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Hiroshima in un giorno, cosa vedere in Giappone

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Hiroshima in un solo giorno, cosa vedere di questa città colpita dalla bomba atomica, i monumenti e luoghi simbolo ma anche cultura del popolo giapponese e itinerario per una visita esaustiva della città giapponese.

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Questo articolo è stato aggiornato il Maggio 29, 2018

Hiroshima dista 4 ore con lo Shinkansen da Tokyo e meno di 2 da Kyoto. Noi integriamo la visita alla città partendo da quest’ultima e proseguiamo la sera sulla piccola isola sacra di Miyajima. Volendo si possono fare entrambe nella stessa giornata, ma noi preferiamo visitare la città con calma e passare la notte sull’isola in modo tale da goderci a pieno l’atmosfera.

Tutti purtroppo sappiamo che il 6 agosto del 1945 la città venne rasa al suolo dalla prima bomba atomica lanciata dall’aviazione statunitense (la seconda fu lanciata su Nagasaki), la quale provocò la distruzione istantanea del 98% degli edifici e circa 70.000 vittime.

Il processo di ricostruzione urbana nell’immediato dopo guerra, così come lo sviluppo economico, sono stati molto rapidi facendo rinascere la città che è di nuovo fulcro fondamentale per la vita nipponica e per i rapporti del Giappone con il resto del mondo. Inevitabilmente però, la città ha un aspetto differente rispetto alle sorelle accanto: è molto recente e asettica.

Arrivati in stazione ci dirigiamo verso le zone di maggior interesse turistico utilizzando i mezzi pubblici. In città non è presente la metropolitana, ma ci si può spostare con gli “streetcar“che non sono altro che filobus che, efficientemente, coprono tutta l’area.
Capire come pagare è stato divertente perché è alquanto macchinoso: saliamo e ritiriamo un biglietto dove c’è scritto un numero, alla stazione interessata su di un tabellone compare il valore della corsa accanto al nostro numero e deduciamo che è la somma da pagare mettendo i soldi in un contenitore vicino alla porta. (bingo!)

Il primo punto di interesse che affrontiamo è il Bomb Dome (streetcar direzione Miyajima o Eba e scendiamo alla fermata A-bomb Dome, 50yen) forse il monumento più conosciuto, dichiarato patrimonio dell’Unesco e del quale rimangono iconici i resti della cupola in bronzo. Era il centro della Camera di produzione industriale di Hiroshima. Epicentro dell’esplosione avvenuta sopra la sua testa e per questo ancora in piedi. Non si può non percepire nel silenzio, quanta emozione e rispetto per le vittime evochi questo posto.

A piedi oltrepassiamo il ponte e siamo al Memorial Park che è certamente il luogo di interesse più visitato. All’interno è presente il Centro della Pace (Hiroshima Peace Memorial Museum) progettato dall’architetto giapponese Kenzo Tange. Il Museo offre la possibilità di conoscere la città prima e dopo la bomba nucleare, con immagini, reperti, filmati, documenti che testimoniano quanto avvenuto e riproducono anche con dei plastici tutta la drammaticità e la forza distruttrice dello scoppio. Un esempio su tutti. un pezzo di marciapiede della banca centrale con sopra impressa l’ombra di colui che ne stava attendendo l’apertura mattutina al momento dell’esplosione.

Tutto viene descritto in modo molto oggettivo lasciando da parte l’emotività, caratteristica unica del popolo giapponese.

Davanti al centro, nella spianata, è presente il Cenotafio, il quale conserva i registri con tutti i nomi delle vittime della bomba, sia relativi al 6 agosto sia alle persone che hanno perso la vita a seguito delle radiazioni e delle ferite riportate.

È possibile visitare anche un memoriale per tutti i bambini morti a causa della guerra: il Children’s Peace Monument. Sulla cima del monumento è presente una statua che raffigura la piccola Sadako Sasaki la quale, colpita da leucemia a causa delle radiazioni, durante la sua permanenza in ospedale ha continuamente costruito piccole gru di carta. Secondo una leggenda giapponese infatti, creando mille gru con gli origami, è poi possibile avere esauditi i propri desideri. La piccola Sadako seguendo questa leggenda, ha creato mille gru ma purtroppo il suo desiderio di guarire non è stato esaudito.

Molti turisti, sopratutto scolaresche di bimbi lasciano la loro gru che poi vengono custodite all’interno di teche in vetro, e sono bellissime, centinaia di migliaia, che riprendono ogni tipo di forma e colore, in segno di Pace da parte dei piccoli.

Si è fatta ora di pranzo e inaspettatamente dinanzi alla zona troviamo un ristorante Italiano e, perché no, ci va di provarlo.

Ristorante “Da Mario”: Per la cifra di ¥ 1800 ho preso un piatto di tagliatelle al ragù accompagnato da un’insalata, compreso nel prezzo anche il caffè, per ¥ 350 in più ho aggiunto il dolce. Sarà la nostalgia della cucina di casa, ma ho mangiato davvero bene!

Una visita nella Hiroshima più moderna è d’obbligo, un’area che non risente del passato drammatico della seconda guerra mondiale, ossia il quartiere di Nagarekawa.
Nella zona si snoda la via principale Hondori Street, caratterizzata da una galleria coperta lunga circa 600 metri in cui sono presenti negozi, ristoranti, locali e centri commerciali, un tripudio di pupazzi, manga e chi più ne ha più ne metta: divertentissimo.
Hondori Street arriva fino al department store chiamato Parko e all’interno di esso è presente un edificio con ben 26 ristoranti che preparano i piatti tipici di Hiroshima.

Si è già fatta sera e con uno streetcar ci dirigiamo verso il porto per prendere il battello che in venti minuti ci porterà sulla piccola isola di Miyajima, ma questa, è un’altra storia.

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Informazioni sull'autore
Altoatesino doc adottato dalla splendida Verona, con i suoi 39 anni ama cucinare e sopratutto mangiare bene. Retail’s Store manager, eclettico e trasparente. Sfrutta i viaggi per saziarsi del suo hobby preferito: scoprire e conoscere culture, tradizioni e cucine differenti.
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