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Le 52 Gallerie: un’esperienza unica

2 minuti di lettura
52 gallerie scavate nelle rocce del Monte Pasubio durante la prima guerra mondiale: un percorso unico da provare almeno una volta nella vita. Ecco come muoversi durante la passeggiata.

Questo articolo è stato aggiornato il Gennaio 2, 2018

Una giornata low cost.
Se come me amate fare lunghe passeggiate in montagna, non potete perdervi il percorso della grande armata, chiamato anche 52 Gallerie.

Le origini delle 52 Gallerie

A 50 km da Vicenza, nella Valle del Pasubio ai piedi del Passo Xomo, si inizia una passeggiata non semplicissima, con un dislivello di 800mt, per una durata di 3-4 ore.
Questo percorso, come il nome fa presagire, è composto da 52 gallerie scavate nelle rocce del Monte Pasubio durante la prima guerra mondiale.
Questa mulattiera militare veniva utilizzata come rifugio per la comunicazione e il passaggio di rifornimenti per la prima linea di combattimento: un posto notevolmente nascosto e riparato dai possibili attacchi di combattimento.

Lungo tutto il percorso si può carpire l’enormità di questa impresa incredibile. La pendenza in alcuni tratti è ben marcata e soprattutto lo spazio di camminamento non è sicuramente ben agibile data la profondità ridotta. Ed è analizzando questi dettagli che rifletti sulla difficoltà di realizzare questo patrimonio, a mano e senza tecnologie elevate.

Come muoversi durante il percorso

Per iniziare la passeggiata abbiamo parcheggiato la macchina nel comodissimo parcheggio di Bocchetta Campiglia, che si trova proprio ai piedi del sentiero: per un costo di 6 euro giornaliero. Accanto al parcheggio si trova un gigantesco monumento che ne indica la partenza.
Pochi metri dopo si individua la prima delle gallerie, ed anche se siamo ancora ad un dislivello relativamente basso è come una finestra sulla valle verdissima ed incontaminata.

La montagna fortunatamente è esposta a sud così da avere la presenza calda del Sole per tutta la durata della salita. Le prime gallerie si susseguono ad una distanza ravvicinata. Mentre tra quelle centrali la distanza risulta maggiore e si possono ammirare i burroni e le rocce sottostanti al percorso che regalano un brivido abbastanza adrenalinico. Dalla trentesima galleria si palesano, all’interno, stalattiti di dimensioni inquietanti, il pavimento sassoso diventa abbastanza scivoloso e la temperatura si abbassa.

Confesso che il periodo non era fra i più consigliati e addirittura abbiamo trovato sul cammino zone innevate ad altezza ginocchio.
Arrivati in cima, nelle stagioni più calde, si può fare tappa al Rifugio Papa.
Noi abbiamo mangiato due panini preparati a casa al mattino, rapiti dall’immenso paesaggio che si presenta ai nostri occhi.

Sia che andiate nei periodi in cui le giornate sono lunghe o meno, il consiglio è di non perdere troppo tempo in cima per rilassarsi, in quanto il rientro non è comunque breve. La strada consigliata è una carrabile che parte dalla parte opposta del rifugio rispetto all’arrivo delle 52 gallerie: è lunga 10km e viene tagliata perpendicolarmente da un sentiero più veloce il quale, senza neve ovviamente, risulta molto facile da percorrere.

Le 52 Gallerie: altri consigli

Vorrei concludere consigliando agli appassionati di camminate in montagna di svolgere questa attività. Il paesaggio e l’atmosfera silenziosa regalano un’esperienza unica nel suo genere. Non può bastare racconto o fotografia per descrivere a pieno questa emozione. Attrezzatevi di torcia da testa, alcuni cunicoli sono bui, scarpe molto comode e tecniche e segnate in agenda che da marzo dovrete intraprendere questa meravigliosa avventura. Sono certa che la fatica dell’impresa sarà ripagata dalle emozioni che vi trasmetterà.

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Informazioni sull'autore
Silvia programmatrice web, da sempre convinta che il miglior modo per impiegare i soldi sia spenderli per viaggiare. Ama i viaggi all’insegna dell’avventura, senza piani giornalieri prestabiliti. Nel organizzazione dei viaggi si occupa sempre di trovare strutture e/o voli low cost, il suo motto è “se spendo il giusto prezzo senza eccedere allora posso permettermi più viaggi”. Il suo sogno è riuscire a visitare ogni parte del mondo e avere la possibilità di vivere come le popolazioni dei luoghi in cui si reca.
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