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Questo articolo è stato aggiornato il Ottobre 7, 2014
Pensare alle Canarie mi fa subito venire in mente un’immagine: un cielo incredibilmente azzurro, cosparso di tante nuvolette basse, che con la loro ombra disegnano mille sfumature sulle pendici delle colline e dei vulcani. Premesso che pochi giorni non sono sufficienti per vivere tutte le meraviglie di queste isole uniche, vi assicuro che per innamorarsi di questi luoghi ci vuole davvero un attimo.
Un’isola che stupisce
Sono tornata piena di energia dal fantastico e avventuroso #CanarieBlogTrip, che mi ha portata a visitare due delle Isole che compongono l’arcipelago canario: Lanzarote e Fuerteventura. Fuerteventura l’ho trovata più solare, mentre Lanzarote con un paesaggio più lunare, scuro e apparentemente brullo. Dico apparentemente perché in realtà c’è un sacco di vegetazione, cactus e licheni che hanno saputo sopravvivere alla forza del tempo e all’inclemenza della natura. Lanzarote è nata circa 22 milioni di anni fa dall’attività sismica dei suoi vulcani, e la terra lavica si è fatta strada caratterizzando la storia e la morfologia dell’isola.
Qui anche il vino cresce facendosi spazio tra la cenere lavica e tra terre non irrigue, come abbiamo visto con i nostri occhi nei vigneti della zona di La Geria: le viti crescono in tante conche rotonde ricavate dalla cenere, sembra incredibile eppure è davvero così. Una vera forza della natura.
L’isola è diversa da come me l’aspettavo e ha superato ogni mia previsione: credevo fosse estremamente ventosa, e invece no, c’è una brezza piacevolissima, gli alisei soffiano dal mare e si possono praticare tutti gli sport acquatici possibili e immaginabili…ma nessun vento sferzante! Ho scoperto che Settembre e Ottobre sono i mesi meno ventosi, ideali per chi vuole godersi sole, mare e relax. La temperatura è piacevole, il clima temperato tutto l’anno e l’acqua dell’Oceano molto più calda di quanto immaginassi: un’estate mite e che dura 12 mesi, in pratica. Ci sono sorprendenti spiagge dalle sabbie di tutti i colori: nere, come la Playa de Famara, e dorate, come la splendida e panoramica Playa Papagayo. Ve la consiglio perché è semplice da raggiungere, con una splendida passeggiata panoramica tra declivi e dolci scogliere a picco sul mare, con panorami e scorci che vi faranno sentire un po’ al centro del mondo.
I colori di Lanzarote
Il nero predomina ma non è l’unico colore dell’isola: c’è il verde dell’aloe vera, coltivata e lavorata per le sue straordinarie doti cosmetiche ed erboristiche; c’è lo smeraldo dello spettacolare Lago verde di Lanzarote, che crea un contrasto mozzafiato con le scogliere che lo circondano. C’è l’argento dei fichi d’india, l’oro della raggiante Playa Blanca, la spiaggia dorata a sud dell’isola, e il color cristallo del mare.
Poi c’è il bianco delle case. Sembra incredibile ma le case di Lanzarote sono tutte bianche e con gli infissi verdi, costruite in pietra lavica e ricoperte di calce bianca. Questo paesaggio unico, a contrasto con i toni scuri dell’isola, si deve all’intuizione di un artista geniale e visionario di nome César Manrique, innamorato di Lanzarote e delle Canarie. Manrique si diede molto da fare per la bellezza e la vivibilità delle Isole: il suo gusto e la sua personalità li ritroverete visitando la sua casa museo, la Fundacion César Manrique a pochi passi dalla quale l’artista morì in un incidente stradale. Pedro Almodovar si è ispirato a lui per il suo film Gli abbracci spezzati, girato proprio a Lanzarote.
Il Parco Nazionale di Timanfaya
La forza della terra allo stato puro, i magnifici paesaggi lunari creati dalla lava, i geyser ancora attivi: al Parco Nazionale di Timanfaya vedrete tutto questo, e non solo. Immaginatevi la lava che esplode, che scorre e disegna intere vallate, in una potenza che si riesce a percepire ancora oggi. Toccherete il picon, che sembra ghiaia ma in realtà è materiale vulcanico che trasmette tutto il calore del vulcano sottostante – si parla di 600 gradi ad appena 15 metri.
Esplorando le Montañas del Fuego e dal belvedere di Montaña Rajada si ammira un panorama maestoso, declivi di lava che scendono fino al toccare mare; la visita noi l’abbiamo fatta su un pulmino, ma se volete potrete farla anche a dorso di dromedario! Se in tutto questo vi venisse fame, c’è la possibilità di mangiare la carne cotta direttamente sulle braci del vulcano, proprio sotto i vostri occhi. Questo è possibile perché da questi forni naturali non scaturisce zolfo: un mega-barbecue naturale, in pratica.
Sapori di Lanzarote e delle Canarie
I sapori sono stati una scoperta. Non perdetevi il polpo canario, che noi abbiamo assaggiato all’Hotel Princeza Yaiza, in uno dei pranzi che mi sono piaciuti di più. Vi consiglio di accompagnarlo al piatto che è diventato uno dei preferiti di tutto questo viaggio: le papas arrugadas. Semplici e squisite, sono patate cotte in acqua salata e che arrivano ricoperte da una deliziosa e sottile crosticina di sale marino; si servono calde e accompagnate dalle salse mojo rojo e mojo verde, saporitissime, sapori 100% canari.
La cena più spettacolare è stata quella al Jameos del Agua, in una cornice unica: qui si cena nelle viscere della terra, in una grotta creata da un’eruzione di lava circa 3000 anni fa. Immaginate un enorme stagno dalle acque cristalline, popolate di minuscoli granchietti bianchi carinissimi e autoctoni (i Munidopsis Polimorpha), circondato da una caverna esotica e dall’acustica perfetta: in realtà non si tratta di uno stagno ma del mare, che scavando si è fatto strada fino a qui. Dopo cena, concerti di grande atmosfera con gli strumenti tipici dell’isola.
Dove dormire
Per arrivare alle Canarie abbiamo volato con Vueling, che ha collegamenti giornalieri dall’Italia alle Canarie, con cambio a Barcellona o Madrid. Atterrata a Lanzarote ero stanchissima: è saltata la coincidenza del volo da Roma per pochissimi minuti, e così il viaggio si è allungato. Appena arrivata al Sands Beach Resort di Costa Teguise, però, devo dire che mi è passato tutto! Ho passeggiato tra le sue terrazze e piscine colorate, ho fatto un pisolino sotto una palma e una nuotata in mare, e mi sono ritemprata all’istante. C’è anche una laguna dove praticare il SUP, lo stand up paddle surfing, che piacerà a chi vuole provare il brivido del surf, ma senza le onde oceaniche.
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