Cose belle che succedono

Travolta dal lavoro ho una fortuna: viaggio spesso, e da sola. Questo mi permette di vedere e metabolizzare tutto quello che mi succede intorno e ho voglia di farmi un elenco, così, a imperitura memoria del fatto che dai periodi di merda se ne esce, e anche egregiamente.
– sto lavorando come un mulo, sempre di corsa e senza orari. Ma mi diverto. Un sacco. E non mi pesa. #{steve}job{s}
– sono stata via quattro giorni e al rientro ho ricevuto un abbraccio e un “sono contento che sei tornata” sussurrato in un abbraccio #love
– situazioni che mi esplodono intorno mi aiutano a capire quanto io sia fortunata [ed equilibrata, incredibile]: siatene certi, il bicchiere è sempre mezzo pieno #theglassishalffull
– ho una macchinina nuova, ha circa due mesi e nell’ordine ha preso: un paletto di cemento a sinistra, un muro in retro a destra e un cerchio ammaccato a sinistra. Ma io dono tutta intera, e insieme ce la caviamo alla grande. Era solo questione di prenderci le misure #suvvia
– ho fatto qualche acquisto per una casetta che stiamo ultimando. È piccolina, ha delle fessure e altre magagne, ma sarà casa nostra, quindi è tutto #ok
– sto pensando di passare il mio mac a Edo per prendere un air (si ok, dovrei invertire la frase, sto pensando di prendere un air con la scusa di dare il mio a Edo). #precisini
Altee mille cose certo, ma sono arrivata a destinazione


Caro Google

Ciao Google, ciao: la vedi la foto qui sopra? L’ho fatta con Instagram, quella bellissima app che ha fatto si che si creassero anche gruppi come Instagramers Italy e Instagramers Modena e altrettanti in giro per il mondo (e poi ci sono gli Instameet, e i web viewer per Instagram, ma tu dovresti sapere già tutto). E poi vedi, l’ho caricata in automatico anche su Flickr, che va tramite Yahoo (sacrilegio!).

Sai cosa significa? Che non sei l’unico, non sei il solo, e men che meno l’inimitabile. Anzi..
Quindi per cortesia, potresti smettere di fare il bambino e di giocare con app e social e tornare a concentrati un po’ meglio sui risultati delle ricerche?
No perché sai, ultimamente, i tuoi risultati, sono davvero pessimi, e usare twitter per fare ricerche sta diventando divertente. E veloce.


Stai tranquilla, non è niente

Sono giornate difficili, che mettono alla prova i miei nervi. Respiro piano, lentamente, cerco di trattenere la lucidità mentale, penso all’assurdità di certe situazioni.

Nell’ultimo anno ho pensato spesso alla mia fortuna.
Chissà quando inizierà ad andare tutto storto. Gli stati di grazia non durano mai in eterno. Vabbè, intanto goditi sto momento e non rompere Fra.

E ora, che mi sembra di impazzire davanti a certe situazioni, mi guardo intorno. E il mio mondo continua ad essere composto da piccoli frammenti di perfezione, come questo qui sopra e come tutti gli altri che vedo anche solo alzando gli occhi da questa scrivania.

C’è la famiglia, c’è lui, ci sono le amiche, c’è la pallavolo, grande new entry che mi permette di sfogare la rabbia, c’è un nuovo progetto professionale, ci sono le fatture, la gestione del tempo, del mio tempo. Lucky me.

E poi c’è la rabbia. Rabbia perché sono un’ingenua, mi fido delle persone, il mio bicchiere è sempre stato mezzo pieno. E ogni volta che una delusione mi ghigna in faccia “pirla, ti sei fidata di nuovo” la rabbia sale, il senso d’impotenza mi pervade.
Perché continuare a credere che c’è sempre un lato positivo?

Beh, perché non farlo?

Le lezioni servono a questo. A crescere. A imparare. A impararsi.
Nell’ultimo anno ho cambiato un sacco di cose. Città, lavoro, punti di vista, città e lavoro di nuovo.
Ma ho sempre scelto io cosa fare, dove andare, come fare.
Ora sono in questa giornata, piena di rabbia, perché non ho scelto. L’ultima volta che dovevo scegliere, ho preso tempo. Mi sono fidata.

Fortunatamente ho ripreso in mano la mia testa, e dopo un attimo di smarrimento ho nuovamente scelto la mia strada.
Che è sicuramente in salita, ma l’ho scelta io.

Per la rabbia non c’è problema. Stasera c’è allenamento.
The glass is half full.


Modena che fa

Non è che si batta la fiacca, è che c’è veramente un sacco di roba da fare. Comunque tra le cose belle dell’essere tornata a casa c’è che tra un mese a Modena parte il Knowcamp, tre giorni di discussione attorno al tema Conoscenza/Attualità. La macchina operativa è più una macchina da guerra che macina i giorni, le to-do list e le persone stesse che ci mettono tutto il loro tempo, la voglia ma soprattutto la passione.

