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Pechino: come muoversi. Consigli pratici e lowcost

6 minuti di lettura

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Questo articolo è stato aggiornato il Luglio 6, 2014

Risciò Pechino

Pechino è una grandissima metropoli. Coperta dalla sua coltre di smog più o meno evidente a seconda del clima e della quantità di polveri presenti nell’aria, appare a prima vista come un insieme vago di grandi palazzi, a volte trasandati, a volte futuristici. In realtà è una città che si trasforma e si lascia scoprire man mano che la si visita, lasciando il viaggiatore a bocca aperta per la sua eterogeneità. Se state pensando di organizzare un viaggio low cost a Pechino, sappiate che il fai-da-te vi darà sicuramente grandi soddisfazioni, facendovi sentire dei veri e propri esploratori in una terra sconosciuta e che districarvi tra i vari mezzi di trasporto potrebbe essere una delle avventure più divertenti. Nel caso in cui, come me, non conosciate affatto la lingua cinese però, (ed essendo questa l’unica parlata correntemente a Pechino), potreste incontrare qualche difficoltà negli spostamenti.

Ecco qualche consiglio pratico e low cost, suddiviso per mezzo di trasporto, per affrontare al meglio le grandi distanze da percorrere per visitare la città.

Metropolitana

La metropolitana di Pechino è un mezzo efficiente che collega moltissime parti della città, almeno per quanto riguarda i siti principali di visita e le zone più trafficate. Non mancano poi le diramazioni periferiche, per raggiungere zone meno battute ma comunque abitate da milioni di Pechinesi. L’impatto con la metropolitana è forte nelle ore di punta e nelle fermate più centrali, dove una moltitudine di gente si accalca davanti ai binari (molti protetti da vetro). Ad ogni modo la frequenza dei treni è molto ravvicinata, cosa che rende tutto più semplice. Per entrare nella stazione bisogna superare un controllo con metal detector, vi verrà chiesto di passare le vostre borse o zaini nella stessa macchina di solito presente in aeroporto. Gli addetti sono molto veloci, ma in orari pieni ed in stazioni molto centrali, potrebbe esserci un po’ di fila.  Il costo del biglietto è di soli 2 yuan, poco più di 20 centesimi di euro e vale per una corsa con infiniti cambi senza limiti di tempo. La tariffa è sempre la stessa, qualsiasi linea vogliate percorrere, quindi è molto semplice anche fare i biglietti. Ci sono delle macchinette automatiche in varie lingue, ma è molto semplice anche farli al banco. Gli addetti non parlano inglese (o lo parlano male) e voi non parlate cinese? Nessun problema, basterà mimare il numero di biglietti di cui avete bisogno e sicuramente riceverete quelli giusti, dato che sono tutti uguali!

Le linee della metropolitana di Pechino sono indicate chiaramente e l’unica difficoltà può essere rappresentata dai lunghi nomi dallo strano suono, che però vengono annunciati anche in inglese. Una volta entrati nel vagone, le fermate illuminate di verde sono quelle verso le quali state andando, un ultimo controllo per confermare se è stata presa la direzione giusta.

I cambi possono portare via del tempo, due linee della metropolitana infatti sono spesso collegate da lunghi camminamenti, tenetene conto quando organizzate un itinerario o comunque se volete calcolare approssimativamente  il tempo necessario per raggiungere la vostra destinazione.

Taxi

Mezzo rapido, comodo ed economico per muoversi in tutta Pechino. Ebbene si, a Pechino potrete concedervi il lusso di farvi scorazzare in taxi per le vie della città, godendovi la vista di giorno e di sera, fiancheggiando templi ed hutong tradizionali, al costo di poco più di 1 euro e 30 centesimi per i primi tre chilometri e molto poco anche per quelli successivi. Se siete in quattro, un taxi verrà a costarvi veramente poco e potrà salvarvi quando, dopo una giornata di camminata sulle lunghissime distanze cittadine, i vostri piedi vi chiederanno un po’ di riposo. Non mancano anche in questo caso, dei piccoli accorgimenti da adottare per non incappare in tassisti “abusivi” o piuttosto “furbi”.

  • Scegliete i taxi con la fiancata bi-colore, la striscia in mezzo sicuramente gialla, poi il resto variabile tra verde, rosso e blu. Sul tettuccio c’è l’insegna con scritto su “Taxi”, illuminata se la macchina è libera e disponibile, spenta se invece occupata.
  • Fermatevi sul bordo della strada ed allungate la mano per fermare il taxi. Non prendetene uno che è già fermo al bordo del marciapiede, anche se la macchina sembra regolamentare, il tassista è un “privato” che non rispetta i prezzi della compagnia pubblica, in attesa di clienti, molto spesso stranieri sprovveduti.  Quindi potreste trovarvi a dover trattare (cosa difficile se non si conosce la lingua)o peggio a sentirvi dire un prezzo molto più alto del normale appena scesi dalla vettura. Ricordatevi, i taxi a Pechino lavorano sempre, quindi è difficile trovarne di fermi ad aspettare voi.
  • Quando entrate nel Taxi, davanti al sedile passeggero troverete una foto del conducente con il suo numero identificativo. Quella è una garanzia in più del fatto che si tratti di un “regolare” tassista. Infatti, in caso di eventuali irregolarità riscontrate, potrete annotare quel numero e fare reclamo alla compagnia contro quella persona in particolare. Inoltre vedrete chiaramente il tassametro, che dovrebbe partire da 13 yuan, cioè poco più di 1 euro e 30 centesimi per i primi 3 chilometri. Se avete fatto chiamare il taxi dall’hotel o lo avete chiamato voi stessi per averlo ad un orario ben preciso, la tariffa salirà di poco, perché includerà la chiamata. All’interno di Pechino è difficile spendere più di 80 yuan a corsa (circa 8 euro).
  • Il tassista avrà bisogno del nome della destinazione in cinese. Quindi, premunitevi e portate con voi un foglio con su scritto i nomi dei luoghi dove dovete andare, in primis il vostro hotel, punto di arrivo di ogni vostra giornata e punto di riferimento. Di solito quando si effettua una prenotazione per un hotel in Cina, viene sempre visualizzato anche il nome in caratteri cinesi. Stampatelo e portatelo sempre con voi.

