Questo articolo è stato aggiornato il Maggio 8, 2013
Lisbona è fiera ed elegante. Lisbona è il fado, è la malinconica emozione di cuori infranti, è poesia d’amore. Il Chiado è il quartiere più ricco, più centrale, più frequentato. Rua Garret è il corso principale, la strada dei negozi di lusso lastricata di azulejos. A Brasileira è il Cafè storico di Lisboa, il caffè eterno.
Vanta ormai più di un secolo ma è sempre vivo e vivace. Fin dal 1905 è stato luogo di ritrovo per artisti di ogni genere, scrittori e poeti che avevano fatto del Chiado il loro centro culturale. D’estate, dai suoi tavolini esterni che affacciano sul Largo do Chiado, si può sorseggiare un ottimo caffè portoghese, in tazza o in bicchiere, con latte o senza latte, espresso o più leggero o come più vi aggrada, accompagnato, magari, dalle tipiche pastel de nata, una sorta di crostatine alla crema spolverizzare di zucchero e cannella.
Seduto, in completa solitudine, con la mano poggiata su uno di questi tavolini, troverete un uomo bronzeo dal grande cilindro sulla testa, una gamba accavallata sull’altra e lo sguardo basso, assorto e contemplativo, inquieto. L’uomo in questione è Fernando Pessoa, il “poeta di Lisbona”, l’artista che più di tutti è riuscito ad incarnare lo spirito di questa città così bella che “Non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona sotto il sole”.
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