Segnate: 17/18/19 marzo, Modena: KNOWCAMP.


Come on, 2011!

Ho letto un sacco di buoni propositi per il 2011. Io non ne ho fatti. O meglio. Non li ho ancora scelti.

C’è che nel mio 2011 c’è già una casa da arredare, una società da avviare e qualche evento al quale forse posso essere d’aiuto. E non è nemmeno iniziato.
Quindi non ho pensato ai miei propositi, che poi lo so che non sono in grado di portare a termine tutto quello che inizio. Quindi, con calma.

Godetevelo questo 2011, proseguite quello che avete iniziato nel 2010 e cercate di apprezzare ogni singolo momento di vita, che alla fine dai, è bella. Strabella.

Anche se io passo il capodanno in casa con le nonne e la Tachipirina, con cui ho iniziato una lunga storia d’amore. Alla fine è al gusto fragola, poteva andarmi peggio.


My own romance

Da quando sono a Milano è tutta una romanticheria da romanzo.

In questo momento sono sul treno per casa, a Milano nevica ghiaccio e se voglio raggiungere Montefiorino devo pensarci per tempo.

La neve fuori, il paesaggio completamente ghiacciato, le cuffie nelle orecchie e itunes che mi propone solo pezzi romantici, o pieni di energia, comunque rock, in ogni sfumatura. Lui che mi aspetta in stazione a Parma, il viaggio insieme in macchina, il vapore che esce dalla bocca quando parli.

La colazione con la Dani, svegliarsi alle 6,30, guardare fuori e sorridere. E alzarsi per poter godere di ogni singolo minuto di questa giornata che ha portato una ventata di ispirazione folle, e pazzesca. Ispirazione a pacchi insomma. La Dani che dice “ci vorrebbe questa canzone” e io che gliela metto, sorridere insieme davanti al caffè caldo. Stare zitte guardando fuori, e poi sorridere insieme. Ancora.

E’ questo che sono venuta a cercare a Milano. Ho trovato tutto quello che cercavo. E anche di più. Ho trovato una Smarties. E una Giuly. Ma questa è un’altra storia.

Ora posso tornare a casa.


Te li ricordi i Lego?

Ogni singolo momento della tua vita è costruzione. È affascinante vedere come singoli mattoncini ai quali non hai dato peso nel mentre che li poggiavi abbiano costruito un muro, una base, quello che ti serve. È affascinante ripercorrere quelle tappe alle quali li per li non hai dato peso e che oggi si rivelano i momenti chiave della tua vita, o di una parte di essa.
D’altronde, uno dei primi giochi con cui tutti abbiamo avuto a che fare, chi più chi meno, sono i Lego.
Qualcosa vorrà pur dire.


Cara Trenitalia

Cara Trenitalia,
ciao. Ti scrivo da uno dei tuoi pulitissimi ed efficientissimi treni regionali. Te li ricordi? I regionali, quelli che usano tutti perché hanno un prezzo decente, quelli che sono sempre pieni, talmente pieni che spesso c’è gente in piedi alla partenza. Te li ricordi?
NOO! Non le varie frecce, più veloci della luce. Le frecce sono quelle che hanno posti vuoti, pulite e quasi puntuali. Hanno anche un account twitter dal quale mi rispondono. Si beh, ogni tanto, dipende cosa chiedi, perché a volte credo che la risposta non la sappiano nemmeno loro. Eh?
No, non sto parlando nemmeno di quelli ultra velocissimi che con 40€ di biglietto mi regalano anche la caramella.
Resta concentrata: ti sto parlando di quei treni per i quali, se compro un biglietto online facendo risparmiare tempo a te e a me devo per forza stamparlo, quindi non posso comprarlo mentre sto arrivando in stazione, devo comprarlo a casa o in una delle tue rapidissime e cordialissime biglietterie.
Forse sono quei treni a cui volevate dedicare l’account twitter @trenitalia, ma vi siete scordati di fare un testamento 2.0, v’è venuto a mancare lo stagista?
Ciao Trenitalia, grazie per avermi portata a Bologna. Vorrei dirti che è stato un piacere, ma siamo in ritardo, quindi cosa posso dirti?
Che spero un giorno di poter scegliere con quale compagnia ferroviaria viaggiare.


Adotta una parola: I’m in!

Circa un mese fa TER ha chiesto l’aiuto, via Friendfeed, per realizzare un censitmento wikipedia delle voci relative all’Emilia Romagna.

Partito più come “prova pronto prova” ne è uscito un foglio ricco e ben organizzato delle voci presenti su Wikipedia dedicate al territorio emiliano (e romagnolo, si, anche romagnolo!).

Ora, prendendo in prestito le loro parole, il censimento prova a diventare grande, e TER chiede aiuto per adottare e prendersi cura della parole. Io, ovviamente, non potevo lasciare orfane Montefiorino e il Cimone.

E voi? Ci aiutate? Mancano delle parole che vorreste vedere inserite, e perché no, adottare?