandi centri storici o turistici molto più frequentati e molto meglio conosciuti. Santa Maria Capua Vetere non è propriamente periferia, è una cittadina abbastanza grande sita a pochi chilometri di distanza da Caserta.
Tutti conoscono la famosa Reggia vanvitelliana di Caserta, molti di voi, probabilmente, ci sono già stati e parecchi contano di andarci nella vita, prima o poi. Ma Caserta non è solo la Reggia, e la sua provincia ha tesori di ogni genere che aspettano solo di essere rivalutati. L’anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere è, in quanto dimensioni, secondo solo al Colosseo. E’ ritenuto, verosimilmente, il primo anfiteatro romano a vedere la luce, essendo datato tra le fine del I e l’inizio del II secolo d.C. e, quasi certamente, è a questo modello che il Colosseo si ispirò.
Fu inaugurato nel 155 d.C. Da Antonino Pio, i Vandali prima e i saraceni poi, lo distrussero, ma fu sempre ricostruito e, infine, utilizzato come fortezza dai principi Longobardi di Capua. Ha, come tutti gli anfiteatri romani, pianta ellittica. Nel periodo della dominazione Sveva, purtroppo, divenne cava di estrazione di materiali lapidei. Solo nel decennio 1920-1930 è stato liberato dagli ammassi di terra, sottoposto a numerose opere di restauro e riportato a nuova vita.
Si trova di fronte alla Piazza I Ottobre, a poca distanza dall’uscita del casello autostradale di Santa Maria Capua Vetere.
E’ visitabile tutti i giorni, eccetto il lunedì.
Orari di apertura: settembre-marzo: 9.00/18.00; aprile-agosto: 9.00/20.00
Ingresso: euro 2.50
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