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San Vito Chietino: ammirare il mare da uno sperone roccioso

3 minuti di lettura
Atmosfere poetiche e viste meravigliose sul mare: tutto questo è San Vito Chietino. Leggete il post e partite alla scoperta di questo piccolo borgo antico.

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Questo articolo è stato aggiornato il Settembre 15, 2017

San Vito Chietino è un piccolo borgo di 4000 abitanti, situato in provincia di Chieti, in Abruzzo, la regione che vanta il titolo di Regione verde d’Europa.
Il paesino sorge su uno sperone roccioso che scende verso il mare. Da qui si possono ammirare panorami mozzafiato sul mare Adriatico e sulla Majella, massiccio dell’Appennino centrale.

Il centro storico di San Vito Chietino

Il centro storico, di origine medievale, si trova su una collina a 120 metri s.l.m. È da lì che è possibile fermarsi ad osservare il meraviglioso paesaggio. Percorrendo Corso Trento e Trieste, si giunge alla Chiesa di San Francesco, dietro la quale si apre il Belvedere Guglielmo Marconi. Ci si siede su una panchina e ci si rilassa guardando il mare.

I trabocchi raccontati da D’Annunzio

Oltre al blu, il panorama regala il verde delle colline ricoperte di vigneti e uliveti e una lunga fascia di litorale intervallata dai cosiddetti trabocchi, simbolo di questa costa, antiche macchine da pesca simili a palafitte dove un tempo abitavano le famiglie dei pescatori.

I trabocchi prendono vita in una descrizione scritta dal poeta vate Gabriele D’Annunzio, nativo di Pescara, ne Il Trionfo della Morte:

«La grande macchina pescatoria composta di tronchi intrecciati, di assi e di gomene biancheggiava simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano. Pareva vivere di una vita propria avere un’aria e un’effigie di corpo animato. Il legno esposto per anni ed anni al sole, alla pioggia, alla raffica mostrava la sua fibra, si sfaldava si consumava, si faceva candido come una tibia o lucido come l’argento o grigiastro come la selce, acquistava un’impronta distinta come quella d’una persona su cui la vecchiaia e la sofferenza avessero compiuto la loro opera crudele».

È per questo che gli abruzzesi sono molto legati a queste storiche costruzioni. Ed è per la loro presenza elevata che il litorale si chiama Costa dei Trabocchi.

L’antica Chiesa dell’Immacolata Concezione

Tornando al centro storico e ai suoi monumenti, bisogna visitare la costruzione più importante del borgo, la chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione, del XIX secolo, con facciata e scalinata in travertino, che si erge su Corso Matteotti. Al suo interno sono conservate delle opere di oreficeria del XV secolo.

L’atmosfera di San Vito Marina

Scendendo verso il mare, il blu dell’Adriatico compare ad ogni curva, e vi accompagna fino ad arrivare nella frazione di San Vito Marina, località balneare che negli ultimi anni è sempre più frequentata da turisti italiani e stranieri. San Vito Marina fa innamorare di sé perché qui si respira un’aria particolare: ci si immerge in un’atmosfera che ricorda i piccoli villaggi balneari dove il tempo si ferma, ci si dimentica del caos quotidiano e per star bene basta l’odore del mare, il sapore del pesce che si può gustare nei chioschetti lungo la strada e una passeggiata sul molo di San Vito.

Un locale storico in cui fare tappa è l’antica gelateria Copa de Dora, attiva dal 1940 e dove è d’obbligo fermarsi per rinfrescarsi dopo una lunga giornata di mare, assaporando i suoi intramontabili gelati.

Lasciandosi Copa de Dora a destra e proseguendo sulla Nazionale Adriatica, non solo è possibile vedere più da vicino gli storici trabocchi, ma vi si può prenotare un pranzo o una cena, per gustare il pesce fresco sospesi sul mare o scendere sulla spiaggia sassosa a fare un bagno nell’acqua trasparente dell’Adriatico.

L’Eremo Dannunziano a Portelle

Proseguendo verso sud, si giunge in Località Portelle, dove si nasconde un altro simbolo della storia abruzzese: Eremo Dannunziano. Un antico casolare situato su  un promontorio della costa dei trabocchi, da cui si apre un suggestivo paesaggio. Durante l’estate del 1889, è qui che il poeta vate iniziò a scrivere Il Trionfo della Morte. Ed è qui che sono conservate le spoglie di Barbara Leoni, sua amante che visse insieme all’amato in quella casa, per un breve periodo.

San Vito si visita in meno di una giornata, ma io consiglio di restarne almeno tre. Scoprirete un po’ alla volta la storia e la cultura d’Abruzzo ed entrerete nell’atmosfera magica di questo piccolo borgo.

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Informazioni sull'autore
Nata a Pescara, si è laureata in traduzione a Trieste per avvicinarsi a persone e luoghi che frequenta. Viaggia sull'Harley Davidson insieme a suo marito, alla scoperta dell'Italia e dei suoi piatti tipici. Ama il web 2.0 perché le permette di condividere i suoi viaggi con il mondo e di imparare dai viaggi di altri.
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