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Questo articolo è stato aggiornato il Febbraio 27, 2013
Un giro della Sicilia occidentale è qualcosa che resta nel cuore: meno battuta, forse, rispetto alla parte orientale (da cui si distingue per il retaggio arabo più marcato), la zona ovest è caratterizzata dall’eterogeneità delle stratificazioni culturali che qui si sono succedute. Si può volare su Trapani o Palermo (quest’ultima ben collegata anche da traghetti) e, da qui, iniziare il tour.
Su tutte le località, si segnala San Vito lo Capo, con il suo mare caraibico, le caratteristiche case in calce imbiancata e la sua tradizionale Cous Cous Fest settembrina: avamposto italico della cultura tunisina, San Vito lo Capo insegna a rileggere il tradizionale piatto maghrebino in chiave isolana, laddove la tagine in terracotta si converte in pentola vera e propria, sempre in terracotta. San Vito lo Capo è anche uno dei due estremi, insieme a Scopello, della Riserva dello Zingaro, sorta di percorso litoraneo che si snoda tra promontori, cale e calette e che saprà regalarvi scorci indimenticabili.
La Tonnara di Scopello, affacciata su una delle più suggestive piccole baie di tutta la Sicilia, è pendant “basso” di “Scopello alta”, che si articola attorno a un baglio di rara bellezza, nelle sere estive animato dai mercatini dell’artigianato locale e dai tavolini dei caffè e ristoranti all’aperto. Da San Vito lo Capo si raggiungono anche le magnifiche Saline di Trapani con i caratteristici mulini, dove vi consiglio di assaggiare la tipica Spigola al Sale (… alcuni mulini sono anche ristoranti) e di sorseggiare un aperitivo sul far della sera (se avrete un tramonto fortunato, vedrete i colori del cielo riflettersi negli specchi d’acqua delle saline); o, ancora, potrete decidere di salire ad Erice, celebre per la tessitura degli “stracci” e per il suo magnifico borgo.
Da Trapani potrete anche prendere un traghetto in direzione delle splendide e riservate isole Egadi (Favignana la più nota), oppure scendere verso Marsala, che merita non solo per i rimandi storici e per il vino, ma anche per il scenografico centro storico. Nel percorrere la litoranea in questa direzione, non dimenticate di compiere l’escursione all’isola di San Pantaleo (Mozia), dove si conserva il celebre Efebo.
Il tour della Sicilia occidentale non potrebbe dirsi completo senza la visita alle due aree archeologiche di maggior interesse per l’eccezionale stato di conservazione degli edifici: mi riferisco ai templi di Segesta e Selinunte. Se Segesta si caratterizza per la cornice collinare (consigliato vederla in primavera!), Selinunte, oasi felice nello squallore delle località limitrofe, rappresenta uno dei più estesi parchi archeologici sul ad oggi conservatisi; talmente esteso che, volendo, si raggiungono i templi in auto (…). Il tratto di strada costiera che da Mazara del Vallo si snoda in direzione Selinunte è spettacolare per lo scenario. Ma, se state andando verso Selinunte e volete godervi il panorama dimenticando gli scempi urbanistici (… e non state guidando!), guardate solo verso destra, in direzione del mare e della vicinissima Africa.
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