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Cosa visitare in Calabria: Civita, San Lorenzo Bellizzi, Francavilla Marittima

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Questo articolo è stato aggiornato il Luglio 25, 2013

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Mi ricordo ancora quando, giovane e ignorante universitaria, dissi ad un’amica: ma va, la Calabria è prevalentemente una regione di mare. Lei, che veniva da un paesino di montagna e andava fierissima di tutto ciò che la riguardava, si arrabbiò moltissimo e cominciò a sciorinarmi dati sulla prevalenza montuosa della regione che ha dato i natali ad entrambe.

Dopo tanti anni, ho imparato ad amare anche la montagna, mi piace fare trekking, sciare e respirare l’aria fresca e leggera.
Ho imparato che la Calabria ha delle montagne imponenti, fiere, maestuose, che adesso, dopo aver partecipato al blogtour Blog Tour Adventure in Calabria Gole del Raganello della settimana scorsa, conosco un po’ di più. Dalla pagina Viaggi Lowcost potrete avere i nostri consigli su cosa visitare, dove dormire e dove mangiare la cera cucina calabrese di montagna!

Siamo sul Pollino al nord estremo della Calabria, al confine con la Basilicata, così tanto vicini che a volte le due regioni si confondono. Si tratta di una zona molto vasta, ma noi ci concentreremo sulla zona che circonda Civita, San lorenzo Bellizzi e Francavilla.

Civita è un delizioso borgo incastonato fra le montagne, ad un passo dalle strettissime gole del fiume Raganello, ed è considerata la porta di accesso al Parco nazionale del Pollino. Civita venne fondata nel 1467 da famiglie Albanesi in fuga dalle persecuzioni in atto in quell’espoca, sulle rovine di un abitato preesistente ed è infatti uno dei paesi Arbëreshë presenti in Calabria, dove ancora si parla correntemente la lingua albanese ed in cui abitanti fanno parte della minoranza etnica e linguistica albanese d’Italia.

Cosa vedere e fare a Civita? Prima di darvi alle attività sportive, vi consigliamo di conoscere un po’ di più questo borgo che soprenderà più di un viaggiatore. Potrete trovare il Ponte del Diavolo, una delle principali attrazioni, che collega le due pareti del canyon scavato dal fiume Raganello e che sembra venisse usato già all’epoca romana per attraversare l’Alcalandros (l’attuale Raganello) e raggiungere la Magna Grecia.

Ovviamente dietro a questo nome c’è una leggenda, la quale racconta che i civitesi, dopo aver tentato inutilmente di costruire un ponte tra le gole del Raganello, strinsero un patto con il diavolo offrendo in cambio l’anima della prima persona che avesse attraversato il ponte. Ma i cittadini, una volta edificato il ponte, cambiarono idea e lo fecero attraversare da un cagnolino, facendo infuriare il diavolo che lasciò i segni della sua rabbia sul ponte stesso.

Passeggiando i comignoli e le case Kodra
Le sette abitazioni Kodra, devono il loro nome all’artista albanese Ibrahim Kodra che visitando Civita le ritrasse riconoscendo in esse elementi della sua pittura. Possiedono una curiosa morfologia che ripropone i tratti di un volto umano, riflesso della distribuzione degli spazi all’interno della casa.

Dopo aver individuato le case, proseguite la vostra passegiata con il naso all’insù, perchè altra particolarità dell’architettura civitese, sono i comignoli delle case risalenti per la maggior parte alla fine dell’800 inizi ‘900. Secondo la superstizione popolare, i comignoli avevano il potere di tenere lontani gli spiriti maligni, e proprio per questo si può ammirare la presenza di ornamenti particolari come ad esempio maschere apotropaiche, manufatti di terracotta e, di recente, bottiglie di vetro. Ogni comignolo è diverso dall’altro e sempre secondo i racconti, si pensa, che la bellezza e le dimensioni indicassero lo status del proprietario, riproponendo in piccolo quelle che erano le torri medievali, simbolo del potere.

Dopo aver passeggiato per la città, sedetevi in piazza, fate quattro chiacchiere con i vecchietti che la popolano nei pomeriggi mai troppo caldi, ascoltate le loro storie e godetevi la tranquillità di questo borgo e delle sue montagne.

San Lorenzo Bellizzi
Ancora più vicino alla vetta della montagna, isolato, arrocato,quasi timido nel suo essere così lontano da tutto, troviamo San Lorenzo Bellizzi. Si tratta di un piccolissimo borgo, della cui origine si conosce poco, ma che incanterà gli occhi di chi lo visita, con il grigio delle sue case, i tetti mai uguali, le strade strette che salgono sempre. Consiglio di passeggiare a tarda sera, quando il borgo diventa ancora più affascinante e nella solitudine sarete accompagnati solo dalle stelle e dagli occhi di chi curioso, vi guarderà da dietro una finestrella.

Partendo da San Lorenzo, potrete visitare il Santuario di Santa Maria delle Armi che sorge aggrappato alla parete rocciosa dove dal VII secolo in poi monaci greci avevano vissuto in condizioni eremitiche e costruito grazie al ritrovamento nel 1440 di un’antica icona bizantina. La vista dal santuario su tutto il golfo di Sibari è semplicemente spettacolare!!

Francavilla Marittima
Francavilla Marittima è posizionata sulla sponda settentrionale del Raganello, su un promontorio, facendo praticamente da cerniera fra le ultime propaggini del Pollino e le prime distese della piana di Sibari.

Qui, gli appasinati del genere archeologico, troveranno pane per i loro denti, perchè proprio sul Timpone della Motta è stato portato alla luce un complesso santuariale dedicato ad Atena, mentre sull’altopiano Macchiabate, a nord del Timpone della Motta, sono stati ritrovati i resti una necropoli indigena con sepolture che coprono un arco cronologico che va dall’ 850 al 530 a.C.

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Informazioni sull'autore
Francesca 36 anni, calabrese di nascita, spagnola d’adozione. Viaggiatrice di vocazione. Due occhi (più quello della macchina fotografica sua grande compagna di viaggio) per guardare tutto quello che il mondo ha da offrirle e due gambe per muoversi seguendo le onde della sua passione.
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