Autobus

E’ il mezzo più economico per muoversi in città. E’ sempre bello sedersi su un autobus e percorrere le vie di una città sconosciuta, ma nel caso di Pechino, consiglio di farlo in Taxi se non conoscete la lingua. Spesso infatti sugli autobus le fermate vengono segnalate soltanto in cinese ed alcuni, come capita anche in Italia, saltano arbitrariamente delle fermate per motivi che magari i cinesi comprenderanno benissimo, ma che per noi non sono altro che fonte di disagio (le fermate sono molto distanti l’una dall’altra e perderne una può significare chilometri di camminata aggiuntiva). Inoltre alla fermata le indicazioni sul percorso sono tutte in cinese ed è praticamente impossibile capire il percorso di quell’autobus se non lo avete già letto da una guida o non vi è stato consigliato. Ad ogni modo il prezzo di un biglietto vale la pena di tentare una corsa, magari anche per una sola fermata o due. Prendete un autobus in una zona centralissima e con un solo yuan (10 centesimi di euro o poco più) proverete l’ebbrezza di fare una fila dedicata al vostro numero con tanto di “smista fila” anche abbastanza severi e di sedervi su un autobus magari a due piani, contornati da una moltitudine di cinesi chiacchieroni, magari carichi di cartoni e buste piene di chissà cosa.

Bicicletta

Molte persone a Pechino si muovono in bicicletta. Ma loro sanno farlo. Sanno districarsi in un traffico a volte inimmaginabile, tra motorini elettrici, clacson impazziti, risciò, taxi che corrono e pullman che spuntano all’improvviso. In alcuni punti della città ho visto delle stazioni per affittare biciclette, ma sinceramente un po’ per l’inquinamento, un po’ per il traffico, non consiglierei questo mezzo come ottima opzione per muoversi.  Molto meglio andare a piedi, stando bene attenti a quando si attraversa, anche quando il segnale del semaforo per pedoni indica il verde.

Risciò

E’ nell’immaginario comune, il tipico risciò pechinese che si sposta per le stradine della città trainato da un abitante del luogo, a piedi. Purtroppo devo smentire la cosa, avendone visti solo trainati da una bicicletta. Sono stata tentata dal salirci, ma poi ho desistito abbandonandomi alla camminata, unico vero mezzo per godere delle bellezze di Pechino da vicino e con calma. Devo dire però che lo rimpiango e che quando tornerò (la speranza di un viaggiatore incallito è sempre quella), mi concederò sicuramente un giro su un risciò in una zona caratteristica. I risciò sono presenti nelle zone più turistiche ed affollate, ma si inseriscono senza difficoltà in viuzze secondarie molto pittoresche. All’uscita dalla Città Proibita verrete assaliti da conducenti che vi chiameranno in tutte le lingue pur di portarvi sul loro mezzo. Stessa cosa di fronte ai templi principali e più visitati. Il risciò è perfetto per un tour degli Hutong, quartieri più antichi e veramente caratteristici di Pechino. Spesso un conducente può entrare in vicoli stretti dove non riuscireste ad entrare con nessun altro mezzo di trasporto, se non a piedi. Non avendolo provato non conosco il prezzo esatto, ma come ogni cosa a Pechino, si può trattare. Fatelo e riuscirete a spuntare il vostro giro in risciò ad un prezzo molto conveniente.

Non saprei in quale categoria inscrivere dei mezzi molto curiosi, che potrebbero somigliare agli antenati dei nostri motorini coperti, ma tutti in lamiera, dal profilo buffo, quasi fossero dei mini blindati con tre ruote. I conducenti di queste “apette blindate” potrebbero avvicinarvi mentre aspettate un Taxi e proporvi il loro mezzo alternativo. Non le ho mai provate, sono solo per due persone, chissà che non siano comode al di là dell’aspetto claustrofobico. Ad ogni modo, trattate anche su quelle per il prezzo e se volete, tentate anche questa avventura. Pechino è un continuo stupore, è quella meta in cui ci si sente viaggiatori perché lontano da casa, in cui tutto è diverso e particolare, dove anche salire su un mezzo di trasporto può farci sentire dei provetti esploratori.

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Informazioni sull'autore
Scrittrice compulsiva, musicista da strapazzo, viaggiatrice instancabile. Laureata in Musica e Spettacolo adora i gatti, il suo compagno di viaggio e di vita ed il suo pianoforte. Dalla provincia di Roma, dove vive, ama scoprire il mondo a partire dai tesori nascosti a pochi chilometri da lei, fino alle latitudini più estreme del Pacifico, passando per la sua adorata Inghilterra con sosta obbligata a Londra, che torna a trovare almeno una volta l’anno. Da sempre orientata verso la filosofia low-cost, per necessità ma anche perché pensa che viaggiare di più e meglio spendendo di meno sia una scelta stimolante e responsabile.
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